Il 3 agosto 1492, tre caravelle (in realtà due caravelle e una caracca) salparono dal porto di Palos per approdare, in seguito a un difficile viaggio, sull’isola di San Salvador, nei Caraibi. Da allora Cristoforo Colombo viene annoverato come lo scopritore dell’America. Raramente, però, si parla di altri pionieri, quali Bjarni Herjólfsson; i fratelli Leif, Thorvald e Thorstein Eriksson; e Thorfinn Karlsefni.
Tutti navigatori vichinghi, le cui gesta sono cantate nelle saghe del Vinland
I norreni sono comunemente noti come popolo di esploratori e colonizzatori. L’Alto Medioevo fu un’epoca caratterizzata da continui conflitti per la supremazia dell’area scandinava e nord-europea. Alcuni re desideravano ardentemente riunire quella miriade di stati che puntellavano la penisola scandinava; altri volevano mantenere la propria indipendenza. Interessi politici ed economici causavano forti tensioni, e le guerre scoppiavano in continuazione. Mercanti e fattori non potevano sentirsi al sicuro in quell’epoca di battaglie e saccheggi.
Sotto, Leif Eriksson scopre l’America, dipinto di Christian Krohg del 1893:
Molti, quindi, prendevano il largo, lasciandosi alle spalle la terra natia. Diverse rotte furono aperte, e gli esploratori navigavano verso ogni direzione non preoccupandosi più di tanto delle avversità, e confidando nella benedizione degli Dei. Intorno al 300 alcuni marinai presero la via a ovest, e giunsero nelle Far Oer, arcipelago a nord della Scozia. Alcuni secoli dopo fu scoperta l’Iceland, in seguito il Greenland, ed è qui che inizia la storia del cosiddetto Vinland, la terra dei pascoli o del vino (il suo significato è tutt’oggi oggetto di dibattito).
Sotto, Mappa del Vinland del XV secolo, in cui si vedono Islanda, Groenlandia e la Terranova:
Era il 986. Bjarni, un commerciante norvegese era solito andare a far visita a suo padre in Islanda durante il periodo estivo. Quell’anno non mancò di compiere il suo viaggio, preparò le navi, raccolse provviste, arruolò l’equipaggio e spiegò le vele. Giunto sulla grande isola scoprì che nessuno lo stava aspettando. Suo padre era partito. Aveva seguito il suo amico Erik il Rosso in Groenlandia.
Il giovane non si diede per vinto e prese subito il largo. Non aveva né bussola né mappa; navigava fidandosi del suo istinto e delle informazioni raccolte. Durante il viaggio si imbatté in una tempesta che spazzò via le sue navi. Egli veleggiava alla cieca, si era smarrito in una nebbia che durava ormai da parecchi giorni. A un certo punto, quegli sventurati, avvistarono una terra montuosa, ricca di alberi e colline verdeggianti.
L’equipaggio pregò il capitano di concedergli il permesso di scendere a terra, ma gli fu negato
Bjarni tornò indietro senza aver mai messo piede in quel paese. Giunto sano e salvo in Groenlandia ritrovò il padre, al quale raccontò la sua avventura, tuttavia i suoi racconti rimasero a lungo inascoltati, almeno fino a quando, qualche anno dopo, un altro uomo di mare, attratto dai racconti delle terre ricche di foreste, e quindi di legname (di cui c’era penuria in Groenlandia), decise di acquistare la sua nave e dirigersi a occidente.
L’uomo in questione si chiamava Leif
Sotto, lo sbarco dei vichinghi del pittore Arthur C. Michael, dipinto del 1919:
Intorno all’anno 1000, Leif Eriksson, un uomo saggio e forte, partì alla ricerca delle terre scoperte da Bjarni. Seguendo la rotta del suo predecessore giunse in un luogo roccioso e inospitale, abitato da volpi polari, Helluland (“terra delle pianure rocciose” o “terra delle pietre piatte” identificata con l’Isola di Buffin). Continuando la navigazione pervenì nel Markland (“terra dei boschi”, forse la costa del Labrador). Infine dopo altri due giorni di navigazione arrivarono in un posto verdeggiante, con vasti pascoli e un clima mite, i cui mari erano ricchi di salmone.
Egli lo chiamò Vinland
Sotto, mappa delle esplorazioni vichinghe:
Il Vinland è stato identificato con certezza nell’odierna isola di Terranova, nella costa orientale del Canada. Lì fondò un villaggio, Leifsbudir (forse l’insediamento dell’Anse aux Meadows). Soddisfatto del risultato delle sue fatiche, tornò in Groenlandia con le navi cariche del prezioso legname.
Dopo di lui fu il fratello Thorvald a tentare un tragico esperimento di colonizzazione, che si concluse con la sua morte a causa di alcune scaramucce scoppiate con gli indigeni locali, detti Skraeling, che lo trafissero con una freccia, per vendicarsi del rapimento e dell’uccisione di alcuni di loro.
Fu il primo uomo a morire nel Vinland
Le spedizioni continuarono e diverse navi finirono col naufragare in quelle coste. Tra i marinai che tentarono la sorte ha un posto di rilievo Thorfinn Karlsefni.
Sotto, ricostruzione di un insediamento vichingo a “L’Anse aux Meadows”, attuale patrimonio dell’umanità UNESCO, situato nella parte più settentrionale dell’isola di Terranova. Fotografia di Dylan Kereluk via Wikipedia:
Stabilitosi in Groenlandia si sposò con Gudrid, vedova del fratello di Lief, e dopo meno di un decennio organizzò una spedizione per stabilirsi nel Vinland. Vi arrivarono senza grandi difficoltà, passando per l’isola degli orsi, Helluland e Markland; infine si insediarono in un luogo ricco di campi e selvaggina, Straumsfjordr, caratterizzato da una costa frastagliata, dove nacque il suo primogenito, Snorri, il primo europeo a nascere nelle Americhe. I nordici decisero, dunque, di fermarsi e svernare. In primavera avevano già stabilito contatti amichevoli con i nativi. Le relazioni andavano a gonfie vele, almeno fino a quando un incidente non ribaltò la situazione.
Sotto, statua di Leif Erikson nel porto di Seattle, fotografia di Steven Pavlov via Wikipedia:
Esplorazione del Vinland. 1 – isole Faroe, 2 – Islanda, 3 – Insediamento orientale, 4 – Insediamento occidentale, 5 – isole Baffin, 6 – Labrador, 7 – L’Anse aux Meadows, 8 – Baia di Saint Lawrence:
Un giorno uno dei tori portati dagli europei scappò, spaventando gli indigeni. Alquanto contrariati questi si congedarono. Tre settimane dopo si rifecero vivi dando battaglia ai loro ex-amici. Per tentare di riappacificare i rapporti Thorfinn e i suoi offrirono ai loro nemici del latte. Pessima decisione.
I nativi questa volta si ammalarono e il conflitto riprese più violento che mai, tanto che i coloni si ritrovarono a dover lasciare per sempre il Vinland. Secondo altre fonti il motivo dello scontro fu la proibizione imposta da Thorfinn di vendere armi ai nativi; un norreno, vedendo uno skraeling cercare di prenderne una, lo uccise; questo diede inizio al conflitto conclusosi con la fuga dei vichinghi.
Ricostruzione del viaggio in America dei Vichinghi:
Interno di un edificio Vichingo ricostruito a L’Anse aux Meadows a Terranova:
Per qualche tempo gli insediamenti nel Vinland furono mantenuti in piedi in modo da poter portare avanti lo sfruttamento delle risorse del posto, in particolare legname e pellicce. A lungo andare i contatti con la madrepatria si fecero sempre più sporadici, mentre quelli con gli skraeling progressivamente più conflittuali, fino a quando la colonia non fu, in via definitiva, abbandonata.
Del Vinland si trovano tracce sino al 1121, poi le temperature del nord scesero gradualmente e i ghiacci impedirono l’accesso ai Vichinghi a nuovi territori. Anche la Groenlandia, parte del continente americano, venne abbandonata definitivamente, con ogni probabilità, all’inizio del XV secolo.
Sotto, francobollo commemorativo di Leif Erikson, stampato il 9 Ottobre del 1968 in occasione del “Leif Erikson Day”:
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