La Vera Storia di Joseph Merrick: l’Uomo che divenne “The Elephant Man”

Joseph Merrick nacque nel 1862 a Leicester, in Inghilterra, e divenne noto come “Elephant Man“. Egli sviluppò una malattia genetica durante l’infanzia, che gli causò uno sviluppo anomalo della pelle e delle ossa di alcune parti del corpo. Le sue labbra si ingrandirono, l’epidermide divenne spessa e grumosa e le sue gambe e un braccio enormemente deformate.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Le cause e la natura della sua malattia rimasero un totale mistero sino al 1979, e fu soltanto nel 1986 che venne avanzata l’ipotesi considerata più attendibile riguardo la sua condizione clinica. Oltre la malattia, invalidante dal punto di vista fisico e dell’aspetto esteriore, Joseph si ruppe una gamba durante l’infanzia, una frattura che non venne mai adeguatamente curata e che lo rese zoppo.

L’infanzia e l’adolescenza

Al momento della nascita, Merrick era completamente sano e non mostrava nessuna anomalia fisica. Egli nacque da Joseph Rockley Merrick e Mary Jane Potterton, che oltre Joseph ebbero altri tre figli, tutti morti di malattia. John morì di vaiolo durante il primo anno di vita, William di scarlattina a quattro anni e Marion di mielite e “disordini mentali” a 24 anni, nel 1891. La madre di Joseph morì inoltre quando egli aveva 11 anni, lasciandolo col padre e la futura matrigna.

Elephant Man, il nome che poi divenne famoso negli spettacoli “Freak Show”, trovò impiego a 13 anni in una fabbrica di sigari ma, dopo 3 anni, fu costretto ad abbandonare il lavoro a causa dell’accresciuta deformità della mano destra. A causa dell’atmosfera tossica della casa, a lui del tutto avversa, tentò di scappare due o tre volte, ma venne sempre riportato indietro dal padre. In seguito alla perdita dell’impiego, il padre gli acquistò una licenza di colportore, un venditore ambulante di libri, storie stampate e altri testi che promuoveva i propri prodotti a mò di cantastorie.

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Naturalmente il mestiere di cantastorie e venditore porta a porta poco si addiceva al suo aspetto deforme, e il padre iniziò a picchiarlo per i suoi insuccessi. A circa 16 anni, Joseph lasciò casa propria alla ricerca di una pace che, fra le mura domestiche, era divenuta impossibile.

All’età di 17 anni entrò nel Leicester Union Workhouse, dove rimase per circa quattro anni. Durante quel periodo fu uno dei 928 inquilini-lavoratori dell’edificio, fra i tanti che, in quel particolare momento storico dell’Inghilterra Vittoriana, non erano in grado di sostenere se stessi con un lavoro autonomo.

A vent’anni circa si sottopose ad un intervento chirurgico per ridurre le dimensioni delle sue labbra, cresciute di 20 centimetri, che ormai gli impedivano totalmente di parlare e che gli rendevano difficilissimo anche mangiare. L’intervento fu un successo e Merrick fu nuovamente in grado di parlare.

Fenomeno da Baraccone

L’uomo concluse che l’unico modo di scappare dalla Workhouse era quello di prender parte ai “Freak Show“, gli spettacoli con i fenomeni da baraccone popolari durante quel periodo. Il 3 Agosto del 1884, Joseph iniziò una nuova vita al seguito di Sam Torr, un impresario che decise di investire su di lui.

Fra la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, un’intera comitiva al seguito di “The Elephant Man” si mosse attraverso l’Inghilterra con lo show, per poi approdare a Londra durante l’inverno del 1885. Qui Merrick fu affidato all’impresario Tom Norman, che accettò di curarsene prima di conoscerlo, ma che rimase letteralmente costernato dall’entità delle sue deformazioni.

Intimorito da un possibile insuccesso, principalmente a causa dello spavento che Joseph avrebbe potuto causare agli spettatori, Norman lo fece esibire in una vetrina di un negozio nell’East End di Londra, su Whitechapel Road.

Sotto, il negozio dove fu fatto esibire Joseph Merrick:

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Whitechapel Road oggi:

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Norman decorò il negozio con dei poster che ironizzavano sulla condizione di Merrick, con grafiche create da uno dei precedenti impresari, George Hitchcock, che mostravano un “Mezzo uomo-Mezzo Elefante” e altre immagini simili. Merrick era perennemente nel negozio, una sorta di “Grande Fratello con il Mostro“, e gli spettacoli si svolgevano sovente durante i freddi pomeriggi londinesi.

Norman riuscì ad ottenere un discreto successo, e Merrick divenne una piccola celebrità

L’impresario conduceva all’interno del negozio le persone, spiegando che “Elephant Man” era lì non per terrificarli ma per deliziarli. Joseph iniziò a vendere una sua autobiografia, non si è certi se scritta da lui direttamente, e cominciò ad ottenere un primo ritorno economico dalle proprie sfortune.

Il negozio dove si svolgeva l'”Elephant Man Show” si trovava proprio di fronte al London Hospital, e veniva visitato anche dai medici della struttura. Fra loro uno in particolare si interessò della condizione del pover’uomo, Frederick Treves, che propose a Merrick e a Norman un esame in ospedale. I due accettarono, e Merrick fu condotto, all’interno di un carro e completamente camuffato, nella struttura sanitaria.

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Durante gli esami, Treves definì finalmente un primo quadro clinico di Merrick. Egli descrisse Joseph come un “Imbecile“, quindi un ritardato mentale, e misurò le dimensioni delle sue malformazioni. Le circonferenze del corpo erano assolutamente incredibili: 91 centimetri la testa, 30 il polso destro e 13 una delle sue dita. La pelle era ricoperta da papillomi (escrescenze verrucose), la più grande delle quali era evidentemente infetta e odorava in modo sgradevole. Le deformità ossee riguardavano il braccio destro, il cranio ed entrambe le gambe. Nonostante l’intervento di qualche anno prima, l’uomo faticava ad esprimersi comprensibilmente, ma riusciva a mangiare normalmente.

Un particolare interessante fu che il braccio sinistro, il pene e lo scroto erano apparentemente normali, completamente intonsi dalla malattia deformante. Oltre alle deformità e alla zoppìa legata alla sua gamba fratturata, Merrick era in uno stato di buona salute generale.

Le visite furono due o tre, e Treves scattò delle fotografie che, in seguito, furono incluse nella biografia di Merrick in vendita nel negozio di Whitechapel. Il 2 Dicembre del 1885, Joseph Merrick fu presentato ad una riunione della Società Patologica di Londra a Bloomsbury. Nel racconto che fece Norman dell’esperienza, egli disse che Merrick si sentì come “un animale in un mercato del bestiame“, e i due convennero che non ci sarebbero più stati esami medici.

Gli Spettacoli in Europa

Il negozio di Norman venne però chiuso dalle autorità, i primi vagiti di “protezione dei diritti umani” che, fino a quel periodo, erano assolutamente inesistenti. Merrick si trovò quindi a girare l’Europa continentale insieme ad una fiera di “Freak”, sperando di trovare un ambiente meno rigido a livello legislativo rispetto all’Inghilterra Vittoriana. Mentre si trovavano a Bruxelles, Joseph venne infine derubato dal suo manager delle 50 sterline (circa 6.000 euro oggi) risparmiate, e fu lasciato solo in mezzo alle strade di una città a lui sconosciuta.

Merrick riuscì a raggiungere in treno Ostend, dove tentò di salire su un traghetto per Dover, ma senza successo. Si mosse verso Anversa dove riuscì infine a salire a bordo di una nave diretta ad Harwich, nell’Essex. Da lì viaggiò verso Londra, dove arrivò il 24 giugno del 1886. Nella propria nazione era però senza un posto dove andare, e non poteva entrare in una Workhouse che non fosse a Leicester, dove era registrato come “residente permanente”.

Ormai non più in grado di esprimersi in modo comprensibile, alla Liverpool Station iniziò a chiedere aiuto ai passanti i quali, inorriditi dal suo aspetto, lo scansavano terrorizzati. Infine incontrò un poliziotto il quale, con calma, riuscì a comprendere qualche sillaba, e al quale Merrick mostrò l’unico oggetto che fosse intelligibile da un altro essere umano: il biglietto da visita del Dottor Treves.

La vita al London Hospital

Quel pezzo di carta fu la sua salvezza. Il dottore lo fece ricoverare al London Hospital, dove constatò che le sue condizioni di salute erano decisamente peggiorate, non solo a causa delle accresciute deformità ma anche per le condizioni di vita dei due anni precedenti. Treves sospettò anche che il paziente avesse una malattia cardiaca che gli lasciava pochi anni di vita. A seguito del ricovero e delle condizioni di vita ospedaliere, Merrick migliorò sensibilmente nei 5 mesi successivi.

Sotto, il Dottor Treves:

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Il London Hospital però non era una struttura adatta ai malati cronici, e il problema finanziario di accudire un malato incurabile come Merrick si fece pressante. Il direttore della struttura, Francis Carr Gromm, scrisse quindi al Times facendo un appello per trovare i fondi necessari ad accudire Joseph Merrick. La risposta del pubblico fu apprezzabile, e al London Hospital venne approntata una camera per il paziente, appositamente studiata per essere accogliente e sicura.

Con tutto il tempo a disposizione per studiare il suo paziente, Treves trascorse moltissimo tempo con Merrick, riuscendo a comprendere il suo linguaggio difficilissimo. Il paziente gli raccontò buona parte della sua vita, e il dottore cambiò idea su molte delle impressioni che aveva avuto durante i primi approcci con l’uomo. Joseph non era un ritardato mentale, e aveva subito una serie di traumi affettivi che ne condizionarono l’esistenza. Egli era sensibile e intelligente, e quando veniva lasciato solo o annoiato mostrava dei chiari segni di depressione.

La prima volta con una Donna

Merrick inoltre non aveva mai conosciuto una donna, e Treves organizzò un incontro con una giovanissima vedova di nome Leila Maturin. L’incontro fu talmente emozionante che Joseph riuscì a sostenerlo per pochissimo tempo, ma ne fu piacevolmente scosso. Egli confidò a Treves che Leila fu l’unica donna che gli avesse mai sorriso, e l’unica che gli avesse stretto la mano. L’incontro servì a far conoscere altre donne a Joseph, il quale sognava di entrare in un istituto per ciechi in modo da parlare con donne che non venissero spaventate dalle sue deformità.

Joseph scrisse inoltre una lettera alla signora Maturin, l’unica testimonianza scritta che ci rimane oggi dell’uomo:

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Joseph era inoltre curioso della vita oltre le mura dell’ospedale, e passava il proprio tempo a leggere e a costruire case con le carte. Tutte le sere faceva una passeggiata nel cortile dell’ospedale, e Treves lo portò a conoscere la moglie, nella sua casa di Wimpole Street.

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A seguito delle lettere di Carr al Times, il caso di Merrick attrasse l’attenzione dell’alta società londinese. L’attrice Magde Kendal fu talmente colpita che organizzò una raccolta fondi per l’uomo, e gli inviò numerose fotografie di se stessa. Furono numerose le persone dell’alta società che lo visitarono durante gli anni al London Hospital, e Joseph conobbe una crescente felicità interiore.

Egli ricambiò i doni che i suoi ospiti gli portavano con lettere e regali realizzati a mano, oltre alle sue costruzioni con le carte. Un giovane uomo di nome Charles Taylor trascorse diverso tempo con lui, suonando sovente il violino ed intrattenendosi in lunghe conversazioni.

La fiducia in se stesso crebbe a tal punto che, di tanto in tanto, lasciò le sue stanze all’ospedale, avventurandosi in altre parti dell’edificio. Quando veniva scoperto, le infermiere si affrettavano a riportarlo nel suo alloggio, temendo che potesse spaventare gli altri pazienti.

Il 21 Maggio del 1887 furono completati due nuovi edifici adiacenti il London Hospital, e il Principe e la Principessa di Galles furono i celebranti dell’inaugurazione. La principessa Alexandra volle incontrare “Elephant Man”, stringergli la mano e parlando con lui. La donna gli diede inoltre una sua fotografia autografata, un regalo che Joseph conservò con particolare cura, quasi fosse un antico cimelio di famiglia.

La celebrità nell’Alta Società Londinese

Il periodo al London Hospital fu il più felice e produttivo della vita di Merrick, che divenne una vera e propria celebrità della Londra Vittoriana. In almeno tre occasioni riuscì a lasciare la struttura per recarsi in vacanza nelle campagne inglesi. Una vacanza in particolare lo fece sentire davvero felice. Si recò in Northamptonshire per visitare la Fawsley Hall, la villa di Lady Knightley, nella quale strinse amicizia con uno dei giardinieri, che lo ricorda come “una persona colta e ben educata”.

Gli ultimi anni di vita di Merrick furono socialmente più apprezzabili, ma purtroppo assai brevi. Dopo un iniziale miglioramento delle condizioni di salute, Joseph iniziò a peggiorare, trascorrendo moltissimo tempo a letto. Le sue deformità aumentarono ulteriormente di dimensione, e le esigenze di cure divennero continue. Egli però aveva un sogno, che confessò all’amico e medico curante Dottor Treves: voleva dormire come una persona normale. Questo gli era impossibile ormai da decenni, a causa dell’enorme peso della sua testa, che gli avrebbe reso impossibile la respirazione.

La Morte

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La notte dell’11 Aprile del 1890 Joseph Merrick morì per asfissia, provocata proprio dalla posizione “normale” nella quale tentò di dormire. Il dottor Treves giunse alla conclusione che la morte fu probabilmente causata dal tentativo volontario di Merrick di dormire come le altre persone.

La malattia e la sua scoperta

Le ipotesi che vennero fatte dal dottor Treves, dalla Pathological Society di Londra e da altri studiosi che, sino agli anni ’70 del ‘900, studiarono il caso, si rivelarono in seguito errate. Quando Merrick era ancora in vita, il dottor Henry Crocker ipotizzò che le sue malformazioni fossero causate da una somma di Cutis laxa e da una sconosciuta malattia ossea. All’inizio del ‘900, Frederick Weber parlò di Neurofibromatosi, e poi in seguito vennero avanzate le ipotesi di displasia fibrosa e di sindrome di Maffucci.

Soltanto nel 1986 Joseph Merrick fu riconosciuto come affetto da una forma particolarmente grave di Sindrome di Proteo, che provoca l’accrescimento di ossa e tessuti e la formazione di tumori diffusi su tutto il corpo.

La malattia genetica fu scoperta dal ricercatore Michael Cohen nel 1979, ed è per questo che non venne identificata prima come causa delle deformazioni dell’uomo. Nelle ipotesi dello stesso Cohen, pubblicate sul British Medic Journal nel 1986, si identificarono in Merrick differenti sintomi della malattia: “Macrocefalia, iperostosi del cranio di grandi dimensioni; ipertrofia delle ossa lunghe, la pelle e i tessuti sottocutanei ispessiti, in particolare delle mani e dei piedi, iperplasia plantare, lipomi e altre masse sottocutanee non specificate“.

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La malattia si sarebbe trasmessa per via materna a Joseph, ma nel 2002 si aggiunse ulteriore mistero all’identificazione della patologia. Per un programma televisivo del Discovery Health Channel Neozelandese, furono condotte diverse ricerche per tracciare la linea genealogica di Merrick. In risposta all’appello della BBC, un residente di Leicester, Pat Selby, fu individuato come pro-pro-pro nipote dello zio materno di Merrick.

Furono prelevati campioni di DNA da Selby, con la speranza di identificare la causa genetica della malattia e, nel corso del 2003, frammenti di DNA furono prelevati anche dai capelli e dalle ossa del corpo dell’uomo, conservato al  Royal London Hospital. Tutti i test non dettero risultati certi, e la causa che portò Joseph Merrick a diventare “The Elephant Man” è ancora parzialmente sconosciuta.

Sotto, il Trailer di Elephant Man del 1980:

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...