“Tracce in luce”: la Rocca di Vignola rivive l’epoca del Tardo Medioevo

Un evento catastrofico, il terremoto del 2012 in Emilia Romagna, ha reso necessario un intervento di consolidamento e restauro conservativo della Torre del Pennello della Rocca di Vignola.

La mostra Tracce in luce a Vignola 1

La Fondazione di Vignola ha, con lungimiranza, colto questa occasione per valorizzare la rocca medievale, e farla rivivere grazie ad una serie di iniziative che fanno parte del progetto “Tutti i colori del Pennello”. Oltre agli interventi di consolidamento, è stato svolto un lungo lavoro di ricerca sugli affreschi che decoravano esternamente la Rocca, di cui rimangono alcuni frammenti. Grazie a nuove forme di indagine, come il laser-scanner 3D e i droni, e ad un più tradizionale studio sulle fonti storiche, è stato possibile “ricostruire” integralmente i dipinti, e la mostra “Tracce in Luce”, con una suggestiva proiezione video-architteturale, riporta gli affreschi virtuali sulla torre del pennello, esattamente dove si trovavano nel tardo medioevo. La mostra, che si svolge dal 5 al 12 settembre, ha ottenuto il patrocinio dell’UNESCO, e si inserisce tra gli eventi dell’International Year of Light 2015.

La mostra Tracce in luce a Vignola 2La rocca di vignola

Sono molte le iniziative correlate a questo evento, perché “un monumento rimane vivo finché continua a dialogare con il presente”, come afferma Natalia Gurgone, la restauratrice che, con la collaborazione dello storico Achille Ludovisi, ha progettato la mostra. Di particolare rilievo, perché rappresentano quasi un’evoluzione temporale degli antichi affreschi, le videoproiezioni di artisti visivi contemporanei “Uno sguardo contemporaneo sulla Rocca”: Cronotopos di Massimiliano Amati, e Una memoria di pietra di Elio Castellani e Maurizio Bartolini.

La mostra Tracce in luce a Vignola 3

La mostra Tracce in luce a Vignola 5

videoproiezione Vignola

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.