Si trovano al confine fra il Brasile e il Perù e vivono come i loro antenati di 20.000 anni fa. La tribù di indigeni immortalata recentemente dal fotografo Ricardo Stuckert rappresenta una peculiarità della foresta brasiliana, e uno spettacolo eccezionale su un mondo primitivo antichissimo, ancora privo di contatti con il mondo esterno. Gli uomini e le donne della tribù, alla quale non è ancora stato dato un nome, vestono abiti poco coprenti e hanno il corpo dipinto, forse per la mimetizzazione.
Essi si nutrono certamente di mais, manioca e banane, e vivono in semplici capanne basse con un unico ingresso. In base alla fotografie scattate si stima che la popolazione possa essere di circa 100 persone, e che potrebbe trattarsi della stessa tribù ripresa nel 2008 e nel 2010, che si è spostata attraverso la foresta. José Carlos Meirelles, funzionario degli affari indigeni per il Brasile, afferma che la scoperta è stata entusiasmante: “abbiamo sempre creduto che tutti si tagliassero i capelli allo stesso modo, ma non è vero, si possono notare molti stili differenti“.
Nessuno conosce la lingua parlata da questa tribù, ma gli uomini e le donne appaiono certamente in ottima salute. Nonostante l’insediamento sia di circa 100 persone, ad orbitare attorno al villaggio potrebbero essere altri 200 individui.
La scoperta non è stata priva di conseguenze. L’elicottero è stato bersagliato dalle primitive frecce dei guerrieri, i quali certamente saranno influenzati dal loro primo contatto con il mondo esterno, rappresentato da una macchina volante di ferro. Le frecce significano semplicemente “lasciateci in pace, non disturbate“, e probabilmente l’intera cultura e religione degli indigeni potrebbero cambiare a causa di questo avvistamento.
Nonostante il Brasile imponga una politica del “Nessun contatto” nei confronti delle tribù primitive che popolano l’Amazzonia, che potrebbero essere sino a 100 differenti, la deforestazione e gli interessi per il “polmone verde del mondo” rendono l’habitat delle tribù in continua diminuzione, rendendo lo scontro con l’uomo moderno sempre più inevitabile.
Questi antichissimi abitanti della regione compresa fra Brasile, Perù e Bolivia sono a rischio non solo dall’essere contaminati dai vizi dell’uomo occidentale, ma anche dalle malattie per noi innocue come il raffreddore o l’influenza, e che per loro rappresenterebbero una probabile condanna a morte.