Scoperta in Egitto la Tomba di una Donna incinta morta 3.700 Anni fa

Un team di archeologi ha recentemente scoperto una tomba risalente a 3.700 anni fa nei pressi del sito archeologico di Kom Ombo, in Egitto. Nonostante il ritrovamento di una sepoltura non sia certamente inusuale in una necropoli o nei pressi di un tempio, l’inquilina del sepolcro è diversa dal solito.

Si tratta di una giovane donna alle ultime settimane di gravidanza

La deduzione è semplicissima grazie alle ossa del feto trovate nell’area di quelle della donna. Il minuscolo scheletro si trova a testa in giù all’interno del bacino, una posizione tipicamente assunta durante il terzo trimestre di gravidanza. Il ministero delle Antichità Egiziano, mediante la sua attivissima pagina Facebook, ha fatto sapere che la donna potrebbe esser morta subito dopo l’inizio del travaglio.

Il corpo è infatti raccolto in posizione fetale, sepolto avvolto in un sudario in pelle. Secondo le prime stime l’età della giovane era di 25 anni, e alcune anomalie nelle ossa pelviche indicherebbero una vecchia frattura non completamente guarita o curata in modo errato, che potrebbe aver contribuito alle difficoltà della donna durante il parto che la condusse, infine, alla morte.

La diagnosi precisa la da l’osteologo principale del team, la dott.ssa Mindy Pitre, della St. Lawrence University, che ha dichiarato in un’intervista a Forbes che la nascita fu compromessa. “Se è impossibile determinare la causa o il momento della morte sia della donna sia del bambino, è chiaro che il bacino della donna mostrava segni di disallineamento, suggerendo possibili lesioni o problemi di salute durante la vita“.

La tomba conteneva anche due vasi di ceramica e una ciotola con una superficie lucida rossa e interni neri. Secondo i ricercatori, la ciotola era in stile Nubiano, un elemento che definisce la partoriente come proveniente dal sud dell’Egitto. Oltre alle ceramiche sono state trovate anche perline realizzate con dei gusci d’uovo, che potrebbero rappresentare un’offerta, anche se il significato non è ancora chiaro. Una teoria è che la donna fosse una produttrice di perline o figlia di una famiglia di fabbricanti di perline, e la sua famiglia la seppellì insieme ai preziosi materiali per onorarne la memoria.

La scoperta è stata effettuata da un gruppo di esperti, composto da ricercatori dell’Università di Yale e da quella di Bologna, che hanno rinvenuto i resti in un cimitero di Kom Ombo, ad Aswan. La zona dista circa 852 chilometri dal Cairo, e fra il 1.750 a.C. e il 1.550 a.C. fu usata da numerose popolazioni nomadi che viaggiavano verso nord provenienti dalla regione della Nubia. Non troppo tempo fa, sempre a Kom Ombo, era stata scoperta una statua raffigurante la testa di Marco Aurelio, l’imperatore Romano, ma anche una statua con una sfinge con la corona a forma di cobra e alcune incisioni di un faraone guerriero.


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