Anche se non troppo conosciuto, fra i tanti luoghi da visitare in Scozia c’è il Palazzo di Spynie, la più grande sede vescovile di epoca medioevale che sia rimasta nel Paese, seppure in rovina.
Fotografia di sobolevnrm condvisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:
L’edificio originale era in legno, costruito intorno al 1150 sulle rive dello Spynie Loch, un antico canale che garantiva un ancoraggio sicuro per barche da pesca e navi mercantili.
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Oggi non c’è traccia né del braccio di mare, ormai insabbiato, né del fiorente insediamento medioevale.
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Attorno al Palazzo correva una recinzione rettangolare ed un fossato, qualcosa di simile alle mura di cinta dei castelli del 14° secolo. All’interno di questa area fu costruita, nel XIII secolo, una fortezza in pietra, con un grande cancello nel lato sud (poi spostato ad est), che introduceva alla piazza, dove c’erano molti edifici e il cortile centrale.
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La prima costruzione realizzata fu una cappella che aveva finestre dai vetri colorati, poi seguirono la casa del vescovo ed anche una panetteria ed un birrificio. La piccola chiesa, dopo circa un secolo, fu trasformata in Cattedrale.
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La Torre di David, una delle più grandi di tutta la Scozia, fu costruita nel tardo XV secolo. E’ un edificio imponente, di sei piani fuori terra e di uno interrato, che serviva da alloggio residenziale, anche se gli interni erano molto semplici e privi di decori.
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Il Palazzo di Spynie era la residenza fortificata dei Vescovi di Moray, che vi rimasero per circa 500 anni. In questi cinque secoli, il castello vide passare diversi regnanti, la più famosa dei quali è Maria Stuarda, Regina di Scozia, che qui si rifugiò con le sue forze armate dal 17 al 19 settembre 1563, di ritorno da una spedizione contro il Conte di Huntly. La sfortunata regina fu poi imprigionata, per diciotto mesi, proprio nella fortezza di Spynie, per ordine di Elisabetta I.
L’inizio della fine del Castello cominciò con l’assedio del Colonnello Monro, che arrestò il vescovo in carica, durante le cosiddette Guerre dei Vescovi. L’ultima persona a vivere nel Palazzo di Spynie fu il Vescovo Colin Falconer, che morì nel 1686. Da allora il palazzo, che col tempo era diventato proprietà della Corona, fu lasciato preda del tempo e delle razzie, e fino al XIX secolo le sue pietre furono usate come materiale di costruzione dalla gente del posto.
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