Serpent d’Océan: lo Scheletro di 130 Metri che emerge dalla Costa di Nantes

Si chiama Serpent d’Océan e non è lo scheletro di un animale realmente esistito, ma una scultura che si trova a Saint-Brévin-les-Pins, nei pressi di Nantes, in corrispondenza con l’estuario del fiume Loira. L’autore è l’artista Huang Yong Ping, di origini cinesi e naturalizzato francese, che ha completato l’opera nel 2012.

Sotto, fotografia di Philippe Dechet condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Lo scheletro è realizzato in alluminio e viene continuamente coperto e scoperto dalla marea, come si trattasse di un resto paleontologico che appare e scompare in base a cicli naturali. La curva della spina dorsale del serpente ricalca la forma del vicino ponte di Saint Nazaire, armonizzando l’inserimento della creatura con l’ambiente circostante.

Sotto, fotografia di francois.sorrentino condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Nonostante sia uno scheletro immobile, il “Serpent d’Océan” trasmette un puro senso di movimento. La coda termine con un’appendice sottile che sembra sospingere l’animale verso la battigia, e il variare del livello delle maree rendono l’opera d’arte illusoriamente “viva”. L’opera, grazie alle sue dimensioni, è visibile persino grazie ai satelliti di Google Maps a questo indirizzo.

Sotto, fotografia diJulie Duquesne condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Nonostante i 130 metri della scultura siano decisamente imponenti, nel 2016 Yong Ping si è superato, creando un serpente di 240 metri al Grand Palais di Parigi.

Sotto, fotografia di bixintx condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Sotto, fotografia di _Tindy_ condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Di seguito due immagini del serpente al Grand Palais di Parigi.

Sotto, fotografia di Jean-Pierre Dalbéra condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Sotto, fotografia di Jean-Pierre Dalbéra condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Flickr:

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...