Il primo ano conservato di un dinosauro sta facendo luce là dove non batte il sole. La recentissima scoperta degli scienziati ha mostrato come i dinosauri impiegassero l’orifizio anale come sfogo cloacale, quindi per espellere feci e urina, ma anche per riprodursi e deporre le uova, in pratica transitava tutto da lì.
Sotto, l’articolo presentato sul canale YouTube di Vanilla Magazine:
Il derrière del dinosauro è talmente ben conservato che i ricercatori hanno potuto rilevare i resti di due piccoli rigonfiamenti, che potrebbe aver ospitato ghiandole odorose che il rettile utilizzava probabilmente durante il corteggiamento – una peculiarità anatomica che si osserva anche nei coccodrilli odierni.
Sebbene l’ano di questo dinosauro condivida alcune caratteristiche con quello di alcune creature viventi, è anche un’apertura unica nel suo genere. Jakob Vinther, paleobiologo dell’Università di Bristol nel Regno Unito, spiega che la sua “Anatomia è unica. Non sembra l’apertura presente negli uccelli, i parenti viventi più stretti dei dinosauri. Assomiglia un po’ all’apertura posteriore di un coccodrillo, ma per certi versi è diverso. È la sua cloaca, modellata nel suo modo perfetto e unico“.
Il reperto ritrovato appartiene ad un esemplare di Psittacosauro, un dinosauro dalla coda ispida, delle dimensioni di un Labrador, con un muso spigoloso caratterizzato da corna, parente alla lontana del Triceratopo. Come il suo famoso enorme cugino con tre corna, lo Psittacosauro visse durante il periodo Cretaceo, che durò da circa 145 milioni fino a 65 milioni di anni fa. Prima dello studio odierno, Vinther e i suoi colleghi avevano studiato questo esemplare di Psittacosauro, trovato in Cina, per determinarne il colore della pelle, e all’epoca notò che le sue parti posteriori erano ben preservate.
Durante lo studio è emerso che nessuno dei tessuti molli riproduttivi (come un pene) si è preservato. I ricercatori non possono dire se il dinosauro fosse maschio o femmina. Quel che si può affermare, sia che l’esemplare fosse maschio o femmina, è che questo dinosauro probabilmente faceva sesso copulatore, a differenza di alcuni uccelli che si urtano fra loro quando fanno un “bacio cloacale” durante la riproduzione.
Per avere un quadro più completo dello sfogo cloacale dello Psittacosauro, Kelly lo ha confrontato con quelli dei vertebrati terrestri viventi. Lo sfiato è l’apertura e la cloaca, che deriva dalla parola latina “fogna”, è la camera muscolare dietro di essa. L’apertura avrebbe potuto essere orientata orizzontalmente, come quella di un uccello, o verticalmente, come una cloaca di coccodrillo.
Le regioni esterne della cloaca erano ricoperte da una tonalità scura di melanina. Forse questa area pigmentata di scuro era un tipo di richiamo visivo, simile ai mozziconi rosso vivo visti dei babbuini. Lo Psittacosaurus bruno-rossastro era bicolore, nel senso che aveva un dorso scuro e una parte inferiore chiara, quindi il suo posteriore pigmentato si distingueva rispetto al resto del corpo.
Questa fascia con melanina scura potrebbe anche aver fornito protezione antimicrobica, qualcosa che accade anche negli esseri umani. “Abbiamo melanina in alcune parti del corpo che non vedono mai la luce del giorno. Il nostro fegato è pieno zeppo di melanina… perché non vogliamo infezioni microbiche in questi luoghi“.
I lobi pigmentati su ciascun lato dell’apertura anale del dinosauro potrebbero aver contenuto ghiandole in grado di secernere una sostanza chimica utilizzata durante l’accoppiamento. Queste ghiandole si trovano sia nei coccodrilli maschi sia nelle femmine, e in quelle creature rilasciano una sostanza grassa odorosa durante il corteggiamento. E, proprio come nella maggior parte dei vertebrati terrestri (ad eccezione dei mammiferi, che hanno più di un foro per la defecazione, la minzione e la riproduzione), questo dinosauro usava la sua cloaca per fare tutto, il che spiega perché i ricercatori abbiano trovato un coprolite nei pressi dello sfiato.
Articolo originale pubblicato su LiveScience a firma di Laura Geggel.