Gli Isopodi Giganti (Bathynomus giganteus) sono dei crostacei marini di dimensioni considerevoli, che vivono a grandissima profondità (fino a 2.500 metri) e che raggiungono dimensioni sino a 50 centimetri di lunghezza circa. Nonostante siano similissimi agli Oniscidea terrestri, comuni in tutto il mondo, questi isopodi marini hanno dimensioni enormi, e mangiano carcasse di grandi mammiferi come Balene o Delfini oppure di Pesci, a volte predati ancora vivi.
Un nuovo video, realizzato dall’Università della Louisiana, mostra gli isopodi marini giganti in azione su un alligatore morto, a circa 2 km di profondità nel Golfo del Messico. Per questo tipo di crostacei occasioni come questa sono d’oro, e arrivano a ingozzarsi a tal punto da compromettere le proprie capacità motorie. Dopo aver divorato quanto più cibo possibile, gli isotopi possono smettere di alimentarsi per lunghissimi periodi (in natura 2 anni, mentre in cattività si arriva persino a 5 anni).
La ricerca scientifica
L’alligatore morto è stato calato sul fondo dell’Oceano dai ricercatori, interessati a studiare come gli alimenti riescano a produrre un impatto sugli ecosistemi marini. I generi alimentari che questi spazzini oceanici possono mangiare e redistribuire sul fondo del mare sono moltissimi, dalle balene ai pesci e ai crostacei sino agli alligatori, ma finora non era mai stato realizzato uno studio riguardante l’intero processo di alimentazione degli isotopi giganti.
Gli alligatori, numerosi e spesso uccisi in stati come la Florida negli Stati Uniti, potrebbero diventare una forma di sostentamento continua per gli mantenere gli isotopi marini, affamati dalla carenza di carcasse da mangiare.
Clifton Nunnally, nel video, sostiene che “L’oceano profondo è un deserto alimentare, cosparso di piccole oasi alimentari“. La carcassa di alligatore è un’oasi particolarmente interessante, perché gli alligatori sono l’animale vivente più vicino agli antichi rettili marini come gli ittiosauri. Alcune delle creature oceaniche che si nutrono dei moderni alligatori potrebbero essere i discendenti diretti delle stesse che mangiavano gli ittiosauri milioni di anni fa.
Gli isopodi giganti sono crostacei che hanno antenati risalenti a circa 160 milioni di anni fa, e sono riusciti a cibarsi dell’alligatore nonostante la difficoltà nel penetrare la dura pelle dell’animale.
In 24 ore circa avevano raggiunto metà dell’addome
Nunnally ha aggiunto: “Pensavo che la pelle di alligatore sarebbe stata qualcosa che sarebbe stato difficile da perforare, ma le loro mandibole sono riuscire a entravi con facilità“.
Il progetto mira a capire come il carbonio proveniente dalle forme di vita terrestri raggiunga l’oceano profondo
I ricercatori hanno portato sul fondo dell’Oceano la carcassa di alligatore due mesi fa, e torneranno a osservare il risultato finale dal 10 al 25 Aprile. La carcassa dovrebbe essere sparita almeno per metà, mentre altri spazzini dovrebbero essersi ammassati attorno al cadavere.
Fonte: Livescience.