Tuffi: l’Elefante che nel 1950 saltò da una Monorotaia in Corsa

Il 21 Luglio 1950 un elefante di quattro anni di nome “Tuffi” fu costretto a salire su di una monorotaia pubblica a Wuppertal, in Germania. Il breve viaggio dell’animale doveva essere promozionale per il circo “Althoff”, un affare semplice che non presentava, in teoria, nessun rischio.

L’esperimento servì a capire che pachidermi e monorotaie sono incompatibili

Nonostante Tuffi (1946-1989) fosse abituata a viaggiare sopra le carrozze del treno, il dondolio della monorotaia la sconvolse, e iniziò a caricare facendo scappare i passeggeri in cerca di un rifugio nei pertugi più inaccessibili del vagone. Quando si trovò a circa 12 metri di altezza, l’elefante decise che ne aveva abbastanza, e si gettò nel vuoto da una finestra, rompendo le paratie del treno.

Sotto, il fotomontaggio che venne pubblicato sui quotidiani dell’epoca:

Tuffi, miracolosamente, sopravvisse, riportando soltanto lievi contusioni. Purtroppo alcuni passeggeri vennero feriti dall’enorme animale, che era stato fatto accomodare insieme a gente comune in quella che si rivelò una mossa di marketing “creativa-aggressiva” decisamente incauta. Il pachiderma venne aiutato a uscire dall’acqua da Althoff stesso, che venne multato, insieme al funzionario responsabile della monorotaia, per aver creato tanto scompiglio e danni alla comunità.

Nel 1968 Tuffi venne venduta al circo Alexis Gruss di Parigi, dove rimase sino alla morte, occorsa nel 1989. Oggi del salto rimangono diverse citazioni, fra cui un libro per bambini, e fra le stazioni di Alter Markt e Adlerbrücke esiste un dipinto che mostra il volo di Tuffi.

Il “volo” dell’elefante è ancora talmente conosciuto fra la popolazione che un’azienda di latte locale ha scelto il nome dell’elefante come marchio…

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...