Alessandra di Danimarca: la vita e i tormenti di un’icona di Stile dell’800

Alexandra di Danimarca nacque nel 1844, figlia del principe Cristiano di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Gluecksburg e di Luisa di Hesse-Kassel. La famiglia era il ramo cadetto dei sovrani di Danimarca, e quando il ramo regnante si trovò senza eredi maschi Cristiano venne scelto come erede al trono durante la Conferenza di Londra nel 1852. Per la verità aveva più sangue reale la moglie di lui, ma la legge salica non permetteva a una donna di salire al trono.

Nonostante il sangue reale e la futura successione, la famiglia di Cristiano non disponeva di molti mezzi. Avevano 6 figli, 3 maschi e 3 femmine, e le ragazze furono abituate ad occuparsi della casa, si cucivano gli abiti, servivano a tavola e non frequentavano la corte. Alexandra e la sorella Dagmar (futura zarina) dormivano insieme in una camera in soffitta.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Le principesse Alessandra e Dagmar di Danimarca:

I conflitti con la Germania per il possesso dello Schleswig-Holstein, (assegnati definitivamente nel 1864 alla Germania, vincitrice del conflittto), e la seguente forte antipatia per i tedeschi non facevano di Alexandra la prima scelta della casa reale inglese in cerca di una moglie per Alberto Edoardo, erede al trono. La regina Vittoria era Hannover, il marito Alberto era Sassonia-Coburgo-Gotha e i coniugi erano a tutti gli effetti dei tedeschi purosangue. La sposa doveva, oltre a non essere cattolica, essere bella, piacere a Edoardo e provenire da un paese gradito. Alexandra aveva tutte le qualità, solo l’ultima era dubbia ma, mancando altre candidate adatte, i due vennero fidanzati e fatti sposare nel 1863, proprio prima della seconda guerra dello Schleswig-Holstein che vide la sconfitta della Danimarca.

Le nozze a Windsor furono ‘sottotono’, gli inglesi avrebbero preferito un matrimonio sfarzoso a Londra, ma la regina Vittoria era in lutto per la prematura morte di Alberto. Da parte di Alexandra c’erano solo i parenti più stretti, cosa che dispiacque ai danesi.

Il matrimonio di Edoardo con Alessandra di Danimarca celebrato il 10 marzo 1863 nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor:

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Il matrimonio, visto da fuori, pareva felice. Già dopo meno di un anno nacque il primo figlio e ne seguirono altri 5. Edoardo sembrava quindi molto dedito alla famiglia, ma in realtà era solo facciata. Dopo i primi tempi l’uomo si occupava ben poco di Alexandra e non aveva mai smesso di frequentare le sue amanti. Una cosa curiosa fu che i figli di Alexandra nacquero quasi tutti prematuri. Qualcuno sostiene che la principessa barasse sulla data presunta del concepimento perché non gradiva la presenza della regina Vittoria durante il travaglio.

A ben vedere ci sono molte analogie con Diana Spencer. Una moglie scelta a tavolino per distogliere l’erede al trono da una relazione non adatta al rango, una sposa bella e buona ma docile, tenuta fuori dalla politica, che si occupava principalmente dei figli e di associazioni benefiche. Una principessa adorata dal popolo, acclamata molto più dell’erede al trono, un’icona di stile. Era alta, magra, slanciata e con un bellissimo portamento.

In pratica l’antitesi della Regina Vittoria

Era anche una donna con una suocera invadente tradita dal marito.

Alexandra era molto amata dalla gente, veniva imitata nelle pettinature, negli abiti, nei comportamenti. A seguito di un intervento infantile le era restata una cicatrice sul collo e portava sempre abiti a collo alto di giorno e collane a ‘collare’ di sera per nasconderla, e moltissime altre donne (che potevano permetterselo) indossavano collane simili; dopo il terzo parto, a causa di una febbre reumatica, ebbe problemi a camminare. I primi tempi dovette usare il bastone, e così diventò di moda il bastone per le signore, e quando, guarita, le restò una leggera zoppia, la famosa Alexandra’s limp, alcune donne la imitarono nell’andatura.

Edoardo, Alessandra, e il loro primogenito, Alberto Vittorio nel 1864:

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Alexandra era allegra e socievole, sempre sorridente, amava ballare, in società era brillante anche se il suo primo interesse erano i figli. Voleva occuparsene di persona e seguirli, cose inusuali per la nobiltà dell’epoca. Sapeva dei tradimenti continui ma li sopportava con classe e stoicismo. Oltre alle normali occupazioni femminili di ricamo e musica, amava intagliare il legno e sperimentare la fotografia, e nei vari viaggi riusciva a portare con sé una macchina fotografica. Le sue immagini vennero infine pubblicate in un libro venduto a scopo benefico

Di contro, la Regina Vittoria appariva raramente in pubblico, ai principi di Galles spettavano quindi tutti i viaggi e gli impegni di rappresentanza, ma la loro influenza si fermava lì. La regina non concesse mai a Edoardo alcun potere nelle decisioni politiche e tanto meno ad Alexandra, considerata la sua opposizione alla Germania.

Erano invece molto stretti i rapporti con la Grecia, dove regnava suo fratello Giorgio, e con la Russia, dove regnava sua sorella Dagmar/Maria Fedorovna, moglie dello Zar Alesandro III. In Russia i principi di Galles trascorsero lunghi periodi, dopo l’uccisione di Alessandro II nel 1881, quando Dagmar era diventata zarina e poi quando morì il cognato Alessandro III nel 1894.

Nel 1892 morì di febbre influenzale il suo figlio maggiore, Alberto Vittorio, Duca di Clarence, e questo lutto, insieme ai problemi fisici, alla gamba rigida, a una otosclerosi che le causava sordità cambiarono molto il suo carattere allegro e attivo.

Edoardo e Alexandra restarono Principi di Galles fino al 1901, un record battuto nella storia inglese solo da Carlo d’Inghilterra. Alla morte della Regina Vittoria fu il nuovo Principe di Galles, futuro Giorgio V, accompagnato dalla moglie Mary, a fare il gran tour dell’impero inglese, mentre Edoardo e Alexandra, nuovi sovrani, si occupavano dei nipotini e della cerimonia di incoronazione del 1902.

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La processione dell’incoronazione di Edoardo VII:

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Per Alexandra la vita da Regina non cambiò molto. Sempre tenuta fuori dalla politica e dalle decisioni, sempre tradita.

Non durò molto la sua vita da regina, circa 8 anni. Nel 1910 Edoardo ebbe un attacco di cuore, Alexandra rientrò precipitosamente dalla Grecia ma il re morì il giorno seguente, il 6 maggio. Alexandra permise all’amante di lui, Alice Keppel, di restare nella stanza del re moribondo, e alla morte, mentre la Keppel in piena crisi isterica fu allontanata, Alexandra si trasformò, parole sue, in

Una statua di pietra, incapace di piangere o di capire il significato di tutto questo

Divenuta Regina Madre, si trasferì da Buckingham Palace, lasciando il palazzo ai nuovi sovrani, a Marlborough House.

La Regina Alexandra:

Con la guerra ebbe finalmente la soddisfazione, se così si può dire, di veder diventare nazionale il suo odio per il Kaiser Guglielmo II e per la Germania, di veder rimossi dalla Cappella di S. Giorgio a Windsor tutti gli stemmi dei principi tedeschi insigniti dell’Ordine della Giarrettiera e, nel 1917, della decisione del figlio di cambiare il cognome della famiglia da Sassonia Coburgo-Gotha in Windsor, così come in Mountbatten quello dei parenti Battenberg.

Ma per l’anziana Alexandra era in arrivo un grande dolore: la decisione di Giorgio V di non aiutare lo zar Nicola II e la sua famiglia a mettersi in salvo. La sorella Dagmar, nel 1919, dietro insistenza di Alexandra, fu prelevata in Crimea dalla nave Marlborough e portata in Inghilterra.

Alexandra, che aveva mantenuto un aspetto giovanile fino a quegli anni, a causa di questi dispiaceri invecchiò di colpo. Coperta da veli neri, truccata così tanto da sembrare una maschera, smise di viaggiare. Oltre alla sordità arrivarono anche una parziale cecità e difficoltà di parola e la donna si rinchiuse sempre più in se stessa. Morì nel 1925 per un attacco di cuore ed è sepolta nella Cappella di S. Giorgio a Windsor, vicino al marito.


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