Quando, il 31 gennaio del 1876, George Wharton Robinson, laureato a Oxford in studi ecclesiastici e figlio di un gentiluomo, convolò a nozze con la graziosa Ellen Ternan, detta Nelly, dopo cinque anni di fidanzamento, non nutriva nessun sospetto sui trascorsi della sua giovane sposa. Tanto per cominciare, ignorava che Nelly non aveva 23 anni, come gli aveva fatto credere, ma ben 37, ovvero 12 più di lui, e che custodiva gelosamente il segreto di una relazione inconfessabile con uno degli uomini più famosi e amati d’Inghilterra: il romanziere Charles Dickens.

Dickens e Nelly
Dickens aveva 45 anni quando, nel 1857, aveva conosciuto Ellen Ternan. Scrittore popolarissimo e dalla reputazione senza macchia, fu conquistato da quella graziosa biondina che aveva l’età di sua figlia Katey, 18 anni appena.

In una fase della sua vita in cui i capelli cominciavano a diradarsi, la barba gli si era fatta brizzolata e rughe sempre più profonde ne solcavano la fronte, indubbiamente Dickens perse la testa per la ragazza. Solo un anno più tardi, decideva di lasciare la moglie Catherine, madre dei suoi dieci figli, rinnegandola con un’insolita durezza per un uomo della sua generosità e sensibilità.

Forse, a conquistarlo fu il fatto che Nelly sembrava uscita da uno dei suoi romanzi: orfana di padre, povera e sensibile, era cresciuta in una famiglia di teatranti e si manteneva recitando in locali di provincia con la madre e le sorelle. Ma non era solo per motivi anagrafici e di classe che la liaison doveva essere mantenuta segreta. La storia della relazione tra Nelly Ternan e Charles Dickens era l’emblema dell’ipocrisia e del perbenismo che dominavano la moralissima Inghilterra vittoriana, una società dove l’adulterio era materia da tribunale.

Nessuno lasciò mai trapelare neppure un accenno di verità sulla relazione, i familiari di Nelly in primis, poiché ciò avrebbe irrimediabilmente compromesso la ragazza. Per 12 anni – tanto durò la storia, fino alla morte di Dickens, avvenuta nel 1870 – era noto ai parenti e ai più stretti amici dello scrittore quanto amasse “profondamente, appassionatamente, follemente” la giovane, anche se ogni riferimento alla sua esistenza – carteggi, biglietti e note delle spese – venne accuratamente distrutto.

Nelly dopo la morte di Dickens
Dopo la morte di Dickens, Nelly, complice il silenzio delle sue sorelle e dei familiari dello scrittore, riuscì a rifarsi un’identità, mentendo audacemente sui propri dati anagrafici. Dopo 12 anni trascorsi nell’invisibilità, accanto a un uomo con il quale non poteva comparire in pubblico, costretta continuamente a nascondersi, a passare le giornate in casa ad aspettare le visite di Dickens, arrivò a conquistarsi una vita rispettabile, accettando di diventare la signora George Wharton Robinson, moglie e madre di due figli, Geoffrey, nato nel 1879, e Gladys, classe 1884.

Dopo la luna di miele in Italia, George aprì una piccola scuola maschile a Margate e Nelly dava una mano a condurre l’istituto, organizzando concerti e recite con i bambini, raccogliendo soldi in eventi di beneficenza e dando pubbliche letture, molte delle quali tratte da testi di Dickens. Era il suo modo per ricordare e celebrare l’amante di un tempo, di cui diceva di esser stata una figlioccia e di averlo conosciuto quando era solo una bambina.

Rimasta vedova, Nelly andò a vivere con sua sorella Fanny fino al sopraggiungere della morte, nell’aprile del 1914. Geoffrey, che amava teneramente la madre, era convinto che al momento della sua dipartita, l’anziana donna avesse 65 anni, ovvero 14 in meno della sua età reale, che era di 79. Ignorava anche che, in gioventù, la madre e le zie fossero state attrici, e tanto meno immaginava la liaison con Dickens. Al ritorno dalla Prima guerra mondiale, gli capitò fra le mani il carteggio fra sua madre e sua zia Fanny e cominciò a capire come fossero andate realmente le cose.

La verità su Dickens e Nelly
Del resto, ormai, la presenza di Nelly Ternan nella vita di Dickens, ignorata per lungo tempo dai biografi ufficiali, incominciava a emergere. Nel 1924, Thomas Wright, nella sua biografia Life of Charles Dickens, aveva rivelato l’affaire con Nelly, suscitando le reazioni indignate dei suoi ammiratori; rivelazioni che, però, trovarono autorevole conferma da parte di George Bernard Shaw, a cui Katey aveva confessato che il celebre padre aveva effettivamente avuto una lunga relazione dalla quale era nato un bambino, morto ancora infante.

Pochi anni più tardi, nel 1929, miss Gladys Storey pubblicò il resoconto delle conversazioni avute con Katey poco prima della sua morte nel 1917, nelle quali aveva sfogato tutta la sua amarezza verso il padre, colpevole di aver abbandonato la madre e di aver condotto un’esistenza di sotterfugi e bugie per coprire il suo amore clandestino.

Il figlio di Nelly, Geoffrey, incredulo e sbigottito dall’apprendere pettegolezzi su una colpevole liaison fra la madre e l’autore di Oliver Twist, si recò da Henry, l’ultimo figlio di Dickens ancora in vita, per chiedergli se sua madre fosse stata veramente l’amante dello scrittore. Henry ammise tutto e confermò che dalla relazione era nato un bambino scomparso precocemente.

La scoperta di essere stato ingannato dalla madre e dalla zia lasciò Geoffrey sconvolto e ferito. Distrusse le carte in suo possesso, disse a sua sorella di non parlarne mai con nessuno e mantenne un totale silenzio fino alla sua morte, nel 1959. Essendo, dunque, sparite le fonti più dirette – lettere e biglietti che i due amanti si scambiavano – non abbiamo modo di sapere con quali sentimenti la giovane Nelly visse la sua relazione con lo scrittore. Certamente non fu un’avventuriera e mai si approfittò del carteggio di cui verosimilmente era in possesso, neanche quando si ritrovò vedova e in ristrettezze economiche.

Certo, il colpo di coda che Nelly seppe imprimere alla sua vita dopo la morte dello scrittore ci fa capire quanto fosse desiderosa di conquistarsi una sua vita di affetti, lottando contro gli schemi maschilisti, anche a costo di mentire sull’età.