Un Albero Genealogico mostra la comune origine delle Lingue di tutto il Mondo

Avreste immaginato che la maggior parte delle lingue di tutto il mondo ha un’origine comune, appartenente al massimo ad un paio di gruppi di origine? Minna Sundberg, ilustratrice ventisettenne svedese, ha avuto l’idea di disegnare le origini delle lingue in un albero genealogico, utilizzando i dati di Ethnologue per creare i rami e la chioma degli alberi, consentendo a tutti di comprendere con facilità origini e utilizzo del proprio linguaggio.

Ogni ramo rappresenta una derivazione dai ceppi originari, che inizialmente furono divisi in due gruppi distinti: Indoeuropeo e Uralico. L’indoeuropeo poi si divise nei due tronchi principali, ovvero l’europeo e l’indoiraniano, per poi ramificarsi via via nelle diverse lingue della zona dell’Europa e dell’Asia. Per quanto riguarda l’Italia, nel disegno sono raffigurate le lingue locali ancora maggiormente parlate nel nostro paese, fra le quali spiccano il Napoletano/Calabrese, il Siciliano e, sul ramo derivante dalle lingue Galloromanze,  il Veneto, il Piemontese, l’Emiliano, il dialetto Ligure e quello Lombardo.

Ovviamente non sono raffigurate tutte le oltre 6.000 lingue che l’uomo è riuscito ad inventare, ma soltanto quelle che, secondo i dati di Ethnologue, risultano oggi parlate dal maggior numero di persone. La grandezza dei cespugli di foglie indica infatti il numero di persone che parlano la lingua, e nel caso dell’Italia e di altre regioni europee moltissimi dialetti vengono parlati da meno di un milione di persone.

Sotto, le lingue Indiane:

Il ceppo Germanico, dal quale deriva l’inglese:

Le lingue Uraliche, che presero da subito una connotazione propria non partendo dal ceppo indoeuropeo:

Le lingue Slave, Celtiche e l’Albanese:

Fonti: Guardian, Minna Sundberg.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...