I Disegni di un ragazzo del XIII secolo che scriveva sulla Corteccia di Betulla

Se foste passati da Novgorod durante il 13° secolo avreste incontrato un ragazzo e poi un uomo di nome Onfim, che durante la propria giovinezza era impegnato a disegnare sulla corteccia di betulla. La pratica era assai comune per tutti i bambini in età scolare, che svolgevano i compiti a casa (anche se è facile fossero intesi in altro modo) scrivendo sulla “pelle” dell’albero. Onfim è un personaggio sconosciuto della storia, forse crebbe, visse ed ebbe dei figli, per poi sparire nel totale anonimato come il 99,9% delle persone che sono transitate sul nostro pianeta.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Disegni vari:

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Onfim è rimasto un personaggio ignoto sino a poco tempo fa, quando sono stati scoperti i suoi disegni d’infanzia, una capsula del tempo sulla giovinezza di un Russo in epoca Medioevale di straordinario valore storico. All’epoca in cui scrisse sulla corteccia delle betulle aveva sei o sette anni, e annotò diverse cose fra le quali i suoi messaggi personali, i compiti a casa, la lista della spesa, le sillabe, il lavoro sul terreno argilloso di Novgorod e annotò persino gli scontri tra lui e la sua insegnante.

I compiti a casa di Onfim e l’affermazione: “sono una bestia”:

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Le note di Onfim sono un documento assai prezioso per la loro onestà infantile, che descrive la vita medioevale senza il filtro della percezione sociale degli adulti. La quasi totalità dei documenti giunti sino ai nostri giorni furono infatti redatti da politici, teologi o storici, senza che trapelino sino a noi particolari della vita quotidiana delle persone che vissero quell’epoca.

Alcune parole, sillabe e una serie di ritratti:

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Gli scritti di Onfim sono complessivamente diciassette elementi, di cui dodici illustrazioni con testo e cinque soltanto testo. In una delle illustrazioni si vede un cavaliere sopra un cavallo che colpisce qualcuno con una lancia.

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Sotto: lezione di dizione e disegno:

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La maggior parte del lavoro conservato è relativo ai suoi compiti a casa, dove scriveva l’alfabeto e salmi come:

“Signore, aiuta il tuo servo Onfim”

O frammenti dal libro dei salmi come il 6:2 e il 27:3. Il giovane disegnò perlopiù cavalieri, cavalli, frecce e nemici uccisi, e sembra che gli piacesse disegnare persone reali. In uno dei disegni si vedono sua madre, suo padre e Onfim stesso, mentre su un altro si osserva il bambino in compagnia di un animale fantastico. In un altro disegno si osservano dei bambini che giocano intorno a un albero, mentre uno di loro è nascosto dietro un tronco.

Un cavaliere di nome Onfim colpisce un uomo a terra:

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Le illustrazioni sono corredate anche da note, in una delle quali si afferma che “Io sono una bestia”, e in un’altra si legge “Saluti da Onfim a Danila”. Onfim arrivò a disegnare anche il padre affermando: “Questo è il mio Papà, lui è un guerriero. Quando sarò grande voglio essere un guerriero come lui!”.

La storia non ce lo racconta, ma possiamo solo sperare che il suo desiderio sia stato esaudito…


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