Zita di Borbone Parma nacque a Villa Pianore nel 1892: era figlia di Roberto I di Parma, che aveva perso il regno nel 1859 e di Antonia di Braganza, sua seconda moglie. Roberto era estremamente prolifico, ebbe 12 figli dalla prima moglie ed altri 12 dalla seconda. Zita era la quinta della seconda dozzina, la diciassettesima nella classifica generale.
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Di tutti i figli solo 3 erano nati in Italia, fra questi Zita. Non bisogna però considerarla italiana, anzi la nobile non ebbe mai simpatia per l’Italia, parteggiando decisamente per l’Austria durante i conflitti che opposero i due paesi.
Zita passò la giovinezza fra il castello di Schwarzau, vicino Vienna, e la villa Pianore. Roberto possedeva anche il castello di Chambord sulla Loira.
La sua era una famiglia internazionale: Zita parlava 6 lingue, ebbe un’educazione religiosissima, studiò in monasteri in Germania e Inghilterra e crebbe estremamente fedele e praticante. Da ragazza aveva espresso l’intenzione di ritirarsi in convento durante l’età adulta, come due delle sue sorelle, ma il destino aveva altro in programma per lei.
La zia materna di Zita, Maria Teresa, era la terza moglie di Carlo Ludovico, fratello di Francesco Giuseppe, padre di Francesco Ferdinando e di Otto, a sua volta padre di Carlo, e viveva vicino a Schwarzau. Da lei Zita e Carlo si erano conosciuti ancora bambini e nel 1909 cominciarono a frequentarsi.
Carlo doveva assolutamente sposarsi. L’erede di Francesco Giuseppe, il nipote Francesco Ferdinando, era giovane, ma i suoi figli erano esclusi dalla successione per via del matrimonio morganatico con la contessa Sophie Chotek von Chotkowa. Carlo sapeva perfettamente che sarebbe stato lui a succedere allo zio, anche se non pensava che sarebbe successo tanto presto…
Zita e Carlo si fidanzarono nel giugno del 1911 e si sposarono a ottobre a Schwarzau, onorati della presenza di Francesco Giuseppe. Il loro fu un vero matrimonio d’amore.
Il matrimonio di Carlo d’Austria-Este e di Zita di Borbone-Parma:
Con la morte di Francesco Ferdinando a Sarajevo il 28 giugno del 1914, Carlo si trovò ad essere il diretto successore al trono dell’Imperatore, sovrano che era già molto anziano.
All’inizio della prima guerra mondiale Carlo fu promosso generale, e probabilmente non era preparato a tale incarico. La guerra non fu certo una vicenda facile per Zita, considerata in patria un’italiana e quindi di paese nemico, con due fratelli che combatterono nell’esercito austriaco e due in quello belga, su fronti opposti, e col marito al fronte.
La famiglia di Roberto I. Da sinistra a destra, prima fila: Immacolata, Antonia, Isabella, il duca Roberto, Enrichetta, Luigi, Gaetano, la duchessa Maria Antonia, Renato, Zita (seduto in fondo a destra). Da sinistra a destra, seconda fila: Francesca, Pia, Luisa, Adelaide, Teresa, Giuseppe, Saverio, Enrico, Sisto, Felice, Villa Pianore, 1906:
Francesco Giuseppe la volle a Schoenbrunn e poi alla Hofburg con i figli. Qui passarono molto tempo insieme, e Zita imparò a seguire le vicende politiche insieme all’imperatore. Francesco Giuseppe morì nel novembre del 1916 all’età di 86 anni, e già in dicembre Carlo e Zita furono incoronati a Budapest.
Zita e il figlio Otto durante l’incoronazione del 1916:
Zita, da imperatrice, cominciò a seguire il marito nelle visite ufficiali e al fronte, dove si occupava dei feriti, o a visitare le province dell’Impero. Visto l’andamento della Prima Guerra Mondiale i due cercavano una via di uscita da un conflitto che era chiaro fosse destinato a concludersi tragicamente e con ogni probabilità con la resa dell’Impero Austro-Ungarico. Con l’aiuto di due fratelli di Zita cercarono di stringere accordi di pace con i nemici, ma le trattative non andarono in porto, forse per l’intervento francese che voleva Germania e Austria sconfitte brutalmente, in modo da evitare che una pace a tavolino potesse favorirle negli accordi post bellici.
All’inizio del 1918 l’impero Austro-Ungarico di stava sgretolando. Carlo propose un’unione di stati federali ma le province dell’impero volevano l’indipendenza. La prima a diventare indipendente fu la Cecoslovacchia, poi seguirono Croazia, Slovenia e Serbia, la Bulgaria, ritirato l’aiuto militare, trattò una pace separata.
In novembre venne quindi proclamata la Repubblica d’Austria. Carlo era ancora a Vienna ma ormai gli Asburgo erano persone non gradite e venne suggerito loro di lasciarla per evitare rischi.
In quei giorni di fine guerra l’atmosfera era turbolenta, e si temeva un bagno di sangue come quello dei Romanov. La famiglia si ritirò a Eckartsau da dove, con l’aiuto di ufficiali inglesi mandati da Giorgio V (sovrano inglese), riuscirono a scappare rifugiandosi in Svizzera,
Tutti i loro beni in Austria vennero confiscati e Carlo e gli eredi furono condannati all’esilio perpetuo
Carlo, pienamente sostenuto da Zita, accettò di rinunciare al potere ma non al trono, rifiutò sempre di abdicare e rinunciare ai suoi titoli, come gli era stato proposto per poter restare in Austria. I coniugi erano tecnicamente ancora re d’Ungheria, e Carlo cercò, insieme a Zita, di salvare almeno quell’ultima porzione di regno. I due, lasciando i figli in Svizzera, volarono a Budapest 2 volte nel 1921. Visto l’odio degli ungheresi verso gli Asburgo il reggente Horthy riuscì a convincere Carlo a rinunciare al trono, durante il primo tentativo, ma la seconda volta che i reali raggiunsero il paese lo fece arrestare. A questo punto restava solo l’esilio.
Carlo e Zita con i loro figli a Herstenstein, 1921:
Francia e Inghilterra non li volevano, per scoraggiare ogni tentativo di restaurazione, e alla fine venne deciso per Madera, remota isola portoghese al largo del Marocco, dove arrivarono nel dicembre del 1921 e nei primi mesi del 1922 vennero raggiunti dai figli.
Il clima freddo di Funchal non giovò alla salute di Carlo, già cagionevole, che morì di polmonite nell’aprile del 1922. Zita, ancora giovane, era incinta dell’ottavo figlio, e da quel giorno fino alla sua morte non smise mai il lutto.
Cominciò così la peregrinazione dell’ex-regina Zita, che aveva mezzi molto limitati avendo perso tutti i suoi possedimenti in Austria. Prima venne accolta in Spagna, in varie residenze, poi nel ’29 si trasferì in Belgio. Nel ’40, con l’invasione del Belgio, raggiunse di nuovo la Spagna, poi andò in Portogallo e in seguito negli Stati Uniti e poi ancora in Canada.
Nel dopoguerra si trasferì in Lussemburgo dalla madre Antonia, molto anziana, ed infine le venne offerta una residenza a Zizers, in Svizzera, grande abbastanza per la sua numerosa famiglia e con cappella privata, come lei desiderava.
Nel 1982 riuscì a rientrare per la prima volta in Austria, dove poi andò spesso, ben accolta e con tutti gli onori.
Zita morì a Zizers nel 1989. Il suo funerale a Vienna fu seguito da migliaia di persone, oltre a personalità della nobiltà Asburgo e di Borbone Parma. Le sue spoglie furono sepolte nella Cripta dei Cappuccini, insieme agli altri Asburgo con gli onori di un’imperatrice.
Carlo, beatificato nel 2004 da Giovanni Paolo II, riposa ancora a Madera. L’arciduca Otto, figlio primogenito, si era sempre rifiutato di farlo traslare a Vienna, come vorrebbero gli austriaci, sostenendo che fino agli anni ’80 nessuno mai aveva voluto considerare la sua famiglia. Otto è morto nel 2011, suo figlio Karl è ora capo della Casa d’Asburgo. Chissà se, prima o poi, cambierà idea per riunire finalmente Carlo e Zita…