All’incirca 3.200 anni fa due agguerriti eserciti si fronteggiarono in una sanguinosa battaglia lungo le rive del fiume Tollense, uno stretto nastro d’acqua che si snoda dalla Germania settentrionale fino al Mar Baltico.
Fotografia di pubblico dominio via Wikipedia:
Il resoconto di questa battaglia non si può trovare in nessun libro di storia, perché la scrittura non si sarebbe sviluppata da quelle parti per molti altri secoli. Dai reperti trovati, gli archeologi ipotizzano che non si trattò di uno scontro fra clan locali, al contrario.
Probabilmente le rive del placido fiume furono testimoni di una grande battaglia, forse combattuta nell’arco di una sola giornata, dove migliaia di guerrieri si fronteggiarono usando armi di legno, di pietra e di bronzo, metallo che all’epoca veniva già usato a fini bellici.
In quell’area paludosa i guerrieri di alto rango combattevano a cavallo, forse impantanandosi nel terreno fangoso, mentre i soldati si fronteggiavano corpo a corpo, con lance, spade e coltelli; durante la mischia molti cercarono di fuggire, ma furono colpiti alle spalle da lucenti frecce di bronzo. Alla fine della giornata molti corpi rimasero a terra, forse spogliati delle armi e degli oggetti di valore, mentre altri trovarono pietosa sepoltura nelle acque del fiume.
Poi, nell’arco dei millenni, la terra coprì ogni traccia – corpi, armi e ornamenti – mentre l’eco della battaglia si perse nello scorrere del tempo. Fino al 1996, quando un archeologo dilettante scoprì un osso umano, vicino alla riva del fiume: aveva una punta di freccia conficcata all’estremità, il primo indizio della battaglia che si era svolta nella valle del Tollense, a circa 120 chilometri a nord di Berlino.
La punta di una freccia indusse gli archeologi ad effettuare uno scavo di prova, che portò al ritrovamento di altre ossa, di un cranio e di una sorta di mazza di legno lunga 73 centimetri. Tutti questi resti risalgono all’incirca al 1250 aC, e sono quindi assimilabili ad un singolo evento avvenuto durante l’età del bronzo.
Scavi successivi, effettuati tra il 2009 e il 2015, hanno fornito ai ricercatori dettagli sorprendenti: lungo un tratto di tre chilometri, gli archeologi hanno trovato armi in legno e bronzo, ma soprattutto un numero straordinario di ossa, appartenenti ad almeno cinque cavalli e più di cento uomini, mentre molte altre possono ancora essere sepolte sia lungo le rive sia nelle acque del fiume.
“Se la nostra ipotesi è corretta, cioè che tutti i reperti appartengano allo stesso evento, abbiamo a che fare con un conflitto di una scala finora completamente sconosciuta a nord delle Alpi” spiega Thomas Terberger, uno degli archeologi che si occupa degli scavi.
Fino ad ora si era sempre pensato che l’età del bronzo in Europa fosse stata un’era poco significativa, oscurata dalle ben più sofisticate civiltà della Grecia e del Vicino Oriente, dove il bronzo era già conosciuto intorno al 3200 aC, mille anni prima che nell’Europa del nord. Gli storici avevano sempre ritenuto che in un contesto socialmente meno avanzato, i diversi clan si limitassero ad effettuare semplici scorrerie, magari solo per procurarsi il cibo.
Nessuno aveva mai immaginato che si potesse essere svolta una così grande battaglia, durante la quale devono essere scesi in campo migliaia di individui. Inizialmente i ricercatori erano scettici: dopotutto in Europa settentrionale non sono rimaste narrazioni storiche di epiche battaglie, come invece accadde, ad esempio, in Egitto e in Grecia. Tuttavia, pochi reperti sono stati rinvenuti a suffragare i resoconti orientali, mentre a Tollense è accaduto l’esatto opposto.
Le diecimila ossa (circa 130 persone) raccolte in soli 450 metri quadrati, appartenenti per la maggior parte a giovani uomini tra i 20 e i 30 anni, indicano che continuando gli scavi si potrebbero trovare i resti di 750 corpi. Ciò significa, secondo gli studiosi, che su quel campo di battaglia erano presenti all’incirca 4.000 uomini, ovvero un numero incredibile per l’età del bronzo in Europa settentrionale.
Rimane un mistero, ovviamente, ciò che scatenò una battaglia così cruenta. Analisi effettuate sui denti mostrano che i guerrieri provenivano da diversi luoghi, anche molto lontani: questa circostanza contraddice ciò che gli storici hanno sempre ipotizzato. Nell’Europa settentrionale dell’epoca non esistevano città e nemmeno villaggi, ma singole fattorie nelle quali vivevano famiglie allargate. Eppure, le fazioni che si scontrarono nella Valle del Tollense sembrano simili ai ben più famosi eserciti che combatterono la Guerra di Troia (evento avvenuto circa un secolo dopo), costituiti da piccoli gruppi di popolazioni diverse.
Riunire così tanti guerrieri provenienti da luoghi lontani deve essere stata un’impresa difficile, quasi incredibile a detta degli storici moderni. Ma non solo, i resti ritrovati parlano di soldati ben addestrati e ben attrezzati: non si trattava quindi di giovani agricoltori ai quali di tanto in tanto capitava di combattere.
La domanda di fondo rimane la stessa: perché ci fu un così grande concentramento di forze in quella stretta valle della Germania settentrionale?
Non esiste una risposta certa. Si possono tuttavia prendere in considerazione gli avvenimenti dell’area del Mediterraneo e del Baltico: proprio in quel periodo in Grecia ci fu il crollo della sofisticata civiltà micenea, gli Egiziani riuscirono a tenere a bada i misteriosi e quasi invincibili “popoli del mare”, sconosciuti guerrieri che riuscirono a rovesciare perfino il potente impero ittita.
Poco tempo dopo, anche le case sparse dell’Europa settentrionale furono abbandonate, quando iniziarono a sorgere centri abitati fortificati, che prima di allora esistevano solo molto più a sud. All’incirca nel 1200 aC. ci fu quindi un radicale cambiamento sociale e culturale un po’ in tutto il mondo conosciuto e, secondo l’archeologo Kristiansen, “Tollense si inserisce in un periodo in cui le guerre aumentarono un po’ ovunque”, il primo passo di modo di vivere che perdura tutt’ora: la presenza di una classe di guerrieri di professione e la produzioni di armi sofisticate, che portano a spaventosi conflitti, dove solo la morte risulta vittoriosa.