Un bandito ha dominato la scena culturale australiana dalla fine del XIX secolo sino ai giorni nostri. Ballate, canzoni, libri e film hanno raccontato la sua storia. I luoghi da lui toccati sono divenuti mete turistiche; i suoi cimeli custoditi nei musei.
Marzo, 1881 – Colonia di Victoria, Australia. Il corpo di polizia è scosso da uno scandalo. Diversi membri sono stati retrocessi o sospesi per corruzione. L’azione di un gruppo di banditi aveva messo in luce l’inefficienza, la brutalità e la corruzione che ammorbavano le forze dell’ordine. Solo pochi mesi prima, l’11 Novembre 1880, un bandito (o bush-ranger), di nome Edward “Ned” Kelly, è stato giustiziato per impiccagione, al carcere di Old Melbourne Goal. A nulla sono valse le proteste di piazza e le trentadue-mila firme contenute in una petizione inviata al governatore. In fondo, dei poliziotti sono stati uccisi da lui e la sua banda.

Edward Kelly
Dicembre, 1854. John Kelly, un irlandese deportato in Australia in seguito al furto di due maiali (alcuni storici ritengono possano esserci altri motivi; pare fosse già un volto noto alle forze dell’ordine), ed Ellen Quinn, figlia del datore di lavoro dello scarcerato Kelly, misero al mondo Edward, il terzo dei sette figli della coppia.

La vita nella campagna della colonia di Victoria era tutt’altro che idilliaca. La famiglia era povera e John passava molto tempo a ubriacarsi; venne anche multato per furto e per i fastidi creati nei momenti di ubriachezza. Morirà nel 1866.

Il giovane Edward, d’altro canto, si era fatto un nome salvando dall’annegamento un ragazzo e venendo omaggiato dalla famiglia con una fascia verde, che porterà con sé sino alla fine. Dopo vari spostamenti, la famiglia si stabilì presso Greta, affittando una fattoria, dove cercherà di sbarcare il lunario coltivando il povero terreno, ospitando i viaggiatori e vendendo illegalmente alcolici.

Una Cattiva Strada
Nel 1869, i Kelly entrarono in contatto, per breve tempo, con Harry Power, un bush-ranger (il nome dato ai banditi australiani: derivante dal luogo in cui solevano nascondersi, la boscaglia, il bush) e ladro di cavalli, fuggito dalla prigione di Pentridge (Melbourne). Questo condurrà Ned sulla via del banditismo e addirittura in prigione. Verrà presto liberato, ma la sua reputazione ne risentirà parecchio.

Kelly era divenuto un volto noto alle forze di polizia. Verrà incarcerato in seguito a un’aggressione, poi nuovamente quando, bloccato dalla polizia, che lo sospettava di aver rubato un cavallo, aggredì un agente colpevole di avergli puntato contro una pistola. Verrà sbattuto in prigione per quasi tre anni. Ma i problemi con le forze dell’ordine erano appena iniziati. Altri crimini (furto, rissa, problemi causati da ubriaco) lo porteranno a ulteriori confronti con la polizia, che aggredirà nuovamente. Gli agenti prenderanno, allora, di mira la famiglia di Ned. Intanto, un mandato di arresto era stato emesso per lui e suo fratello, Dan, nel marzo del 1878.

L’agente Fitzpatrick si recò a casa dei Kelly per arrestare Dan. Dell’incontro ci sono diverse testimonianze. In ogni caso, Fitzpatrick rimase ferito e la polizia arrestò Ellen, condannata a tre anni di lavori forzati nonostante avesse da poco partorito. Pare che Edward non si trovasse in casa al momento dell’aggressione.

Ned Kelly Si Fa Un Nome
Ned e Dan trovarono il sostegno dei loro amici Joe Byrne e Steve Hart, che si nascosero con loro a Bullock Creek, dove svolsero lavoretti e si tennero informati sulle mosse della polizia, partita alla ricerca dei fuggiaschi.

L’incontro avvenne nella boscaglia non molto lontana da Mansfield, presso Stringybark Creek, dove si erano accampati quattro agenti. La banda di Kelly, nascosta dalla vegetazione, colse di sorpresa due poliziotti a cavallo. L’agente Lonigan tentò di estrarre la pistola, ma venne freddato, mentre cercava di ripararsi dietro un albero. McIntyre venne, invece, catturato insieme alle loro armi. Kennedy e Scanlan, andati in esplorazione, tornarono al campo solo per essere accerchiati dai Kelly, con i quali ingaggiarono uno scontro a fuoco, conclusosi a favore dei banditi. McIntyre riuscì a prendere un cavallo e a scappare. Raggiunse Mansfield e raccontò tutto ai suoi colleghi.

Il 28 Ottobre 1878, il governo di Victoria offrì una ricompensa di ottocento sterline per la cattura della banda. Alcuni giorni più tardi verranno pubblicati manifesti e concessa, ai Kelly, la possibilità di arrendersi entro il 12 Novembre. Non si consegneranno mai. Ora potevano essere uccisi impunemente.

Rapine
Con l’aiuto di amici e parenti, i banditi riuscirono a evitare la polizia e trovare ripari sicuri. Nel frattempo si diedero alle rapine nei dintorni di Euroa. Presero ostaggi; tagliarono la città fuori dal mondo, recidendo i cavi del telegrafo; rapinarono la Banca Nazionale. I giornali lamentarono l’inefficienza della polizia, la quale ottenne il mandato di prendere i simpatizzanti di Kelly, troppo impauriti di finire nel mirino della banda per parlare. Molti verranno scarcerati poco dopo, a causa della mancanza di prove. In seguito a questi eventi, la forza di polizia venne incrementata e dei soldati vennero posti a guardia delle maggiori banche.

La prossima preda si trovava a Jerilderie. Raccolsero informazioni in una taverna; ebbero addirittura l’audacia di recarsi in caserma, segnalando un falsa rissa, per vedere quanti poliziotti erano presenti (solo due), per poi prenderli in ostaggio. I banditi si travestirono da poliziotti e rapinarono il Royal Mail Hotel e la Banca del Nuovo Galles del Sud. Oltre a trafugare la refurtiva, Kelly bruciò anche gli atti in possesso della banca (es. ipoteche), nel tentativo di liberare i “poveri uomini in difficoltà” dall’oppressione dei debiti.

La Polizia Intensifica La Ricerca
La ricompensa per la cattura dei bush-rangers aumentò a ottomila sterline, la più alta mai offerta per dei banditi australiani. Tuttavia nessuno riusciva ad acciuffarli. Nel Maggio del 1880 aveva iniziato a girare la voce secondo la quale erano in procinto di effettuare un grosso colpo e si erano fabbricati, per l’occasione, delle armature antiproiettile in ferro.

La polizia teneva d’occhio i simpatizzanti dei Kelly e allargava la rete di informatori. Tra questi c’era un vecchio amico di Byrne, Aaron Sherritt, il quale abitava vicino alla madre dello stesso Byrne, non lontano da Beechworth. La donna, avendo scoperto che Sherritt era un informatore della polizia (nonostante potrebbe anche aver coperto i Kelly), lo accusò di essere una spia. La banda decise di ucciderlo. Rapirono il suo vicino, Anton Wick e si recarono a casa sua, occupata dalla polizia. Qui ordinarono a Wick di bussare alla porta sul retro e chiamare Sherritt. Ad aspettarlo c’era Byrne, che lo finì con un colpo di pistola. Era il 26 giugno. Dopo aver tenuto la polizia in ostaggio per un paio d’ore, minacciando di dar fuoco alla casa, la banda riprese la latitanza.

I fuorilegge temevano che presto sarebbe arrivato un treno carico di poliziotti, chiamato dai colleghi. Cercarono di danneggiare i binari a Glenrowan, ma il tentativo si rivelò infruttuoso. I Kelly si rifugiarono a Glenrowan Inn e raccolsero degli ostaggi, che, a parte qualche scatto d’ira dei rapitori e brusche minacce, non vennero trattati in malo modo, anzi, si poterono addirittura dare a balli e canti. Era la domenica del 27 giugno del 1880.

La Sparatoria A Glenrowan
Il treno arrivò il giorno dopo, lunedì 28, verso le due e mezzo del mattino. Alle tre, poliziotti e soldati regolari si erano avvicinati alla locanda. Lo scontro a fuoco iniziò subito. Molti furono i feriti e le morti furono inevitabili. Ned, ferito a una mano, a un braccio e a un piede, parti non protette dall’armatura che indossava, fuggì nella boscaglia. Byrne era morto dentro la locanda, mentre brindava in onore della banda.

Tra le cinque e mezzo e le sette arrivarono i rinforzi della polizia, che accerchiò i superstiti con una quarantina di agenti. Proprio in quel momento, Ned apparve dalla boscaglia, avvolto dalla nebbia come un fantasma, colpendo i poliziotti alle spalle. Una seconda scarica lo metterà fuori combattimento. Verrà catturato. Aveva più di ventotto ferite d’arma da fuoco.

Nel pomeriggio, la polizia diede fuoco al Glenrowan Inn. Dan Kelly, Joe Byrne e Steve Hart erano tutti morti, insieme ad alcuni ostaggi. La folla si radunò per assistere alla scena. La “piaga” dei Kelly era finita.

L’11 Novembre moriva impiccato l’ultimo membro e capo della banda: Edward “Ned” Kelly.