Elsa Schiaparelli è stata una delle designer più influenti del XX secolo. Nata a Roma nel 1890, ha fondato la sua casa di moda a Parigi negli anni ’20, rivoluzionando il mondo della moda con la sua creatività vivace, eccentrica e anti-conformista, il suo spirito pionieristico e la sua abilità nel combinare arte e moda.

Gli inizi
Elsa Schiaparelli nasce a Roma, a Palazzo Corsini, nel 1890 da una famiglia napoletana. Sin da piccola, dimostra una grande curiosità. Adora immergersi nei libri, provare i vestiti della madre, ribellarsi e combinare guai. Si interessa alla poesie e realizza un manoscritto. Ciò non piace alla famiglia, che la spedisce in un convento svizzero, dove avrà modo di combattere a suo modo la rigida disciplina.

Nel 1913, si trasferisce a Londra, dove un’amica le ha trovato un’occupazione. Può, così, fuggire da un matrimonio combinato dalla famiglia. Lì conosce William de Wendt de Kerlor, un truffatore dal grande carisma, specializzato in divinazioni, con cui si sposerà, per poi trasferirsi a Parigi, in seguito all’estradizione di lui, dovuta alle sue truffe legate alla predizione del futuro, illegale in Inghilterra. Visitano, poi, Cannes, Nizza, Montecarlo e, infine, New York, negli Stati Uniti, per sfuggire all’invasione tedesca (sono gli anni della Grande Guerra). Nel ’20 ha la sua prima figlia e due anni dopo divorzia dal marito.

Mentre il mondo è funestato dalla Guerra, lavora con degli antiquari e frequenta artisti dadaisti e surrealisti, entrando in contatto con personalità del calibro di Francis Picabia, Man Ray e Marcel Duchamp (grandi esponenti della corrente artistica). Stanca della sua vita a New York, nel ’22 Elsa si trasferisce nuovamente a Parigi, dove avrà modo di conoscere l’arte e la moda della capitale francese. Qui viene presa sotto l’ala di Paul Poiret, lo stilista che ha fatto dell’assenza di corsetti un punto forte della sua maison, ideatore di vetrine amatissime e feste ancora più emozionanti, almeno fino a quando, ai tempi della Guerra, non iniziò il declino della sua casa di moda, mentre emergeva in tutto il suo splendore Chanel.

La casa di moda Schiaparelli
A Parigi, Elsa inizia a confezionare abiti suoi, concentrandosi sui maglioni, arricchiti dall’uso di un secondo filo bianco, che conferiva un “effetto puntinato”, e da motivi trompe-l’œil surrealisti, considerati dalla rivista Vogue un capolavoro. Il capo di punta era il maglione con collo a V e un motivo trompe-l’oeil a forma di doppio nodo, molto amato dai grandi produttori di massa statunitensi. L’idea era venuta dopo aver visto un maglione cucito a mano, con due fili di diverso colore, da una donna armena, proprietaria di un laboratorio. Rese, così, più elegante un capo tradizionalmente molto informale, unendo moda e arte surrealista.

I suoi abiti di lana, arricchiti con la seta, decorati con motivi geometrici, fecero scalpore per la loro originalità e la loro audacia. Questi erano molto apprezzati e anche imitati. Nel dicembre del ’27, nasce la firma Schiaparelli, seguita dalla sua prima casa di moda, battezzata Pour le Sport, a Rue de la Paix, n°4, vicino Place Vendôme.

Negli anni ’30, Elsa Schiaparelli diventa una delle designer più famose al mondo, collaborando con grandi artisti dell’epoca. La sua casa di moda produce abiti, cappelli, borse, gioielli e profumi, tutti caratterizzati dal suo stile unico e originale. Crea abiti da sera con giacca abbinata, che rispondono alla necessità di coprirsi in caso di correnti d’aria, dato che si usavano smanicati e scollati; costumi da bagno con reggiseno incorporato; il cappello matto, con le sue caratteristiche punte modellabili, indossato dall’attrice Ina Claire; la gonna divisa, quasi come fossero dei pantaloni, usata dalla tennista Lilí Álvarez a Wimbledon. Tutto ciò è innovativo per l’epoca.

Mette in bella vista le zip, che divengono un modo per arricchire l’abito e non un mero elemento di disturbo, seppur pratico, da nascondere, come voleva la tradizione; usa ampi bottoni valorizzati da varie figure; le spille di Alberto Giacometti. Per i disegni collabora con Salvador Dalì, creando, ad esempio, l’abito aragosta; il Tears Dress, con i suoi motivi rappresentanti pelle animale strappata con la carne in vista; l’abito scheletro, distinto da una tecnica di trapuntatura che fa emergere costole e colonna vertebrale; il capello a forma di scarpa col tacco alto. Con la scrittrice russa Elsa Triolet concepisce la “collana aspirina”, realizzata con perle di porcellana simili a compresse di aspirina, che verrà ritratta in foto dalla sua vecchia conoscenza, Man Ray.

Collabora con Picasso, dalla cui collaborazione nascono dei celebri guanti, e con Jean Cocteau, creatore del disegno di un mazzo di rose contenuto in un urna, le cui linee vanno a definire due volti in procinto di baciarsi; ma anche quello di una donna, i cui capelli biondi si liberano sulla manica destra dell’abito. Schiaparelli è nota anche per l’uso innovativo del colore, utilizzando tonalità brillanti come il rosa shocking. Molto apprezzato sarà il soprabito rosso, accompagnato da accessori di colore nero.
Nobildonne, ma anche attrici Hollywoodiane ed europee vestivano Schiaparelli. Il suo impero si amplia, con nuovi edifici e nuove collezioni. Le sue sfilate uniscono moda, arte e musica. Il ’36 è l’anno del colore Rosa Shocking, nome ereditato dall’iconico profumo Schiaparelli: “Shocking”, caratterizzato da un intensa gradazione magenta e dal flacone disegnato dalla pittrice Leonor Fini, basandosi sul torso dell’attrice Mae West. Nel ’53, William Travilla userà il colore per l’abito indossato da Marilyn Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde, nella celebre scena in cui l’attrice canta Diamonds Are a Girl’s Best Friend.

Nel ’38, disegna i costumi pregevolmente decorati per la festa in maschera organizzata dall’attrice e interior designer Elsie de Wolfe. Sarà un successo ed Elsa verrà chiamata a realizzare altri abiti a tema orientale, molto in voga a quel tempo.

Il declino e l’eredità
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Parigi viene invasa dai tedeschi. Elsa chiude la sua casa di moda e si trasferisce negli Stati Uniti, dove terrà delle conferenze. Dopo la guerra, cerca di riprendere la sua attività, ma la sua maison non ottiene più lo stesso successo degli anni precedenti, mentre Christian Dior lancia la collezione New Look (1947).

Nel ’52-53 disegna il costume per l’attrice Zsa Zsa Gabor, usato in Moulin Rouge, ma gli affari non vanno bene e, nel 1954, Schiaparelli dichiara bancarotta, chiudendo definitivamente i battenti per ritirarsi ad Hammamet, in Tunisia, senza mai abbandonare per sempre la Francia, in cui tornerà.

Elsa Schiaparelli muore a Parigi nel 1973, all’età di 83 anni, lasciando il suo nome impresso a fuoco nella storia della moda. Il suo nome e il suo lavoro continuano ad essere celebrati in tutto il mondo, come simbolo di emancipazione. La sua eredità è enorme. La morte non ha fermato la sua influenza sulla moda e sull’arte, ispirando figure come Yves Saint Laurent e Giorgio Armani. La sua maison verrà riaperta e conoscerà nuova gloria, andando a vestire grandi personalità contemporanee, quali Bella Hadid, Lady Gaga, Beyoncé e Chiara Ferragni.
Su Google Arts and Culture una esposizione online degli abiti di Schiaparelli.