The White Ship: la sciagura del “Titanic” di 900 anni fa

Il 25 novembre 1120 affondava la ”White Ship”, o meglio la Nef Blanche, con 300 persone a bordo, morirono tutti tranne un uomo, unico testimone di quanto accaduto. Fu per l’epoca una tragedia immane, la si trova in tutte le cronache del tempo, a bordo c’erano i rampolli della miglior aristocrazia inglese e francese e soprattutto c’era William Adelin, l’erede al trono inglese. Fra le altre conseguenze il naufragio portò a quasi 20 anni di guerra.

Il naufragio della White Ship

Partiamo dall’inizio. Enrico I fu il terzo re normanno d’Inghilterra. Era figlio di Guglielmo il Conquistatore che aveva iniziato la dinastia normanna sconfiggendo ad Hastings nel 1066 l’esercito di Aroldo II, ultimo re anglosassone.

Enrico I, detto il Chierico per la sua attitudine allo studio piuttosto che al combattimento, ebbe da Matilde, figlia del Re di Scozia, la figlia Matilde, nata nel 1102, e il figlio William nato nel 1103. Ebbe comunque una quindicina di figli illegittimi che amava e considerava al pari di quelli legittimi, com’era usanza in epoca medievale.

Re Enrico I

La figlia Matilde era diventata imperatrice del Sacro Romano Impero nel 1114 sposando Enrico V di Germania, William invece aveva sposato Alice d’Angiò nel 1119.

Nel 1120 Enrico I insieme al figlio William, due dei suoi figli illegittimi, Matilda e Riccardo, e dignitari di corte, si erano recati in Francia per la nomina di William a Duca di Normandia a conclusione delle lunghe dispute con Re Luigi VI di Francia. Con loro doveva imbarcarsi per l’Inghilterra anche il nipote di Enrico, Stefano di Blois, figlio di Adele, sorella del re.

Il 25 novembre 1120 gli inglesi si apprestavano a rientrare in patria quando il Capitano FitzStephen mise a disposizione del Re Enrico la nave White Ship, nuova di zecca, grande, veloce e lussuosa.

Enrico I rifiutò la nave per sé, ma la accettò per il figlio e il gruppo dei giovani al seguito.
Pare che William avesse insistito per poter fare il viaggio su quella nave così veloce e ritardò la partenza, dopo quella del padre, per poi raggiungerlo, così i festeggiamenti continuarono ancora per ore dopo aver imbarcato una grande quantità di vino. Prima della partenza si presentarono sottobordo dei frati che volevano benedire la nave, come da consuetudine, per il suo viaggio inaugurale, ma vennero cacciati fra lazzi e risate dei passeggeri, tutti ubriachi fradici.

In seguito questo scherno venne considerato causa della collera divina

L’affondamento della White Ship

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La nave salpò a mezzanotte, la notte era buia, c’era solo un quarto di luna, ma il tempo era buono e la Manica era calma. Le uniche insidie erano date da affioramenti rocciosi vicini alla costa francese, ma il Capitano era esperto della zona e accettò di seguire la rotta a nord, più breve anche se più insidiosa.

A solo un miglio dalla costa la nave urtò la roccia più grande, la Quillebeuf, e cominciò ad affondare, la gente di Barfleur sentì voci e urla ma le interpretò come il prosieguo dei festeggiamenti e non vi diede importanza.

A bordo c’erano 160 nobili, 90 servitori e 50 uomini di equipaggio, che finirono nelle gelide acque della Manica Si salvò solo Berold, un macellaio di Rouen, che riuscì ad aggrapparsi all’albero della nave e a sopravvivere all’ipotermia grazie al suo cappotto di montone e alla sua costituzione grassa e robusta.

Venne salvato dai pescatori solo la mattina successiva e fu l’unico in grado di raccontare cosa accadde

Raccontò che il Capitano era completamente ubriaco, così come l’equipaggio e tutti i passeggeri. Le guardie del corpo del principe avevano fatto imbarcare William sull’unica scialuppa, ma le richieste d’aiuto della sorellastra Matilda, anche se secondo Berold furono più bestemmie e insulti, convinsero William a tornare indietro per salvarla.
La scialuppa fu presa d’assalto dai naufraghi che cercando di salire a bordo e la fecero rovesciare e affondare.

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Berold raccontò che il Capitano FitzStephen si era anche lui aggrappato a un pezzo di legno, ma resosi conto della morte di tre figli del re si lascio andare e annegò. Quasi nessuno all’epoca sapeva nuotare e comunque l’elegante abbigliamento di seta e trine non era certo d’aiuto, e anche i marinai morirono di ipotermia. I corpi arrivarono sulla spiaggia per settimane, ma quello di William non fu mai recuperato nonostante le spedizioni inviate dal padre.

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Si salvò invece Stefano di Blois, nipote del re, che all’ultimo momento non si era imbarcato per un malore, ma forse anche spaventato dall’idea di una traversata con l’equipaggio ubriaco.

Il giorno seguente in Inghilterra nessuno si spiegava il mancato arrivo della nave e si comincio a temere il peggio, ma fu solo dopo il salvataggio di Berold che si seppe la verità.

Nessuno aveva il coraggio di riferire al re, e alla fine incaricarono un valletto di portare la notizia, sentendo la quale Enrico fu devastato e venne visto piangere disperatamente.

Enrico I guarda piangendo l’affondamento della White Ship

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Bisognava però mettere da parte il dolore e pensare alla successione, Enrico aveva 52 anni e poteva ancora avere figli, così nel 1121 sposò Adelisa di Lovanio, vedova e già madre.
La figlia Matilde restò vedova nel 1125 e venne richiamata in patria dal padre, che non avendo avuto figli dalla seconda moglie, prese la decisione di nominarla come successore, cosa inaudita ai tempi. Il Concilio, nonostante molte riserve, giurò fedeltà a Matilda. Giurarono anche Stefano di Blois, che aveva avuto speranze per il trono, e il figlio illegittimo maggiore di Enrico, il potente Roberto di Gloucester.

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In verità Enrico non voleva Matilde sul trono ma sperava in un suo nipote come re d’Inghilterra. Nel 1128 Matilde sposò Goffredo d’Angiò, detto Plantageneto, per volere del padre. Per lei che era stata principessa e imperatrice fu un notevole declassamento divenire solo Contessa d’Angiò.

L’imperatrice Matilde

Goffredo aveva solo 15 anni mentre Matilde ne aveva già 26, e si trovava quindi sposata a un uomo che in realtà era poco più di un bambino. Nonostante l’insoddisfazione, nel 1133 nacque suo figlio Enrico.

Il matrimonio con un francese, nemico storico dei normanni, scandalizzò il Concilio che ritirò il giuramento a Matilde, ma nel 1131 Enrico costrinse tutti a giurare nuovamente fedeltà a Matilde e a suo marito.

Giurarono ma nel 1135, alla morte di Enrico I, nominarono re Stefano di Blois, cugino di Matilde sbarcato in Inghilterra appena appresa la morte dello zio che divenne Re il 26 dicembre del 1135.

Matilde protestò e si infuriò, ricordando a tutti il giuramento, ma era incinta del terzo figlio e non poté raggiungere subito l’Inghilterra.

Si appellò al Papa Innocenzo II per violazione al giuramento ma dopo 2 anni la decisione del Papa, influenzata pesantemente da Enrico arcivescovo di Winchester, fratello di Stefano, fu che il giuramento era stato invalidato dal matrimonio di Matilde. Matilde aveva i suoi sostenitori in patria, scontenti di Re Stefano, e nel 1139 sbarcò in Inghilterra con il suo esercito e il suo fedelissimo fratellastro Roberto di Gloucester. Iniziava la guerra civile, chiamata Anarchia, che fu uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese, vere carneficine che misero a ferro e fuoco l’Inghilterra.

Re Stefano di Blois

I continui cambi di bandiera dei nobili, a favore dell’uno o dell’altra in base a chi pareva in vantaggio in quel momento, provocavano stragi, distruzione e carestie. Matilde cedette i suoi diritti al figlio Enrico nel 1148, Stefano nominò suo erede il figlio Eustachio, che morì prematuramente, e poi al secondogenito Goffredo. Ormai era stanco, invecchiava, e non aveva più voglia di lottare contro la cugina e suo figlio. Enrico II nel frattempo aveva sposato Eleonora d’Aquitania, ex moglie di re Luigi VII di Francia.

La moglie era molto più grande di lui ma portava in dote vasti possedimenti ed ebbero 8 figli, fra i quali Riccardo detto Cuor di Leone e Giovanni detto senza Terra. Della loro storia parla il bellissimo film ”Il leone d’inverno’ con Katherine Hepburn e Peter o’Toole, ma anche tante altre pellicole e il celebre “Robin Hood” Disney.

Re Enrico II

Nel 1152 Re Stefano ed Enrico si incontrarono, Enrico riconobbe Stefano come re e Stefano riconobbe il figlio di Enrico, Enrico anch’egli, come suo successore. A Goffredo, re mancato, venne offerta una contea in risarcimento.

La guerra era finalmente finita

Stefano morì nel 1154, salì al trono Enrico II e così iniziava la dinastia dei Plantageneti. All’ascesa al trono del figlio Matilde si ritirò nell’abbazia di Notre-Dame-du-Pré, a Rouen, dove morì il 10 settembre 1167.

In tempi recenti è stato sollevato il sospetto che dietro al naufragio ci potesse essere la mano di Stefano di Blois, che aveva tutto l’interesse a eliminare l’erede al trono e che era fortuitamente restato a terra per un malore. A detta dei dubbiosi pare incredibile che un capitano serio ed esperto, con l’enorme responsabilità della vita di tre figli del re e del nobile carico a bordo, si fosse ubriacato ed avesse permesso al timoniere e altri membri fondamentali dell’equipaggio di ubriacarsi. Essendo passati 9 secoli, ovviamente, la verità su quel disastroso naufragio non si saprà mai.


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