Scoperta in Spagna la Mummia sosia di Vincent Van Gogh

Se non fossimo a conoscenza del certificato di morte di Vincent Van Gogh, redatto in presenza dell’amato fratello Thèo, potrebbe venire il dubbio sul luogo e la data di sepoltura del celebre artista olandese, che morì nel 1890 a Auvers-sur-Oise. Il mistero, che sorge di fronte al ritrovamento di un’anonima mummia in Spagna, è un altro: Vincent Van Gogh aveva un fratello Gemello?

Una mummia assai ben conservata è stata trovata nell’antica Chiesa dell’Assunzione della Madonna a Quinto, nei pressi di Saragozza. L’individuo, il cui vero nome è sconosciuto, è uno dei 30 corpi mummificati ritrovati durante lavori di restauro e ammodernamento dell’edificio. Le opere iniziarono nel 2011, quando si decise di installare un impianto di riscaldamento nella “Piquete”, il nome colloquiale con cui è conosciuta la chiesa.

Sotto, la chiesa di Quinto. Fotografia di Motacilla via Wikipedia:

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Buona parte del pavimento venne rimosso e, pochi centimetri sotto, furono trovate numerose sepolture delle quali si ignorava la presenza. I corpi trovati furono ben 30, alcuni in ottimo stato di conservazione. Tutti i corpi, per la maggioranza appartenuti a bambini, furono avvolti in bendaggi e collocati in una cappella della chiesa. Fu solo nel 2014, a ben 3 anni dal ritrovamento, che venne finanziato un progetto di studio delle mummie, realizzato mediante un laboratorio preparato all’interno della chiesa stessa.

Il progetto è ancora in corso. Abbiamo iniziato con cinque mummie, due adulti e tre bambini” afferma Mercedes González, direttrice del “Instituto de Estudios Científicos en Momias” di Madrid, in un’intervista presso il canale divulgativo “Discovery News”.

La mummificazione è avvenuta naturalmente grazie al terreno molto secco. I corpi furono sepolti fra la fine del 18° alla metà del 19° secolo, una datazione ottenuta dalle evidenze storiche dei vestiti delle mummie. Alcuni uomini erano dei monaci, con indosso il loro saio. Altri erano comunque vestiti con abiti di ordini religiosi, ma non erano monaci.

La González spiega: “In Spagna era molto comune per le persone di qualsiasi ceto essere sepolti con gli abiti di un ordine religioso. Alcune di queste mummie indossano abiti francescani, ma non sono monaci“.

Le mummie sono state trovate anche all’interno di casse di legno:

I veri monaci furono sepolti a piedi nudi. Le altre mummie invece indossano le espadrillas, una calzatura tipica della regione d’Aragona. Le espadrillas, calzature ancora in voga oggi non solo in Spagna ma in tutto il mondo: “Sono fatte di paglia e cotone e venivano utilizzate dai contadini“.

La maggior parte delle mummie hanno ancora i capelli e la barba perfettamente conservati. “I capelli solitamente si mantengono in perfetto stato in ambienti asciutti, soprattutto se non vi è la presenza di insetti come le Dermestidae, o gli acari della pelle“, continua González.

La mummia “Van Gogh”, come è stata definita, potrebbe avere avuto 40 anni circa al momento della morte. E’ vestita con abiti francescani ma si sa pochissimo di lui, sia sulle cause della morte sia sulle malattie che patì. Impossibile non notare l’impressionante somiglianza con l’artista olandese.

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La Gonzales, parlando della Mummia più famosa, commenta: “Siamo in attesa dei risultati delle analisi istologiche che sono state inviate a varie istituzioni internazionali in diversi luoghi fra i quali Italia, Corea, Nebraska e Brasile“. Nel 18° secolo, nella regione d’Aragona dove si trova Quinto, si verificarono diverse epidemie. Dapprima il Vaiolo e poi la Febbre Gialla devastarono la regione nel ‘700, che poi patì, durante l’800, diverse epidemie di colera.

Secondo Raffaella Bianucci, bio-antropologa della sezione di medicina legale presso l’Università di Torino, lo stato di conservazione delle mummie permette un’autopsia di tipo mini-invasiva, che consente di approfondire lo studio sulle patologie scheletriche e sui tessuti molli. “Se dovesse essere confermato che alcuni di loro morirono di colera, un’indagine di tipo epidemiologico potrà identificare i ceppi di colera storici che potrebbero fornire informazioni sulle microevoluzione del batterio Vibrio cholerae” afferma in una nota.

Il gran numero di bambini trovati nelle sepolture potrebbe far pensare alle epidemie come alla principale causa di morte. I bambini studiati hanno un’età compresa fra i 6-9 mesi e i 7 anni. I dettagli degli studi verranno esposti al World Congress on Mummy Studies di Lima il prossimo mese di Agosto.

Anche se è impossibile che si tratti del fratello gemello di Vincent Van Gogh, la mummia ritrovata ha una somiglianza impressionante con il pittore olandese, uno scherzo della genetica davvero da Cold Case!

Fonte: Archeology Network, Crediti per le fotografie: Instituto de Estudios Científicos en Momias, Madrid.

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