Cominciamo subito dallo spiegare in poche parole semplici la teoria dell’Eva Mitocondriale, poi la spiegheremo nel dettaglio. Tutti gli esseri umani del pianeta derivano da un’unica donna che è riuscita ad affermare il suo DNA mitocondriale a discapito delle altre, e ha dato vita alla popolazione umana odierna, 8 miliardi di pronipoti belli arzilli, diversi fra loro e con un solo nonno che a un certo punto ha affermato il suo cromosoma Y a discapito di tutti gli altri, il celebre Adamo Y.
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Sembra assurdo, una teoria quasi creazionistica, e invece è la scienza che ci consegna l’Eva Mitocondriale e l’Adamo Y, una teoria che ha talmente tante evidenze che va presa per buona fino a dimostrazione contraria. Partiamo da principio a spiegare e facciamo i passi per bene.
Per parlare di Eva Mitocondriale bisogna per forza introdurre il concetto di coalescenza. La parola sembra astrusa ma in realtà per spiegarla è sufficiente uno schema. In pratica partendo da un pallino colorato alla fine si ottengono tutti pallini che da quel primo pallino derivano. Nel concreto quella persona è riuscita ad affermare la propria discendenza rispetto agli altri, scientificamente possiamo dire che ha una fitness massima. No non c’entra con la palestra, ma è il parametro scientifico che misura la capacità di generare discendenza sana che a sua volta ne generi altra sana e prolifica. Mi verrebbe da dire “a discapito degli altri”, ma in effetti non sempre potrebbe essersi creata una competizione mortale, semplicemente gli altri potrebbero essersi estinti per ragioni naturali. Nel caso della Eva mitocondriale si pensa che fattori casuali che possano aver portato a questa condizione più che alla famosa selezione naturale di Darwin.

Secondo la teoria dell’Eva Mitocondriale tutti noi umani abbiamo una nonna in comune, un concetto davvero potente se vogliamo, perché questa persona è vissuta fra i 99 mila e i 200 mila anni fa, l’altro ieri se pensiamo alla storia dell’evoluzione del genere Homo. Mi piace specificare che questa è comunque una teoria, ancora da verificare, ma ci sono numerosi scienziati che si stanno applicando per dimostrarne la validità, e oggi è insegnata nelle università come verificata con un’ottima percentuale di certezza.
Entrando più nello specifico parliamo dei mitocondri, ovvero gli organuli della cellula che tutti noi umani ereditiamo per via matrilineare. I nostri 46 cromosomi sono combinati 23 e 23 fra madre e padre, mentre il DNA mitocondriale lo ereditiamo solo dalla mamma, il che ha consentito ai ricercatori di risalire a una stima dalla quale questa Eva ha generato tutti noi. Naturalmente Eva non era l’unica donna del suo periodo, si pensa che ne vissero almeno altre 20.000 insieme a lei, ma è l’unica che ha generato una discendenza di figlie giunta fino ad oggi.
Allo stesso modo in cui i mitocondri si trasmettono per via matrilineare e rimangono invariati fra le generazioni, i cromosomi Y si trasmettono per via patrilineare di padre in figlio e rimangono quasi del tutto invariati, ma ovviamente solo nel caso dei maschi, perché alle femmine manca il cromosoma Y e ne hanno uno X in più. Non sto a entrare nello specifico delle variabilità genetiche, ma posso illustrarvi la teoria dell’Adamo Y, penso affascinante tanto quanto l’Eva Mitocondriale.
A un certo punto della storia, si ipotizza circa 70.000 anni fa, un uomo riuscì ad affermare la propria discendenza a discapito degli altri. La collocazione temporale dell’Adamo è ancora più recente, davvero pochissimo tempo fa se ci pensiamo, si pensa a causa della “Teoria della catastrofe di Toba”, ovvero un cataclisma legato all’eruzione di un vulcano in Indonesia che fra i 70 e i 75 mila anni fa ridusse la popolazione umana a poche migliaia di individui. Fra queste poche migliaia un uomo fece un numero sconosciuto di figli, che a loro volta fecero altri figli con altre donne e la loro progenie si affermò rispetto a quella degli altri coevi al loro antenato. Sembra un concetto complesso, ma ricordiamoci la spiegazione della coalescenza con i pallini colorati, se ci pensiamo è davvero semplicissimo. Un uomo afferma i suoi discendenti mentre gli altri rami dell’albero si estinguono tutti.
Ora che spero di aver spiegato per sommi capi i principi delle teorie di Adamo ed Eva possiamo chiederci come fossero fatti questi nostri antenati. Sicuramente erano degli Homo Sapiens come noi, anche se poi quelli che uscirono dall’Africa si ibridarono con i Neanderthal. Erano neri di pelle, poi circa 8/10.000 anni fa alcuni di loro divennero bianchi per meglio sintetizzare la vitamina D in quei climi freddi come il nord Europa o l’Asia settentrionale. Avevano gli occhi tondi, poi alcuni di loro assunsero il magnifico occhio a mandorla, non si sa ancora per quale specifico motivo. Avevano capelli e occhi neri, solo in seguito si svilupparono caratteri cromatici diversi come il rutilismo, i capelli rossi, o gli occhi chiari. E poi possiamo dire che erano molto alti e longilinei perché vivevano in climi caldi, quindi arti lunghi consentivano loro di disperdere meglio il calore rispetto agli individui più tarchiati come ad esempio i Neanderthal europei.
In definitiva a livello di fisico erano diversi da noi, chi più chi meno. O meglio, tutti noi 8 miliardi di persone siamo molto diversi da questi nostri progenitori, e chissà come diventeremo in futuro, le ipotesi che sono state fatte sono parecchio fantasiose, e a mio modestissimo parere parossistiche.