Tre parchi museo sconosciuti in Toscana

La Toscana è una delle regioni italiane che i turisti, sia italiani che stranieri, preferiscono per le loro vacanze,  sicuramente a ragione: ogni città è ricca di arte, ogni borgo ha il fascino del tempo antico, le sue colline hanno un incanto impossibile da trovare altrove e l’enogastronomia completa degnamente la lista di motivazioni per cui scegliere questa regione per qualche giorno di svago.  Oltre ai monumenti e ai musei famosi  in tutto il mondo, si possono visitare alcuni luoghi, meno conosciuti, altrettanto affascinanti.

Parco sculture del Chianti

Questo parco si trova a Pievasciata, una frazione del comune di Castelnuovo Berardenga, a pochi Km. da Siena. All’interno di un bosco di querce, castagni e lecci, che copre un area di 13 ettari, i coniugi Giadrossi hanno creato una mostra permanente con installazioni e sculture contemporanee, lungo un percorso di un chilometro. Ventisette artisti di diverse nazionalità hanno realizzato altrettante opere d’arte, realizzate dopo aver visitato il bosco e scelto il luogo dove installarle. Così ogni opera è in perfetta sintonia con tutti gli elementi naturali circostanti, e la bellezza dell’arte esalta quella naturale e viceversa. All’interno del parco è stato costruito un piccolo anfiteatro dove, nel periodo estivo, si svolgono degli eventi come concerti o spettacoli teatrali. Poco distante dal parco c’è la vecchia fornace di Pievasciata, che ospita una galleria d’arte con opere di artisti da tutto il mondo. La visita a questo parco è l’ideale per chi ama stare a contatto con la natura e ama l’arte, che qui si fondono in armonia. Si può visitare tutti i giorni dalle ore 10 al tramonto. Da novembre a marzo è consigliabile telefonare prima della visita.

Giardino di Daniel Spoerri

Il Giardino di Daniel Spoerri si trova alle pendici del monte Amiata, nel comune di  Seggiano, in provincia di Grosseto, lungo la strada provinciale che collega il centro di Seggiano con la frazione di Pescina. Daniel Spoerri è un artista svizzero molto versatile, che  ha lavorato come ballerino, coreografo, mimo, poeta e scrittore. Dopo aver vissuto negli Stati uniti, in Grecia, in Germania, in Francia, ed in altre parti del mondo, nei primi anni ’90 ha scelto di fermarsi a Seggiano, dove ha realizzato il  parco-museo di sculture ed installazioni.

Dal 1997 è stata istituita la Fondazione “Il Giardino di Daniel Spoerri: Hic Terminus Haeret”, che ha sede nell’abitazione-laboratorio dell’artista, dove si trova il parco-museo, una importante biblioteca di storia dell’arte e nel quale Spoerri organizza soggiorni per motivi di studio e ricerca per operatori del settore artistico.

Il parco si estende per 15 ettari, e il cammino si snoda in un percorso che può apparire casuale, con opere d’arte sparse fra radure e boschetti che a volte si mimetizzano nel paesaggio, a volte sorprendono il visitatore, quasi a volerlo spaventare. Oltre al percorso scultoreo si può effettuare  anche un percorso botanico in cui molte piante sono contraddistinte da un cartellino che ne sottolinea la specie e le curiosità. Oltre alle opere di Daniel Spoerri nel giardino sono esposte un centinaio di opere di più di 50 artisti diversi.

Bosco della Ragnaia

S. Giovanni d’Asso è un piccolo paese medioevale, nelle crete senesi. Qui si trova il Bosco della Ragnaia e, dove un tempo si cacciavano piccoli uccelli con le reti ora c’è un parco-giardino, nato dalla creatività del pittore paesaggista Craige Sheppard. L’artista ha saputo creare un connubio magistrale fra la natura del bosco e il giardino rinascimentale, con fontane, statue e iscrizioni che tracciano un percorso filosofico sui grandi temi dell’uomo, mai presi troppo sul serio, ma piuttosto trattati in modo ironico, quando non irriverente. Sheppard sostiene che il Bosco era un tempo governato da saggi e popolato da creature fantastiche, e che oggi è il luogo dove è possibile liberare la mente, e fornire una qualsiasi interpretazione al senso della vita, senza avere la pretesa che sia quella giusta.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...