La storia dell’Homo sapiens è una vicenda relativamente recente rapportata alla storia del nostro pianeta in generale. Se la terra ci tramanda testimonianze di vita animale antiche centinaia di milioni di anni, la storia dei primi uomini moderni si colloca fra i 200 e i 300.000 anni fa circa. E’ difficile dire come si sia distribuito l’Homo sapiens in tutto il globo, ma la teoria oggi dominante (anche se in via sempre di ridiscussione) è che l’uomo sia partito dall’Africa e da lì abbia raggiunto tutti gli angoli del pianeta.
Se l’Europa, l’Asia e l’Africa sono geograficamente di facile accessibilità, non è così per il continente Americano e l’Australia, dove gli Homo sapiens giunsero molto dopo la colonizzazione delle terre più vicine.
Un recente studio realizzato dalla ricercatrice Karen Moreno, dell’Universidad Austral di Buenos Aires, ha identificato con certezza un’impronta umana risalente a 15.600 anni fa, scoperta nel sito paleo-archeologico di Pilauco a Osorno, in Cile.
L’impronta venne identificata nel 2010 da uno studente dell’Università argentina, e gli scienziati hanno trascorso gli ultimi 9 anni alla ricerca di un animale che potesse giustificare la presenza di un’orma tanto antica.
La certezza dell’impronta umana
Gli studi della Moreno hanno arricchito di dettagli il contesto dell’impronta, giungendo a identificare diverse ossa di animali nelle vicinanze, fra cui diversi resti di mastodonti e cavalli, e pietre utilizzate probabilmente per la fabbricazione di utensili.
Sotto, l’impronta conservata:
La datazione dell’impronta si è rivelata complessa e articolata, a causa dell’impossibilità di datare l’impronta di per sé. Sotto all’orma si trovavano però dei semi, frammenti di legno e anche un pezzo di cranio di un mastodonte.
Lo schema che mostra la formazione della discontinuità a livello delle dita anteriori:
Grazie alla datazione dei resti sottostanti, è stato possibile risalire con precisione all’età dell’orma, 15.600 anni, che la collocano circa 1.000 anni prima rispetto al ritrovamento di Monte Verde del 2015.
Grazie alla profondità e al tipo di orma, i ricercatori sono riusciti anche a stabilire il peso e il sesso di colui che la lasciò:
Era un uomo adulto e scalzo pesante circa 70 chilogrammi
Lo studio della ricercatrice è stato pubblicato su PLOS One, ed è di libera consultazione online.