In quel tempo lontano in cui l’occidente aveva perso molto del suo sapere, e viveva i cosiddetti secoli “bui” del medioevo (semplificando, naturalmente), l’oriente islamico viveva la sua Età dell’Oro culturale, tradizionalmente compresa tra l’8° e il 13° secolo. Alla Casa della Sapienza di Baghdad furono invitati studiosi di tutto il mondo, eruditi nelle più svariate discipline, che ebbero l’incarico di tradurre in lingua araba tutto lo scibile umano classico.
Nasir al-Din al-Tusi
Nasir al-Din al-Tusi (1201-1274), vissuto alla fine dell’epoca d’oro della cultura islamica, è considerato probabilmente il più grande tra gli studiosi persiani: era architetto, filosofo, medico, scienziato, teologo.
Fin da ragazzo, viaggiò per studiare le varie discipline con i maestri migliori del suo tempo, superandoli: scrisse circa 150 opere, sia in persiano sia in arabo, che lo collocano tra gli studiosi islamici più prolifici.
Un trattato di Nasir al-Din al-Tusi sull’Astrolabio – Isfahan 1505
Nasir al-Din al-Tusi affrontò sia temi religiosi riguardanti l’islam, che laici, ovvero “le antiche scienze”: curò la versione definitiva in lingua araba delle opere di Euclide, Archimede, Tolomeo, Autolico e Teodosio di Bitinia.
Ma la cosa più sorprendente è la sua teoria sull’evoluzione della specie, elaborata 600 anni prima della nascita di Charles Darwin, considerato il padre della teoria sull’evoluzione della specie per mezzo della selezione naturale.
L’osservatorio astronomico di Nasir al-Din al-Tusi
Secondo Tusi, l’universo era un tempo costituito da elementi uguali o simili. Poi, con l’insorgere di contraddizioni interne, alcune sostanze cominciarono a svilupparsi più velocemente, differenziandosi dalle altre. Questo spiega perché gli elementi si siano evoluti in minerali, flora, fauna, fino allo stadio umano. L’evoluzione biologica di ogni forma di vita è possibile grazie alla variabilità ereditaria:
“Gli organismi che possono ottenere nuove funzionalità più velocemente, sono più variabili. Di conseguenza, essi acquisiscono vantaggi rispetto ad altre creature. […] I corpi vanno cambiando come conseguenza delle interazioni interne ed esterne.”
Francobollo iraniano per il 700° della morte di Nasir al-Din al-Tusi
Altro argomento importante della teoria di Tusi è quello che illustra la capacità di adattamento degli organismi viventi all’ambiente circostante:
“Guarda il mondo di animali e uccelli. Hanno tutto ciò che è necessario per difendersi, proteggersi e vivere quotidianamente, tra cui, i punti di forza, il coraggio e gli strumenti adeguati [organi] […] Alcuni di questi organi sono armi vere, […] Ad esempio, corna appuntite, denti e artigli taglienti e pungenti, zampe e zoccoli potenti come bastoni. Le spine e gli aculei di alcuni animali sono simili a frecce. […] Gli animali che non hanno altri mezzi di difesa si proteggono con l’aiuto del volo e dell’astuzia. […] Alcuni di loro, per esempio le api, le formiche e alcune specie di uccelli, si sono uniti in comunità, al fine di proteggere se stessi ed aiutarsi a vicenda.”
Francobollo emesso dalla repubblica dell’Azerbaijan nel 2009 in onore di Nasir al-Din al-Tusi
E’ però la teoria sull’evoluzione dell’uomo che provoca maggiore stupore, pensando all’epoca in cui fu elaborata:
“Tali umani [probabilmente scimmie antropoidi] vivono nel Sudan occidentale e in altri angoli lontani del mondo. Sono simili agli animali per abitudini, azioni e comportamenti. […] L’essere umano ha caratteristiche che lo distinguono dalle altre creature, ma ha altre caratteristiche che lo collegano con il mondo animale, il regno vegetale o anche con i corpi inanimati. […] Prima [della comparsa degli esseri umani], tutte le differenze tra gli organismi erano di origine naturale. Il gradino successivo si può associare con la perfezione spirituale, la volontà, l’osservazione e la conoscenza. […] Tutti questi fatti dimostrano che l’essere umano è posto sul gradino centrale della scala evolutiva. Secondo la sua natura intrinseca, l’essere umano è legato agli esseri inferiori, e solo con l’aiuto della sua volontà può raggiungere un livello di sviluppo più elevato “.