I cartoni della Disney suscitano da sempre un fascino irresistibile, non solo nei bambini, ma anche tra i più grandi. Quella magia pura ed infantile che si prova guardando da piccoli i classici come “Cenerentola” o “Alice nel paese delle meraviglie”, rimane in noi per sempre, piegato accuratamente e riposto in un cassetto del nostro cuore. Ed è proprio questa voglia di ricongiungersi con il proprio “io-bambino”, e di ritornare anche solo per qualche ora alla propria infanzia, che spinge le persone a recarsi nel “Luogo più Felice sulla Terra” (The Happiest Place on Earth) noto a tutti come: Disneyland.
Il primo parco Disney fu aperto nel 1955 in California, al quale si susseguirono il “Walt Disney World” in Florida nel 1971, “Tokyo Disneyland” in Giappone nel 1983, “Disneyland Paris” in Francia nel 1992, “Hong Kong Disneyland” in Cina nel 2005, e il “Shanghai Disney Resort” in Cina nel 2016, per un totale di 6 parchi a tema Disney in tutto il mondo.
In particolare il parco di Tokyo, ha una storia piuttosto singolare, innanzitutto perché non si trova a Tokyo bensì ad Urayasu nella prefettura di Chiba (vicino la capitale), e poi perché è l’unico a non essere di proprietà della Walt Disney Company. Vediamo più nel dettaglio.
Il primo tentativo di costruzione di un parco a tema Disney in Giappone, ci fu nel 1950, ad opera di Kunizo Matsuo, un imprenditore giapponese e presidente della “Matsuo Entertainment Company”. Egli, durante un viaggio in America, era rimasto piuttosto colpito da “Disneyland” in California, e voleva riprodurne un’esatta copia anche in Giappone, per la precisione nella città di Nara, ex capitale nipponica. Nel 1950 Matsuo riuscì ad avvicinare Walt Disney, al quale parlò circa il suo progetto di costruzione. Non si conoscono i dettagli degli incontri, ma sembrerebbe che all’inizio Walt Disney e soci, accettarono di buon grado la proposta dell’imprenditore giapponese. Sfortunatamente però, le due parti non riuscirono a trovare un compromesso circa l’uso delle licenze dei personaggi di Topolino e amici, e l’accordo saltò.
Ma Matsuo era ancora molto determinato a realizzare il suo sogno, così decise di aprire lo stesso il parco al pubblico nel 1961, e lo chiamò “Nara Dreamland”. Il parco aveva mantenuto diverse similitudini con Disneyland americano, come l’iconico castello della Bella Addormentata e l’ambientazione da America degli anni ‘20. Anche le parate che si svolgevano nel corso della giornata erano ispirate a quelle statunitensi, ma mancava la presenza dei classici personaggi Disney. A questo proposito al Nara Dreamland, vennero introdotti dei personaggi inventati apposta per l’occasione, o personaggi già popolari in Giappone, come “Anpanman” e “Ultraman”. Purtroppo la popolarità del Nara Dreamland non durò molto, soprattutto a causa dell’apertura del Tokyo Disneyland nel 1983.
Il sogno di Kunizo Matsuo si deteriorò per sempre nel 2006, anno della chiusura definitiva del parco, un’area oggi completamente abbandonata.
Il secondo imprenditore giapponese che rincorse il sogno di Disneyland fu Masamoto Takahashi. Egli nacque il 4 settembre del 1913 a Fukushima e si laureò all’Università Imperiale di Tokyo nel 1939. Servì nella seconda guerra mondiale come interprete presso Shanghai e nella Nuova Guinea, e nel 1961 entrò a far parte della “The Oriental Land Company”. Come il suo “predecessore” Kunizo Matsuo, anche Masamoto Takahashi era convinto che la costruzione di un parco a tema Disney, sarebbe stato un ottimo investimento per il mercato giapponese.
L’idea nacque quando la compagnia aveva cominciato ad avvicinarsi allo studio di strutture del divertimento, tra il 1972 e il 1973, per dare una svolta agli introiti economici. Masamoto pensava non, ad una versione asiatica di Disneyland, bensì ad un parco uguale a quelli americani che nel frattempo erano diventati due dopo l’apertura in Florida. Così, nell’agosto del 1978 la Oriental Land Company, riuscì a contattare la Walt Disney Production, e comunicare l’idea del parco.
Disney e Takahashi negoziarono le trattative e nel luglio del 1974 venne inviato alla Walt Disney Company un report del progetto del parco giapponese, con un’ampia parte dedicata alla spiegazione delle ragione per cui si sceglieva la prefettura di Chiba per la costruzione, considerato fra tutti il posto più adatto per edificare il parco a tema. A dicembre dello stesso anno, i dirigenti Disney arrivarono in Giappone, assistettero alla presentazione del progetto e vennero scortati in un tour della zona di costruzione. Nel 1976 le due società firmarono un accordo per l’avvio ai lavori, e nel marzo 1977 si decise ufficialmente per il nome del parco, “Tokyo Disneyland”. Finalmente il 30 aprile del 1979, Masamoto (ora presidente della Oriental Land) e il presidente della Disney, Esmond Cardon Walker, firmano il contratto ufficiale dell’accordo.
Ingegneri, architetti e tirocinanti giapponesi visitarono Disneyland in California, per verificare le modalità di costruzione, che iniziarono nel gennaio 1981. I lavori erano costantemente seguiti dai reporter, e il popolo giapponese nutriva grandi aspettative nel progetto. Siccome l’edificazione del parco finì molto prima della data stabilita per l’apertura ufficiale al pubblico, ci si concentrò sulle sessioni di training del personale per, più o meno, un mese. Il costo totale di fabbricazione, sforò il budget previsto di 100 miliardi di yen, venendo a costarne invece 180 miliardi.
La Oriental Land si offrì di pagare di tasca propria il parco, e forse fu anche questo che convinse Disney ad accettare la proposta iniziale di costruzione, nonostante il fallimento dei precedenti accordi con Kunizo Matsuo. La compagnia giapponese pagò anche le licenze e le royalties alla Walt Disney Company per l’uso della proprietà intellettuale, mentre Disney (come da contratto), si impegnò e si impegna tutt’oggi a condividere la “Walt Disney Imagineering”, ovvero la propria direzione creativa, per la costruzione di nuove aree tematiche e attrazioni all’interno del resort. La Oriental Land Company quindi, risulta essere l’unica compagnia al mondo a possedere e a gestire un parco Disneyland, e a non avere nessuna relazione capitale con la Walt Disney Company. Questo accordo del tutto non convenzionale, fu forse dovuto al fatto che quando furono firmati gli accordi, la Walt Disney Company stava affrontando una grave crisi economica.
Tokyo Disneyland fu aperto ufficialmente il 15 aprile del 1983, diventando il primo parco a tema Disney ad essere aperto al di fuori degli Stati Uniti. Masamoto e E.Cardon Walker tagliarono insieme il nastro di apertura, al fianco di Topolino e agli altri personaggi. Il parco fu da subito un gran successo, e due anni dopo venne introdotta una parata notturna chiamata “Tokyo Disneyland Electric Parade”. Questo, insieme all’Expo del 1985, elevarono alle stelle la popolarità del parco divertimenti. Furono a poco a poco aggiunte nuove attrazioni nel corso degli anni e ad oggi risulta essere il terzo parco a tema più visitato al mondo.
Nel 2023 Tokyo Disneyland si presenta suddivisa in 7 aree tematiche: “The world Bazaar”, i quattro tradizionali mondi Disney, Adventureland, Westernland, Fantasyland, Tomorrowland e due mini-land, Critter Country e Toontown.
- The World Bazar comprende il corridoio dell’entrata e la principale aria di shopping del parco, rigorosamente in stile America primi anni ‘20.
- Adventureland consiste in due distinte aree complementari: una è la new “Orleans-themed”, e l’altra è la “Jungle-themed” area.
- Westernland, è ispirato allo stile old-west americano.
- Critter Country, è una piccola area del parco la cui principale attrazione è lo Splash Mountain.
- Fantasyland, comprende l’entrata centrale, dove troviamo il castello di Cenerentola (una copia quasi esatta del castello presente al Magic Kingdom in Florida). Le attrazioni qui sono principalmente per bambini e quindi non adrenaliniche, quali quelle di Biancaneve, Peter Pan e Pinocchio. Da poco è stata costruita una sezione dedicata a “La bella e la Bestia” inaugurata nel settembre 2020, dove possiamo ammirare il bellissimo castello e la città che fa da sfondo alle vicende del cartone animato.
- Toontown, è la mini città di Topolino, qua i visitatori possono entrare nelle rispettive case dei personaggi Disney, e fare delle foto con loro. La città è ispirata al film del 1988 “Chi ha incastrato Roger Rabbit”.
- Tomorrowland, è volutamente l’area “moderna” di Disneyland, poiché ispirata alla visione del futuro e alla scienza futuristica.
Nel 1988, venne annunciato in una conferenza l’idea di un nuovo progetto, ovvero un nuovo parco Disney vicino a quello già esistente. Il 22 ottobre del 1998, iniziarono i lavori, che dopo due anni diedero vita a “Tokyo DisneySea”, inaugurato ufficialmente il 4 settembre del 2001. Tokyo DisneySea, è l’unico parco a tema personaggi del mare Disney al mondo, e nel 2022 con 10,1 milioni di visitatori, è risultato essere l’ottavo parco più visitato al mondo. All’inizio si pensava di costruirlo simile al “Disney’s Hollywood Studios”, una branca del “Walt Disney World” in Florida, ma l’idea fu abbandonata nel 1992. Anche DisneySea, esattamente come Tokyo Disneyland, non è di proprietà della Walt Disney Company, ma della Oriental Land.
Masamoto Takahashi morì il 31 gennaio del 2001 senza vedere Tokyo DisneySea completato.
Entrambi i parchi sono sempre rimasti aperti tutti i giorni, ad eccezione del periodo della diffusione del virus COVID-19, per il quale rimasero chiusi al pubblico dal 29 febbraio 2020 al 1 luglio 2020.