Joseph Merrick nacque nel 1862 a Leicester, in Inghilterra, e divenne noto come “Elephant Man“. Sviluppò una malattia genetica durante l’infanzia, che gli causò uno sviluppo anomalo della pelle e delle ossa di alcune parti del corpo. Le sue labbra si ingrandirono, l’epidermide divenne spessa e grumosa e le sue gambe e un braccio enormemente deformate.
Le cause e la natura della sua malattia sono rimaste un mistero sino al 1979, e soltanto nel 1986 è stata avanzata l’ipotesi considerata più attendibile riguardo la sua condizione clinica. Oltre la malattia, invalidante dal punto di vista fisico e dell’aspetto esteriore, Joseph si ruppe una gamba durante l’infanzia, una frattura che non venne mai adeguatamente curata e che lo rese zoppo.
L’infanzia e l’adolescenza
Joseph nasce il 5 agosto 1862. Quando la madre partorisce non ha nulla di diverso dagli altri. E’ roseo e paffuto, esattamente come tanti altri bambini inglesi nati in quel giorno. I suoi genitori sono Joseph Rockley Merrick e Mary Jane Potterton, che oltre Joseph hanno altri tre figli, tutti morti di malattia. John muore di vaiolo durante il primo anno di vita, William di scarlattina a quattro anni e Marion di mielite e “disordini mentali” a 24 anni, nel 1891. La madre di Joseph muore quando il ragazzo ha 11 anni, lasciandolo col padre e la futura matrigna.
Elephant Man, il nome che lo caratterizzerà negli spettacoli “Freak Show”, trova impiego a 13 anni in una fabbrica di sigari ma, dopo 3 anni, è costretto ad abbandonare a causa della deformità della mano destra che peggiora anno dopo anno. A causa dell’atmosfera tossica della casa, che a lui è del tutto avversa, tenta di scappare due o tre volte, ma viene sempre riportato indietro dal padre. Dopo che perde il lavoro in fabbrica il padre gli acquista una licenza di colportore, un venditore ambulante di libri, storie stampate e altri testi che promuove i propri prodotti a mò di cantastorie.
Il mestiere di cantastorie e venditore porta a porta poco si addice al suo aspetto deforme, e il padre non solo non si rende conto dell’errore che ha fatto ma inizia a picchiarlo per i suoi insuccessi. A 16 anni, Joseph lascia casa propria alla ricerca di una pace che, fra le mura domestiche, era diventata impossibile.
Quando ha 17 anni entra nella Leicester Union Workhouse, dove rimane a lavorare per circa quattro anni. Durante quel periodo è uno dei 928 inquilini-lavoratori dell’edificio, fra i tanti che, in quel particolare momento storico dell’Inghilterra Vittoriana, non erano in grado di sostenere se stessi con un lavoro autonomo. Erano considerati alla stregua di schiavi, nutriti con un cibo che veniva chiamato sbobba e sottoposti a un regime di vita impegnativo e snervante, ma essere in una Workhouse consentiva di evitare di dormire per strada, che rischiava di diventare la tomba di molti senzatetto.
A vent’anni circa Joseph sottopose ad un intervento chirurgico per ridurre le dimensioni delle sue labbra, cresciute di 20 centimetri, che ormai gli impedivano totalmente di parlare e che gli rendevano difficilissimo anche mangiare. L’intervento fu un successo e Merrick fu nuovamente in grado di parlare.
Fenomeno da Baraccone
Joseph, gravemente handicappato e mostruoso all’aspetto non poteva avere vita facile e decide di scappare dalla Workhouse unendosi a un “Freak Show“, gli spettacoli con i fenomeni da baraccone popolari durante quel periodo. Il 3 Agosto del 1884è al seguito di Sam Torr, un impresario che decise di investire su di lui.
Fra la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno un’intera comitiva insieme a Joseph, che da allora si chiamerà “The Elephant Man” si muove attraverso l’Inghilterra, per poi approdare a Londra durante l’inverno del 1885. Qui Merrick viene affidato all’impresario Tom Norman, che accetta di curarsene prima di conoscerlo, ma che rimane veramente costernato dall’entità delle sue deformazioni.
Norman ha paura che mostrarlo al pubblico possa diventare un flop, principalmente a causa dello spavento che Joseph può potuto causare agli spettatori, e lo fece esibire in una vetrina di un negozio nell’East End di Londra, su Whitechapel Road.
L’impresario decora il negozio con dei poster che ironizzano sulla condizione di Merrick, con grafiche create da uno dei precedenti impresari, George Hitchcock, che mostrano un “Mezzo uomo-Mezzo Elefante” e altre immagini simili. Merrick viene tenuto perennemente nel negozio, una sorta di “Grande Fratello con il Mostro“, e gli spettacoli si svolgono durante i freddi pomeriggi londinesi.
Norman riuscì ad ottenere un discreto successo, e Merrick a Londra diventa una piccola celebrità
L’impresario conduce all’interno del negozio le persone. Parla e argomenta: “Elephant Man” non è lì per terrificarli ma per deliziarli. Joseph Merrick è l’oggetto di tutte queste attenzioni, chissà come si dovrà essere sentito, e inizia a vendere una sua autobiografia, non si è certi se scritta da lui direttamente, e comincia ad ottenere un primo ritorno economico dalle proprie sfortune.
Il negozio dove si svolge l’”Elephant Man Show” si trova proprio di fronte al London Hospital, e viene visitato anche dai medici della struttura. Fra loro uno in particolare si interessa della condizione di quel Freak, Frederick Treves, che propone a Merrick e a Norman un esame in ospedale. I due accettano e Merrick viene condotto, all’interno di un carro e completamente camuffato, nella struttura sanitaria.
Durante gli esami, Treves definisce finalmente un primo quadro clinico di Merrick. Il dottore definisce Joseph come un “Imbecile“, quindi un ritardato mentale, e misura le dimensioni delle sue malformazioni. Le circonferenze del corpo erano assolutamente incredibili: 91 centimetri la testa, 30 il polso destro e 13 una delle sue dita. La pelle era ricoperta da papillomi (che sono escrescenze verrucose), la più grande delle quali era infetta e puzzava in modo terribile. Le deformità ossee riguardano il braccio destro, il cranio ed entrambe le gambe. Nonostante l’intervento di qualche anno prima, l’uomo fatica a esprimersi comprensibilmente ma riusce a mangiare normalmente.
Un particolare interessante è che il braccio sinistro, il pene e lo scroto sono apparentemente normali, intonsi dalla malattia deformante. Sembra incredibile, ma oltre alle deformità e alla zoppìa legata alla sua gamba fratturata, Merrick è in uno stato di buona salute generale.
In tutto le visite sono due o tre, e Treves scatta delle fotografie che poi vengono incluse nella biografia di Merrick in vendita nel negozio di Whitechapel. Il 2 Dicembre del 1885, Joseph Merrick viene presentato a una riunione della Società Patologica di Londra a Bloomsbury. Nel racconto che fa Norman dell’esperienza, ma è bene capire che questo è l’impresario che parla, dice che Joseph si sente come “un animale in un mercato del bestiame“, e i due convengono che non ci sarebbero più stati esami medici.
Gli Spettacoli in Europa
Il negozio di Norman viene però chiuso dalle autorità, i primi vagiti di “protezione dei diritti umani” che, fino a quel periodo, erano assolutamente inesistenti. Ma se non può esibirsi Joseph non guadagna, ed Elephan Man si trova quindi a girare l’Europa continentale insieme ad una fiera di “Freak”, sperando di trovare un ambiente meno rigido a livello legislativo rispetto all’Inghilterra Vittoriana. Mentre si trovano a Bruxelles, Joseph viene derubato dal suo manager delle 50 sterline (circa 6.000 euro oggi) risparmiate, e viene lasciato solo, in mezzo alle strade di una città a lui sconosciuta.
Merrick riusce a raggiungere in treno Ostend, dove tenta di salire su un traghetto per Dover, ma non ce la fa. Raggiunge quindi Anversa e sale su una nave diretta ad Harwich, nell’Essex. Da lì poi viaggia verso Londra, dove arriva il 24 giugno del 1886. Nella propria nazione si trova però senza casa, senza contatti né parenti, e non può entrare in una Workhouse che non fosse a Leicester, dove era registrato come “residente permanente”.
Il povero Joseph non è più in grado di esprimersi in modo comprensibile, alla Liverpool Station inizia a chiedere aiuto ai passanti ma questi lo scansano, sono terrorizzati dal suo aspetto. Alla fine incontra un poliziotto il quale, con calma, riecce a comprendere qualche sillaba, e al quale Merrick mostra l’unico oggetto che gli fosse rimasto e che fosse intelligibile da un altro essere umano: il biglietto da visita del Dottor Treves.
La vita al London Hospital
Quel pezzo di carta diventa la sua salvezza. Il dottore lo fa ricoverare al London Hospital, dove capisce che le sue condizioni di salute sono peggiorate, non solo a causa delle deformità ma anche per le condizioni di vita dei due anni precedenti. Treves sospetta anche una malattia cardiaca, forse ha pochi anni di vita. Dopo il ricovero e e grazie alle condizioni di vita ospedaliere, Merrick migliora sensibilmente nei 5 mesi successivi.
Il London Hospital però non era una struttura adatta ai malati cronici, e il problema finanziario di accudire un malato incurabile come Merrick diventa pressante. Il direttore della struttura, Francis Carr Gromm, scrive al Times facendo un appello per trovare i fondi necessari ad accudire Joseph Merrick. All’epoca non sono ancora famose le raccolte fondi ma ci sono tantissime persone che donano, e al London Hospital venne approntata una camera per il paziente, studiata per essere accogliente e sicura.
Con tutto il tempo a disposizione per studiare il suo paziente, Treves trascorse moltissimo tempo con Merrick, riuscendo a comprendere il suo linguaggio difficilissimo. Il paziente gli racconta buona parte della sua vita, e il dottore cambia idea su molte delle impressioni che aveva avuto durante i primi approcci con l’uomo. Joseph non è un ritardato mentale, e ha subito una serie di traumi affettivi devastanti che ne avevano condizionato l’esistenza. Quel ragazzo è sensibile e intelligente, e quando viene lasciato solo o annoiato mostra dei chiari segni di depressione.
La prima volta con una Donna
In tutta la sua vita Joseph non ha mai conosciuto una donna, e Treves organizzò un incontro con una giovanissima vedova di nome Leila Maturin. Per Joseph l’incontro è talmente emozionante che riesce a sostenerlo per pochissimo tempo, ma ne viene piacevolmente scosso. Dopo qualche giorno confida al dottore che Leila è l’unica donna ad avergli sorriso, e l’unica che gli abbia stretto la mano. L’incontro serve a far conoscere altre donne a Joseph, il quale sogna di entrare in un istituto per ciechi in modo da parlare con donne che non venissero spaventate dalle sue deformità.
Ma la vita non si può ridurre a quattro mura, e il ragazzo è curioso di conoscere quella oltre le mura dell’ospedale. Passava il proprio tempo a leggere e a costruire case con le carte. Tutte le sere fa una passeggiata nel cortile dell’ospedale, e Treves lo porta a conoscere la moglie, nella sua casa di Wimpole Street.
Dopo le lettere di Carr al Times, il caso di Merrick attrae l’attenzione dell’alta società londinese. L’attrice Magde Kendal è talmente colpita che organizza una raccolta fondi e gli invia molte fotografie di se stessa. Sono in tanti nell’alta società che lo visitano durante gli anni al London Hospital, e Joseph sente che l’affetto per lui è sincero, si sente felice.
Dal canto suo ricambia i doni dei suoi ospiti con lettere e regali realizzati a mano, oltre alle sue costruzioni con le carte. Fa anche amicizia con un ragazzo, tale Charles Taylor, che passa molto tempo con lui, suona il violino e fanno lunghe e profonde conversazioni.
Joseph aveva conosciuto solo dolore e scherno, al massimo la derisione da parte del prossimo. In quell’ospedale acquisisce fiducia in se stesso tanto che lascia persino la sua stanza all’ospedale, avventurandosi in altre parti dell’edificio. Quando viene scoperto, le infermiere corrono a riportarlo nel suo alloggio, il terrore che suscita negli altri pazienti è fortissimo.
Il 21 Maggio del 1887 vengono completati due nuovi edifici adiacenti il London Hospital, inaugurati dal Principe e dalla Principessa di Galles , Edoardo VII e Alessandra di Damiarca. La principessa Alexandra vuole incontrare “Elephant Man”, stringergli la mano e parlare con lui. La donna gli regala persino una sua fotografia autografata, un regalo che Joseph conserva con una cura maniacale, quasi fosse un antico cimelio di famiglia.
La celebrità nell’Alta Società Londinese
Il periodo al London Hospital diventa quindi il più felice e produttivo della vita di Merrick, che passa dall’essere un reietto in una workhouse a vera e propria celebrità della Londra Vittoriana. In almeno tre occasioni riesce a lasciare la struttura per recarsi in vacanza nelle campagne inglesi. Una vacanza in particolare lo rende davvero felice. Raggiunge in Northamptonshire per visitare la Fawsley Hall, la villa di Lady Knightley, nella quale strinse amicizia con uno dei giardinieri, che lo ricorda come “una persona colta e ben educata”.
Gli ultimi anni di vita di Merrick diventano socialmente più apprezzabili, ma purtroppo sono assai brevi. Dopo quell’iniziale miglioramento delle condizioni di salute, Joseph inizia a peggiorare, e trascorre moltissimo tempo a letto. Le sue deformità diventano sempre più grandi e le esigenze di cure continue. Joseph ha un sogno che confessa all’amico Dottor Treves: vorrebbe dormire come una persona normale. Questo gli era impossibile ormai da decenni a causa dell’enorme peso della sua testa, che gli avrebbe reso impossibile la respirazione.
La Morte
La notte dell’11 Aprile del 1890 Joseph Merrick muore per asfissia, provocata proprio dalla posizione “normale” nella quale tenta di dormire. Il dottor Treves è convinto che la morte viene probabilmente causata dal tentativo volontario di Merrick di dormire come un essere umano senza tutte le deformità che ne avevano ammorbato la vita.
La malattia e la sua scoperta
Le ipotesi che vengono fatte dal dottor Treves, dalla Pathological Society di Londra e da altri studiosi che, fino agli anni ’70 del ‘900 studiano il caso sono tutte sbagliate. Quando Merrick è ancora in vita, il dottor Henry Crocker ipotizza che le sue malformazioni siano causate da una somma di Cutis laxa e da una sconosciuta malattia ossea. All’inizio del ‘900, Frederick Weber parlò di Neurofibromatosi, e poi in seguito di displasia fibrosa e di sindrome di Maffucci.
Soltanto nel 1986 Joseph Merrick viene riconosciuto affetto da una forma particolarmente grave di Sindrome di Proteo, che provoca l’accrescimento di ossa e tessuti e la formazione di tumori diffusi su tutto il corpo.
La malattia genetica viene scoperta dal ricercatore Michael Cohen nel 1979, e per questo non era stata identificata prima come causa delle deformazioni dell’uomo. Nelle ipotesi dello stesso Cohen, pubblicate sul British Medic Journal nel 1986, si riconoscono in Merrick differenti sintomi della malattia: “Macrocefalia, iperostosi del cranio di grandi dimensioni; ipertrofia delle ossa lunghe, la pelle e i tessuti sottocutanei ispessiti, in particolare delle mani e dei piedi, iperplasia plantare, lipomi e altre masse sottocutanee non specificate“.
La malattia si sarebbe trasmessa per via materna a Joseph, ma nel 2002 si aggiunge ulteriore mistero all’identificazione della patologia. Per un programma televisivo del Discovery Health Channel Neozelandese vengono condotte diverse ricerche per tracciare la linea genealogica di Merrick. In risposta all’appello della BBC, un residente di Leicester, Pat Selby, viene individuato come pro-pro-pro nipote dello zio materno di Merrick.
Vengono prelevati campioni di DNA da Selby, con la speranza di identificare la causa genetica della malattia e, nel corso del 2003, frammenti di DNA venogno prelevati anche dai capelli e dalle ossa del corpo dell’uomo, conservato al Royal London Hospital. Ci si aspetta di riconoscere la sindrome di Proteo, ma i test non danno risultati certi, e la causa medica che porta Joseph Merrick a diventare “The Elephant Man” è ancora parzialmente sconosciuta.
Sotto, il Trailer di Elephant Man del 1980: