William Patrick Hitler: la storia del Nipote di Adolf che combatté i Nazisti con gli Alleati

William “Willy” Patrick Hitler nacque a Liverpool il 12 marzo del 1911 da Alois Hitler Jr. (fratellastro di Adolf Hitler) e dalla sua prima moglie, Bridget Dowling. Alois viveva a Dublino, nel 1909, quando incontrò Bridget. I due si sposarono a Londra e si trasferirono a Liverpool nel 1911, al 102 di Upper Stanhope.

Secondo Bridget, Adolf – futuro dittatore tedesco – per evitare la coscrizione in Austria visse presso il fratellastro dal Novembre del 1911 all’Aprile del 1912. Curiosamente, l’abitazione venne distrutta durante l’ultimo raid aereo dei tedeschi il 10 Gennaio del 1942, 30 anni dopo. Gli storici hanno contestato con forza l’ipotesi di Adolf Hitler a Liverpool, ritenendo che la testimonianza della donna fosse stata rilasciata solo a scopo sensazionalistico.

Sotto, il foglio del censimento con i nomi di Alois e William:

Secondo alcuni documenti del 1911, Alois lavorava come cameriere al “Lyons Café”, di proprietà di alcune persone di origine ebraica. Questa circostanza è indicativa per comprendere che l’antisemitismo non era certamente un sentimento diffuso in tutta la famiglia del dittatore nazista.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Nel 1914 Alois Junior abbandonò moglie e figlio per un tour Europeo di gioco d’azzardo, e in seguito tornò in Germania. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu impossibilitato a rientrare in Inghilterra, o forse non vi fece ritorno volontariamente, preferendo sposare una donna tedesca, Hedwig Heidemann, diventando di fatto bigamo. A metà degli anni ’20 scrisse alla prima moglie perché consentisse a William di fargli visita in Germania, e la donna accettò soltanto al compimento del diciottesimo anno di età del ragazzo, nel 1929. Alois Jr ebbe un secondo figlio, Heinz Hitler, dalla moglie tedesca. Questi, all’opposto del fratellastro, divenne un seguace del nazismo, fu catturato dai sovietici e morì durante la prigionia, nel 1942.

William trascorse gli anni fra il 1929 ed il 1931 a viaggiare continuamente fra Inghilterra e Germania. Adolf Hitler in quegli anni era una stella politica in ascesa, e il nipote scrisse per la stampa britannica diversi aneddoti riguardo le stravaganze dello zio. Adolf Hitler gli ordinò di abbandonare la sua attività giornalistica, così William si fermò in Inghilterra.

Sotto, Alois Hitler Jr:

Nel 1933 William Patrick Hitler tornò in Germania, probabilmente per cercare di trarre vantaggio dal potere del famoso zio. Adolf Hitler gli trovò quindi un lavoro presso la Reichsbank di Berlino. In seguito, nel 1935, andò a lavorare in una fabbrica di autovetture Opel, dalla quale fu però licenziato con l’accusa di furto.

Nel 1936 tornò in Inghilterra e tentò di arruolarsi nelle forze armate, ma venne escluso a causa del proprio cognome. In seguito tornò in Germania, dove trovò impiego come venditore di auto. Quando tentò di inviare danaro alla madre in Inghilterra venne bloccato, perché ai tedeschi era vietato trasferire liquidità all’estero. Insoddisfatto della propria posizione sociale, William chiedeva continuamente un lavoro migliore allo zio, e arrivò a scrivergli una lettera ricattatoria dove lo minacciava di vendere ai giornali una serie di storie imbarazzanti della famiglia, nell’eventualità in cui le proprie “circostanze personali” non migliorassero.

Nel 1938, Adolf chiese a William di rinunciare alla cittadinanza britannica in cambio di un ruolo di alto rango. Aspettandosi una (probabile) trappola, William fuggì dalla Germania nazista, e ricattò nuovamente lo zio, minacciandolo di svelare che un avo paterno degli Hitler, Leopold Frankenberger, era un mercante ebreo, anche se in realtà quella scomoda genealogia non fu mai accertata con sicurezza. William tornò poi brevemente in Germania, nel 1938, ma non è chiaro quale fu il suo ruolo, se ve ne fu uno, in quei giorni concitati che precedettero l’inizio della guerra.

William Randolph Hearst (foto sopra), famoso editore statunitense, invitò William e la madre a fare un tour di tutti gli Stati Uniti, dove la coppia arrivò a febbraio del 1939. In seguito, William scrisse un articolo, pubblicato il 4 luglio del 1939 sul giornale britannico “Look”, dal titolo:

Perché odio mio zio

Nel 1939 in Europa scoppiò la seconda guerra mondiale, e William tentò di arruolarsi nell’esercito statunitense per dimostrare la propria avversione al nazismo.

Sotto, Bridget Dowling durante il tour statunitense:

Leggenda vuole che, recatosi all’ufficio di leva più vicino, quando si presentò come “William Hitler” l’ufficiale di reclutamento rispose: “Sono lieto di vederti Hitler, il mio nome è Hess”, in riferimento a Rudolph Hess, vice Fuhrer di Adolf Hitler.

Sotto, una locandina durante il tour statunitense:

Il nipote del dittatore venne comunque scartato, perché gli Stati Uniti erano poco interessati (allora) a impelagarsi nel conflitto europeo. A seguito dell’attacco giapponese di Pearl Harbor, del Dicembre del ’41, gli Stati Uniti entrarono in guerra.

William, rifiutato dagli uffici di leva, scrisse quindi al presidente Franklin D. Roosevelt, chiedendo l’autorizzazione a unirsi alle forze armate. Il presidente inviò il fascicolo a John Edgar Hoover, direttore dell’FBI, che esaminò il caso e acconsentì all’arruolamento. Il 6 marzo del ’44, William Hitler si unì alla Marina Militare Statunitense, con un ruolo simile a quello di ufficiale medico. Tre anni dopo, nel 1947, venne ferito, mentre era in servizio, da un proiettile Shrapnel e fu congedato.

La vita dopo la guerra

Nel 1947 erano in moltissimi ad essersi resi conto di cosa avesse fatto un uomo dal cognome “Hitler”. William cambiò quindi il proprio cognome in Stuart-Houston, si sposò ed ebbe quattro figli, visse a New York, nel quartiere di Long Island, sino al giorno della morte, avvenuta il 14 luglio del 1987.

Sembra che i quattro figli avessero stretto un tacito accordo, non confermato dagli interessati, per non avere discendenti, allo scopo di far finire la linea genealogica degli Hitler. Nel 2014 venne scoperto il diario segreto di William nella casa della madre a Long Island e, sebbene sia già stato autenticato, lo scritto è ancora da pubblicare. Per visitare la tomba del nipote “ribelle” di Adolf Hitler è necessario cercare una lapide con il nome di William Stuart-Houston a Patchogue, Suffolk County, nello stato di New York.

Tutte le immagini sono di pubblico dominio

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...