“Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde” è uno dei capolavori di Robert Louis Stevenson, dove l’autore affronta l’eterno binomio tra Bene e Male, entrambi presenti nella personalità di ogni essere umano. Quando i due elementi si “sdoppiano”, il lato malvagio che c’è in ognuno di noi genera mostri, come quello che nel libro è impersonato dal signor Hyde.
Robert Louis Stevenson
La trama del libro, che l’autore scrisse in soli tre giorni, è ben nota: un medico conosciuto per il suo animo nobile e la forte tempra morale, Henry Jekyll, sperimenta su stesso una pozione che “destruttura l’unità dell’essere umano e conferisce esistenza propria e distinta alle inclinazioni nascoste ma presenti nell’animo“. Il malvagio signor Hyde, alter ego malvagio del dottore, riesce ad avere il sopravvento sul mite Jekyll, fino alla conclusione finale: il suicidio, che rappresenta l’unica via d’uscita a una situazione impossibile.
La trama avvincente – dove i colori del giallo e del noir si mescolano alle fosche tinte dei racconti del terrore e del mistero – è sicuramente nata dalla fantasia dell’autore, o più precisamente, a detta di Stevenson, da un incubo notturno.
Skerryvore House, dove Stevenson sognò la trama del libro su Jekyll e Hyde
Nonostante la dichiarazione dello scrittore inglese ci fu un personaggio reale, William Brodie, che indubbiamente ebbe un influsso sull’ideazione della trama. La famiglia di Stevenson viveva ad Edimburgo, in Scozia, e Robert sicuramente conosceva la vicenda del falegname Brodie, che aveva costruito dei mobili per la casa di suo padre.
Chi era William Brodie, e che comportamenti poteva aver avuto per ispirare un personaggio tanto celebre? Scopriamolo insieme dai pochi, per la verità, dettagli che conosciamo della sua vita.
William Brodie era un rispettato membro della comunità locale, un artigiano talmente bravo da ricevere la carica di “diacono” (presidente) della Corporazione di falegnami e scalpellini, tanto affidabile da ottenere persino un seggio nel consiglio comunale.
William Brodie
Oltre ad essere un bravo ebanista, Brodie era anche un abile fabbro. Vista la sua posizione all’interno della corporazione e del consiglio comunale, le persone ricche ed influenti di Edimburgo si fidavano dell’artigiano, che si occupava della riparazione e installazione di serrature e meccanismi di sicurezza. Nonostante le apparenze da uomo perbene, il fidato Brodie nascondeva un segreto criminale: faceva le copie delle chiavi, grazie a degli stampi di cera, per finanziare le passioni del suo alter ego: donne e gioco d’azzardo.
Una statua pubblicitaria di Brodie ad Edimburgo
Fonte immagine: Wikipedia
Se nel celebre romanzo di Stevenson il signor Hyde aveva tendenze assassine, nella realtà Brodie si limitava ai furti, i cui proventi gli consentivano di giocare ai dadi e scommettere ai combattimenti di galli, oltre che mantenere due amanti e cinque figli.
Dopo qualche anno di attività in proprio Brodie reclutò tre malfattori, John Brown, George Smith e Andrew Ainslie, che alla fine lo portarono alla rovina. Durante un furto all’ufficio delle imposte fu catturato Ainsle, che per evitare la deportazione in una colonia britannica denunciò il resto della banda. Brodie fuggì in Olanda, progettando di imbarcarsi per gli Stati Uniti, ma fu catturato e rispedito a Edimburgo. Il 1° ottobre 1788 lo stimatissimo Brodie e il suo compare Smith furono impiccati davanti ad una folla di 40.000 persone.
Ironicamente, pare che la forca fosse stata progettata e finanziata proprio dal provetto falegname…
Il dottor Jekyll allo specchio
Roberto Luis Stevenson, prima di dare alle stampe il celebre Dottor Jekyll e Mister Hyde, aveva scritto un’opera teatrale dal titolo “Il Diacono Brodie, o la Doppia Vita”, che però non ebbe successo, ma può essere considerata una sorta di “prototipo” del ben più famoso volume sull’uomo dalle due personalità, dove l’indagine psicologica dei personaggi risulta essere l’arma vincente del racconto.
Il signor Hyde uccide un gentiluomo
Anche se Stevenson non può più confermare la vicenda, gli elementi per presupporre che l’onesto e affidabile Signor Brodie, fabbro di giorno e scassinatore di notte, fosse il modello comportamentale per il capolavoro dell’autore inglese sono molto più concreti che semplici prove indiziarie.