Durante gli ultimi 128 anni sono state probabilmente milioni le coppie di occhi che hanno osservato, più o meno da vicino, “Olive Trees”, di Vincent Van Gogh. Nessuno di questi occhi ha mai notato un particolare singolarissimo: sotto le pennellate del pittore olandese era rimasta intrappolata una cavalletta, o meglio una sua parte – visto che mancano torace e addome – casualmente inclusa in uno dei dipinti più celebri della storia.
Julián Zugazagoitia, direttore del Museo d’Arte Nelson-Atkins dove è ospitata l’opera, afferma che, mentre il pittore dipingeva i propri quadri, veniva tormentato da vento, polvere, erba e alberi, ma anche da mosche e cavallette, come scrisse in una lettera al fratello Theo.
La scoperta
Il dipinto era, insieme ad altri 103, sottoposto a indagine di ricerca da parte dei curatori del Nelson-Atkins. L’autrice della scoperta è Mary Schafer che, grazie a una lente d’ingrandimento, studiava l’opera. Nonostante le iniziali speranze del museo di riuscire a determinare la stagione dell’anno in cui venne realizzata l’opera, l’insetto non è in grado di fornire ulteriori informazioni riguardo il periodo in cui essa venne dipinta. Il paleo-entomologo Michael Engel, dell’Università del Kansas, afferma che l’assenza di movimento sotto la vernice indica che l’insetto era già morto quando finì nella pittura.
Ovviamente, il dipinto è rimasto esattamente com’era, e i visitatori del museo di Kansas City (oppure anche voi mediante PC o Smartphone, visto che l’immagine si trova ad altissima risoluzione su Wikipedia) potranno ammirare la cavalletta nel dipinto di Van Gogh.
Sempre che si riesca a scovarla
Sotto, il video della notizia e l’intervista a Mary Schafer: