Tobias Gremmler si occupa di arte, nel senso più ampio del termine. Musica, movimento, colore, materia: tutto questo si intreccia nell’opera di Gremmler, che riesce a fondere insieme espressioni artistiche tradizionalmente separate grazie ai nuovi strumenti digitali.
Teatro, musica, balletto si trasformano in immagini suggestive, che aprono le porte su un mondo magico. “Ci sono molte informazioni invisibili in movimento, sia esso il movimento di un corpo umano o solo nuvole formate dal vento. È come guardare la punta di un iceberg, mentre le forze profonde operano sotto la superficie. Sono interessato a svelare queste forze e a renderle visibili digitalmente, oltre le restrizioni fisiche.” (Fonte: The Clot)
Così Gremmler sintetizza il concetto che è alla base del suo lavoro, un approccio interdisciplinare influenzato anche dalla cultura cinese, dove diverse forme d’arte si intersecano, come teatro e balletto, o addirittura, nella visione globale dell’artista, movimenti del Kung Fu e tratti calligrafici dell’alfabeto cinese.
Gremmler inizia il suo percorso artistico proprio come musicista: negli anni ’90 compone musica per opere teatrali, esperienza che applica nella creazione delle sue composizione visive, dove suoni, movimento, colore, immagini, espressioni di diverse discipline, più che fondersi, nell’intento dell’artista, vanno a dissolvere i loro confini.
Catturare la forma della musica, il suo movimento: in un video artistico Gremmler traccia i movimenti del direttore della London Symphony Orchestra, Simon Rattle, ipnotizzando gli spettatori con i movimenti del corpo che si trasformano in luce e colore.
Arte quindi, ma anche tecnologia: quegli effetti così fluidi e ammalianti sono il frutto di una ripresa di dodici telecamere, che hanno fissato 120 fotogrammi al secondo. Partendo da quei dati, Gremmler ha trasformato la musica in luce e movimento, suoni che si possono visualizzare, in un’opera dove la creatività parte comunque da una ricerca: “Trame, colori, materiali e luci sono ispirati agli strumenti classici (legno, ottone, fiati, archi) e all’atmosfera e all’architettura delle sale da concerto classiche”. Così scrive Glemmer nella presentazione del suo video, prodotto in collaborazione con The Partner.