Nell’angolo più remoto del Bois de Vincennes, a Parigi, ci sono ancora oggi i resti di vecchi edifici costruiti oltre cento anni fa per dare risalto alla politica coloniale francese: l’Esposizione Coloniale del 1907, praticamente uno zoo umano.
Oggi, al Jardin d’Agronomie Tropicale la natura si è impadronita di alcuni villaggi fittizi, che confusamente rendono l’idea di quello che accadde qui nel 1907.
Fonte immagine: Wikimedia Commons/Stockholm
Attraverso una porta in stile cinese si ha accesso a diversi percorsi che conducono ad edifici in rovina, tutto ciò che resta dei villaggi allestiti per rappresentare tutti gli angoli di mondo colonizzati dai francesi: Indocina, Madagascar, Congo, Algeria, Sudan, Tunisia, Marocco…
Il Padiglione Tunisino
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A rendere reale la messinscena, che doveva riprodurre la vita e la cultura dei paesi colonizzati, furono portati a vivere nei villaggi del Bois de Vincennes un certo numero di persone provenienti dai paesi di origine, in modo che i visitatori potessero “osservarli”, durante tutta la durata della mostra, da maggio ad ottobre.
Secondo alcune stime, gli umani messi in mostra a Parigi, furono “osservati” da oltre un milione di visitatori. Ma non furono solo i francesi ad allestire mostre di questo genere: tra il 1870 e il 1930 circa un miliardo di persone visitarono gli zoo umani sparsi un po’ in tutto il mondo.
Tuareg in mostra a Parigi (foto in basso)
Quell’angolo del Jardin d’Agronomie Tropicale, che oggi la Francia considera come una vergogna, è aperto al pubblico dal 2006, ma sono pochi i visitatori che si inoltrano in quei viali, dove i fatiscenti edifici riescono a trasmettere una sensazione d’ansia, contrassegnati come sono da segnali di pericolo, e addobbati da inutili quanto sconosciuti oggetti, di cui nessuno conosce la funzione.
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Il fatto che le persone messe in mostra all’Esposizione Coloniale fossero pagate per stare lì non rende meno grave lo sfruttamento e la degradazione che subirono. Non si sa quanti di loro tornarono a casa sani salvi, molti morirono di malattia, altri furono ingaggiati da circhi itineranti.
L’attuale situazione del Jardin d’Agronomie Tropicale è piuttosto strana: non è curato da nessun giardiniere, e le piante tropicali si insinuano come soggetti alieni tra i resti dei “villaggi” esotici, fantasmi di un’epoca con la quale è ancora difficile fare i conti.
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