La storia della musica offre diversi esempi di brani che prevedono tempi di esecuzione fuori dall’ordinario. Il brano di cui sto per parlare, oltre a detenere il primato per la durata più lunga, presenta una singolare particolarità: può essere contenuto interamente in una semplice pagina di sole due righe con una scrittura di tipo pianistico (doppi pentagrammi, sopra per la mano destra e sotto per la mano sinistra).
Com’è possibile che un brano di sole due righe sia considerato il più lungo della storia?
La risposta a questa domanda sta nelle indicazioni per la sua esecuzione, riportate sulla partitura dal suo autore, il francese Erik Satie, il quale prevede ben 840 ripetizioni consecutive del brano.
Oltre l’indicazione del tempo “Très Lent” (molto lento), il compositore dilata ulteriormente la durata con la prescrizione di eseguire la sola linea del basso (evidenziata nell’ultima riga singola in basso) prima dell’inizio di ciascuno dei doppi pentagrammi.
Il tempo necessario per la sua interpretazione integrale può variare da interprete a interprete a seconda della velocità di esecuzione e può durare anche 24 ore. Ora, provando ad immaginare un pubblico immerso in un’esperienza di ascolto più vicina ad un esperimento che a un pubblico concerto, rapito (o vessato) nell’ascolto di 840 esecuzioni consecutive di uno stesso tema, diventa facile intuire la possibile origine del titolo “Vexations” (vessazioni).
La prima presentazione pubblica, nel 1963, fu divisa tra una decina di pianisti che si alternarono nella sua esecuzione. L’autore però, scrupoloso in tutte le indicazioni contenute nella partitura, non menzionava la possibilità di un’ interpretazione condivisa tra diversi interpreti.
Qualche anno più tardi una nuova esibizione venne riproposta dal pianista Peter Evans, il quale però abbandonò l’impresa alla 595ª ripetizione, dichiarando in seguito di essere stato “vittima di visioni, pensieri malvagi e animaleschi e di allucinazioni di carattere demoniaco”, e che “cose” gli sembravano sbucare fuori dalla partitura.
Ne sconsigliò l’esecuzione e si impegnò egli stesso a non farlo mai più
L’immagine della partitura è reperibile su https://imslp.org/wiki/Pagina_principale
(Biblioteca Musicale Petrucci).
Sotto, l’esecuzione di una delle “Vessazioni”: