Toiano: un Paese (quasi) Fantasma capsula del tempo degli anni ’60

In Italia esistono luoghi che con il tempo stanno scomparendo, nell’indifferenza di molti che spesso ignorano o non conoscono bene il tema. Oltre 2 milioni di edifici giacciono in stato di abbandono nonostante il loro alto valore storico e culturale, nonostante facciano parte del nostro passato, del nostro vissuto e di un’epoca che col passare degli anni sembra scomparire.

Siamo a Toiano, nella provincia di Pisa, ormai meta preferita di turisti, fotografi e cacciatori del paranormale che vi trovano tutto ciò che cercano, dallo splendido panorama sui colli pisani, ai fatti misteriosi che quivi sembrano “manifestarsi”.

Toiano sorge tra Palaia e Volterra, e le sue origini risalgono all’alto medioevo, lo testimonia la struttura a castello cui si accede tramite un ponte, forse in passato un ponte levatoio.

L’abitato in passato fu di dominio lucchese, passò  poi ai pisani. Successivamente nel 1362 sotto l’egemonia fiorentina. Nel 1364 Toiano (“Toiano Vecchio”) fu distrutto dai fiorentini e poi nuovamente restituito ai pisani, che lo ricostruirono (“Toiano Nuovo”). Nel 1406 dopo gli innumerevoli passaggi i pisani si arresero ancora una volta al dominio fiorentino.

Dopo secoli di vissuto questo antico gioiello fu lentamente disabitato a causa delle nuove industrializzazioni che iniziavano a formarsi negli anni ’60. Ciò portò i toianesi a trasferirsi nelle grandi città.

Un altro “tallone d’Achille” fu la sua posizione, circondata da speroni di tufo alti 40/50 metri, terra arida che pioggia e vento hanno reso incoltivabile. Attualmente a Toiano risiede una sola famiglia, ma nell’Ottocento questo pittoresco pezzo di storia contava oltre 500 abitanti.

Resta tutto qui, dal vecchio cimitero alla splendida chiesa abbandonata, anche le vecchie abitazioni rimangono immobili a lasciarsi sgretolare dal tempo che, come sempre, non fa sconti con nessuno.

Toiano è inoltre ricordato anche per un triste caso di cronaca:

Il brutale omicidio di Elvira Orlandini, ricordata come “La Bella Elvira”

Elvira era una ragazza nata a Toiano nel 1925 che, nel 1947, venne brutalmente uccisa da mano rimasta sconosciuta. Il corpo fu rinvenuto il 5 giugno del 1947 nel vicino bosco di Botro della Lupa, immerso in una pozza di sangue. Nei pressi del luogo del ritrovamento fu eretta una piccola lapide commemorativa, ormai meta di pellegrinaggio per fedeli e malinconici che ricordano con piccoli gesti il triste accaduto. Ancor oggi si vociferano strani avvistamenti del presunto fantasma della malcapitata in giro per il paese e le vecchie abitazioni, ancora alla ricerca della pace eterna.

Fotografia di Daniel Santucci, autore dell’articolo:

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Sotto, la fotografia della “Bella Elvira”:

Al tempo del suo omicidio la Bella Elvira era impiegata presso la famiglia svizzera dei Salt. Il 5 Giugno, durante la processione annuale per il “Corpus Domini”, venne trovata sgozzata nei pressi del Botro della Lupa, assassinata durante il tragitto che la conduceva a prendere l’acqua alla fonte. I sospetti erano tutti uomini, e includevano il fidanzato, Ugo Ancillotti, che venne incarcerato e tenuto in stato di fermo per oltre 2 anni.

L’uomo proclamò la propria innocenza con forza, e prima il paese poi l’Italia si divise fra “colpevolisti” e “innocentisti”, un circo mediatico cui purtroppo assistiamo ancor oggi in casi simili. Alla fine del 1949 il processo si concluse per mancanza di prove, e l’uomo tornò a vivere a Toiano. Ancillotti morì nel 2013 proclamandosi sempre innocente.

Un secondo sospetto, il figlio della famiglia Salt, coetaneo di Elvira, non venne mai indagato né accusato, probabilmente per timore reverenziale nei confronti della nobile famiglia svizzera. La realtà dei fatti, a ormai 70 dalla morte della ragazza, rimarrà per sempre sepolta con lei.

Daniel Santucci

Da quando ho 14 anni mi occupo di esplorazioni urbane, meglio note come "Urbex". Mi avventuro in costruzioni abbandonate o in disuso per segnalare, ma anche per ammirare, luoghi che col passare degli anni stanno finendo nel degrado e nel dimenticatoio. Con questa passione ho creato un blog, "I Tre Obsoleti" dove raccolgo diverse gallerie, testimonianze di degrado e abbandono.