Zog I è forse il sovrano europeo meno conosciuto del XX secolo, e quasi certamente il più stravagante. Il Times lo chiamò “il bizzarro re Zog”, mentre alcuni suoi contemporanei lo descrivevano come “un brigante dispotico” o “l’ultimo sovrano del romanticismo”.
Zog I, Re degli Albanesi
Zog I, che si era autoproclamato Re degli Albanesi nel 1928, unico sovrano di fede musulmana in Europa, tentò di modernizzare un paese arretrato, dove ancora molto potere era detenuto dai capi tribali e dai bey che avevano governato l’Albania durante l’impero ottomano. Lo stesso Zog I (1895-1961), che si chiamava Ahmet Muhtar Bej Zogolli, era figlio di un pascià, un capo tribù che dominava il feudo di Mat.
Nel 1913 l’Albania era diventato un paese indipendente, anche se sotto l’influenza asburgica, e il giovanissimo Zogolli intraprese la carriera politica, con una rapida ascesa al potere: dopo il 1920, quando la prima guerra mondiale aveva cambiato l’assetto europeo, in Albania si susseguirono governi di breve durata, nei quali Zogu (aveva “accorciato” il suo cognome, che ricordava troppo la lingua turca) ricoprì incarichi molto importanti, come ministro dell’interno e capo dell’esercito, fin quando fu mandato in esilio, nel giugno del 1924, da Fan Noli, un monsignore ortodosso che aveva preso il potere con una rivolta appoggiata dalle forze di sinistra.
Fu un breve intervallo perché Zogu, aiutato dal governo di Benito Mussolini, oltre che dai tradizionalisti musulmani e da forze del vecchio esercito zarista che si erano rifugiate in Jugoslavia, il 21 gennaio 1925 fu eletto Presidente della Repubblica Albanese. Il reale sforzo di modernizzazione di un paese strutturato ancora secondo una schema feudale, dove i bey sfruttavano i contadini che erano in realtà degli schiavi, andò però di pari passo con l’instaurazione di un regime poliziesco, dove non esistevano libertà civili e di stampa, e gli oppositori politici venivano eliminati fisicamente. Il 1° settembre del 1928, l’Albania da Repubblica divenne una Monarchia: il presidente Zogu divenne Zog I, Re degli Albanesi. Anche se si trattava di una monarchia costituzionale, in pratica il sovrano aveva i poteri di un dittatore, che comunque attuò importanti riforme, come l’abolizione della legge islamica e della schiavitù, oltre che aprire le frontiere ai profughi ebrei nel 1938.
Zog I, mai considerato un “vero” sovrano dagli altri monarchi europei, durante il suo breve regno probabilmente ottenne un record poco invidiabile: sopravvisse a ben 55 attentati alla sua vita. La “vendetta di sangue” era ancora ben viva nella tradizione albanese, e neppure un sovrano era al riparo da quella consuetudine, che affligge ancor oggi le aree rurali del paese. Poco dopo essere diventato re, Zog I ruppe il fidanzamento con la figlia di un bey. Il padre offeso aveva il diritto di uccidere l’uomo che aveva rotto la promessa, ma non solo: l’omicidio era un obbligo sociale che doveva lavare l’onta di un’umiliazione.
Forse per questo Zog I raramente appariva in pubblico, circondato sempre dalle sue guardie più fedeli, che provenivano dalla sua stessa tribù, e per lo stesso motivo sua madre fu incaricata di supervisionare le cucine reali, onde scongiurare eventuali tentativi di avvelenamento.
Il primo attentato alla sua vita avvenne però ancora prima che diventasse re, il 23 febbraio 1924, mentre Zogu era in Parlamento. Beqir Valteri gli sparò due volte, a una mano e al fianco, ma il futuro re si sedette comunque al suo tavolo di lavoro, dicendo “Cose simili accadono spesso – non possiamo dire quando o dove – e quindi prendiamo la questione con calma”. Anche se l’attentatore fu “perdonato”, il presunto mandante, l’oppositore Avni Rustemi, fu ucciso un paio di mesi dopo.
Tanto per far capire di che pasta era fatto Zogu
Il 21 febbraio del 1931 due uomini spararono a Zog I, mentre usciva dal teatro dell’Opera di Vienna. Gli attentatori mancarono il bersaglio, ma colpirono alla testa la sua guardia. Pare che Zog abbia estratto una pistola e risposto al fuoco personalmente, senza centrare l’obiettivo. La polizia austriaca poi arrestò i due congiurati, che appartenevano a una rete di oppositori del sovrano.
Zog I con Galeazzo Ciano
Intanto, l’ingerenza del governo di Mussolini negli affari albanesi era sempre più forte, finché, dopo alcuni provvedimenti di Zog I per ridurre l’influenza italiana, l’Albania fu invasa: divenne un protettorato governato da Vittorio Emanuele III.
A Zog I e alla sua famiglia (l’erede al trono era nato appena due giorni prima) non restò altro che scappare, prima in Gran Bretagna, poi in Egitto e infine in Francia.
Aveva sperato di trasferirsi negli Stati Uniti, il re Zog, insieme a un consistente numero di suoi seguaci. Per questo l’ex sovrano aveva comprato una tenuta da 60 stanze vicino a New York, che non fu però mai occupata dalla famiglia reale (gli Stati Uniti non concessero i visti a tutti i membri della corte). Nonostante questo, la leggenda vuole che il re abbia nascosto un fantomatico tesoro nel castello, che nel corso dei decenni è stato vandalizzato, probabilmente da qualcuno che credeva di trovare chissà quali ricchezze. Zog I aveva poi venduto la grande casa nel 1955, per trasferirsi in Francia, dove visse senza grandi mezzi. Improbabile quindi che avesse lasciato un tesoro nella tenuta americana, poi parzialmente abbattuta.
Zog I morì in Francia nel 1961, per una malattia che non è mai stata resa nota. Forse però non erano estranee le 200 sigarette che il re fumava ogni giorno…
Tutte le immagini sono di pubblico dominio