Lady Caroline Lamb: la “Stalker” di George Byron

All’indomani della pubblicazione di Childe Harold’s Pilgrimage, nel 1812 – poema che narra le esperienze estreme di un giovane aristocratico in un lungo viaggio in Oriente – Lord Byron, all’epoca ventiquattrenne, si trasformò in una vera e propria star. Nella sua opera vita e arte si mescolavano, e i lettori identificavano il sensuale, scandaloso e tormentato protagonista con l’autore stesso. Così, dall’oggi al domani, un poeta oscuro ed esordiente divenne campione di vendite e successo di fama internazionale.

Il pellegrinaggio del giovane Aroldo, di J.M.W. Turner, 1823 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Fra il 1812 e il 1814, Byron, al picco della sua celebrità, veniva spesso accostato a Napoleone, per l’enorme influenza che ebbe sulle giovani generazioni non solo in Inghilterra, ma in tutta Europa. Il genio poetico, unito alla sua bellezza e a un fascino “dark”, lo resero un oggetto del desiderio, un vero sex symbol, circondato dall’adorazione isterica del pubblico come una odierna rock star. Non meraviglia, perciò, che si ritrovò vittima di quel fenomeno che in termini moderni chiameremmo stalkeraggio, a causa di un’amante delusa particolarmente ossessiva.

George Byron – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Byron era accolto nei più esclusivi circoli Whig, come Holland House e Melbourne House, e veniva letteralmente assediato dalle ammiratrici. Il suo ingresso nei salotti, pallido e vestito di nero, non mancava di suscitare rossori, batticuori e svenimenti. Nonostante la malformazione a un piede che gli impediva di ballare il walzer, allora in gran voga, le fanciulle gli si accalcavano attorno ai ricevimenti. La sua zoppia aggiungeva al personaggio un’aura satanica, che eccitava la fantasie morbose, e non solo quelle del gentil sesso, visto che il vorace appetito sessuale di Byron era di genere “fluido”, come diremmo oggi. “Tu, che tutti amano o vorrebbero amare”, gli scrisse una sua adoratrice.

Lady Caroline Lamb ritratta da Eliza H. Trotter – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Fra le donne dell’alta società che Byron frequentava c’era Lady Melbourne, che, essendo non più giovane, svolgeva un ruolo di amica e confidente, e sua nuora, Lady Caroline Lamb. Proprio lady Carolin Byron intrecciò una relazione che durò circa 5 mesi. Byron rimase colpito da quella giovane donna dal look anticonvenzionale e androgino: portava i capelli tagliati corti e spesso indossava la livrea dei suoi valletti. Bizzarra, fragile e capricciosa, Lady Caroline andava soggetta a fasi di grande eccitazione, che si alternavano a stati depressivi. Le visite che Byron incominciò a farle erano tollerate dalla suocera e dal marito William, un politico in ascesa che sarebbe successivamente diventato Primo Ministro.

Ritratto di William Lamb – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Entrambi ritenevano che anche questo “affaire”, come già altri in precedenza, si sarebbe presto esaurito. Byron dovette senz’altro essersi davvero innamorato all’inizio della loro storia, quando scriveva a Lady Caroline (che lui chiamò sempre Caro): “…il tuo cuore, mia povera Caro (un piccolo vulcano!) versa lava nelle tue vene, eppure io non desidero che si raffreddi…sai che ti ho sempre considerato come la più intelligente, piacevole, assurda, amabile, sconcertante, pericolosa, affascinante piccola creatura che vive ora…”.

George Byron – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Al culmine della sua passione Byron le avanzò la proposta di fuggire insieme, ma senza troppa convinzione, forse nella certezza di un rifiuto. Caro però lo prese in parola, non ci pensò più e iniziò a vendere i gioielli, per andare con lui fino in capo al mondo. Ma Byron aveva incominciato a ripensarci. Più Caro si attaccava al poeta, più lui sentiva il bisogno di svincolarsi dalla sua presa e veleggiare verso nuove avventure. Caro, invece, non riusciva ad accettare che la relazione venisse troncata e incominciò a fare cose sciocche e umilianti, come farsi invitare alle cene a cui Byron andava, intrufolarsi nelle sue stanze a St James’s Street in sua assenza, frugare fra le sue lettere in cerca delle prove di tradimenti.

Man mano, le incursioni si fecero sempre più moleste

Lady Caroline Lamb – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Una di queste ci è descritta da un amico di Byron, Hobhouse, esterrefatto davanti a Caro, che, entrata in casa di Byron passando dalla soffitta, minacciava sfracelli se lui avesse tentato di sfuggirle. Il giorno dopo Byron ricevette una ciocca dei suoi peli pubici macchiata di sangue. Quando Caro arrivò a far circolare la voce di essere incinta, il marito decise che stava oltrepassando il limite, e fu allontanata per qualche mese in una delle proprietà di famiglia in Irlanda. Una parente, che la incontrò in viaggio, la descrisse “ridotta pelle e ossa, pallida come la morte, con gli occhi fuori dalle orbite”.

Lady Caroline Lamb – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Byron veniva tempestato dalle missive dell’ex-amante, e nel frattempo aveva intrecciato una relazione con un’ altra dama dell’alta società, Lady Oxford. Le scrisse togliendole ogni dubbio in merito al riaccendersi della loro passione: “I nostri affetti non sono in nostro potere…i miei sono impegnati. Amo un’altra”. Lei cercò di esorcizzare quella sua ossessione facendo un gran falò e bruciando lettere e pegni d’amore. “Pazzo, cattivo e pericoloso”, lo definì lei, e si vendicò scrivendo febbrilmente un romanzo vendicativo, Glenarvon (1816), nel quale imputava a Byron ogni genere di nefandezze: dall’assassinio all’incesto, passando addirittura per l’infanticidio.

Lord Byron sul letto di morte, di Joseph Denis Odevaere, 1826 circa – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Al rientro a Londra nel 1813, Lady Caroline tentò in varie occasioni di riavvicinarsi al poeta, con esiti che sfociarono in scenate pubbliche, come quando provò a tagliarsi le vene dei polsi con un bicchiere rotto, senza peraltro ferirsi gravemente, durante un ballo da lady Heathcote. Byron stesso parlava dell’episodio come di una rappresentazione teatrale: “Lady Caroline ha recitato la scena del pugnale“.

Anne Isabella Milbanke – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Mentre circolavano voci su una supposta instabilità mentale della giovane, complicata dall’abuso di alcol e laudano, nel 1815, Byron sposò la cugina di Lady Caroline, Anne Isabella Milbanke, una nota ereditiera, con l’intento di salvare le proprie disastrose finanze, e dalla quale avrà una figlia, la geniale matematica Ada Lovelace. Il matrimonio mise fine alle intemperanze di Caro, ma non salvò Byron dall’andare incontro a un destino scandaloso e tragico, che lo vide perire ancor giovane e lontano dalla patria, in Grecia, nel 1824. Ma questa è un’altra storia.