Sembra un Castello delle Fiabe ma è il Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso in Molise

Castelpetroso è un piccolo borgo medievale fondato nell’XI secolo, poco dopo la conquista Normanna dell’Italia Meridionale all’origine del longevo Regno di Sicilia che durò dal 1130 al 1816, quando si tramutò nel Regno delle Due Sicilie. Il piccolo borgo molisano, un comune di 1620 anime in provincia di Isernia, porta con sé il nome del suo antico castello, ma di esso non vi è più (quasi) alcuna traccia. Gli abitanti moderni possono però fregiarsi di una preziosa opera architettonica, il Santuario dell’Addolorata, uno splendido esempio di architettura neogotica costruito fra la fine dell’800 e la metà del ‘900.

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Le apparizioni Mariane

Alla base della costruzione del santuario vi furono una serie di apparizioni mariane alla fine dell’800. Le prime a osservare la Madonna furono Fabiana Cicchino e Serafina Valentino, due contadine, che il 22 marzo del 1888 si trovavano alle pendici del Monte Patalecchia con due pecore. Secondo il racconto delle protagoniste, nel primo pomeriggio le due si accinsero a tornare a casa ma si resero conto di aver smarrito una pecora. Fabiana, detta “Bibiana”, riuscì a intravederla nei pressi di una siepe, dalla quale proveniva una luce eterea. Incuriosita, Bibiana si avvicinò e vide l’immagine di Maria genuflessa di fronte a Cristo morto, con le mani protese al cielo in segno di offerta.

Bibiana chiamò subito la compagna, la quale però non vide nulla

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Il 1° Aprile, 10 giorni dopo la prima apparizione, le due ragazze tornarono ai piedi del monte, e in quell’occasione anche Serafina riuscì a vedere la Madonna.

Naturalmente lo scetticismo degli abitanti del luogo mise in fortissimo dubbio le visioni delle donne, ma il 26 settembre successivo anche un’eminenza della chiesa, Francesco Macarone Palmieri vescovo di Bojano, affermò di aver avuto la stessa visione mariana. La serie di “miracoli” si completò quando ai piedi del monte si aprì una piccola sorgente, rivelatasi in grado di guarire un ragazzo affetto da tubercolosi ossea. La serie di apparizioni non si fermò alle due contadine e al vescovo, e diversi altri abitanti riferirono storie più o meno simili.

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La costruzione del santuario

Un paio d’anni dopo le prime apparizioni si pose la prima pietra di quella che sarebbe diventata, nel corso del secolo seguente, la Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata, che papa Paolo VI proclamò, il 6 dicembre del 1973, patrona della regione Molise. L’edificio fu costruito più a valle dei luoghi delle apparizioni, facilitando così il suo raggiungimento da parte dei pellegrini.

Il progetto venne curato da Francesco Gualandi (1821-1902), architetto bolognese grande interprete del neogotico italiano, cui successe il figlio Giuseppe (1866-1944), e poi ancora il figlio di questi, Francesco Gualandi (1895-1992), che riuscì a veder finita l’opera progettistica portata avanti per ben tre generazioni.

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Le due guerre mondiali avevano enormemente rallentato il lavoro di costruzione dell’edificio, e le mura perimetrali furono definitivamente terminate soltanto nel 1950.

La Basilica venne infine completata nel 1975, 85 anni dopo la posa della prima pietra

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Lo stile neogotico dell’edificio e i magnifici colori della pietra molisana, che cambiano sfumatura in base al riflesso del sole, lo fanno vagamente somigliare a un castello medievale, fortezza che, a Castelpetroso, non esiste più da molti secoli.

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