Cefalonia è una delle 7 isole Ionie, a poca distanza dalle coste greche e vicinissima alla mitologicamente più famosa Itaca, cantata nei poemi omerici. La splendida isola greca è caratterizzata da numerose paesi costieri, tutti diversi gli uni dagli altri, che si affacciano su un mare accogliente, caratterizzato dai magnifici colori del Mediterraneo.
A Cefalonia è documentata una attiva comunità romana, che lavorava nei diversi porti dell’isola, porti fra i quali figurava certamente Fiskardo, dove ancor oggi è presente, proprio in riva al mare, un cimitero di epoca romana.
Sotto, i resti del cimitero romano nel paesino di Fiskardo:
In questa magnifica cornice greca sono state recentemente scoperte un’enorme quantità di anfore sul fondo del mare, testimonianza di un naufragio di imponenti dimensioni avvenuto circa duemila anni fa.
Le 6 mila anfore erano realizzate in terracotta, utilizzate per trasportare spezie, miele e vino, oltre ad altre materie prime pregiate. Il relitto della nave è lungo 33 metri, ma il legno dello scafo è invisibile dalla superficie.
Georgios Ferentinos, ricercatore presso l’Università di Patrasso, afferma che: “Il relitto è parzialmente sepolto nel fondale sabbioso, e quindi abbiamo grandi aspettative. Se facessimo degli scavi potremmo trovare una parte dello scafo in legno. Il naufragio di Fiskardo è uno dei quattro più grandi ritrovati nel Mar Mediterraneo, e il più grande mai trovato nel Mediterraneo orientale“.
Gli indizi di un importante insediamento romano ci sono tutti: case, bagni comuni, un teatro e un cimitero, e in ultimo anche questo enorme ed imponente relitto. I resti risalgono a un periodo che va dal 146 avanti Cristo sino al 330 dopo Cristo, un porto attivo per quasi 5 secoli e che faceva parte della principale rotta commerciale romana che muoveva le merci in tutto il Mediterraneo.
Del relitto non è ancora stata decisa la metodologia di scavo e di studio. Probabilmente rimarrà in fondo al mare, diventando un sito archeologico di interesse per i subacquei, ma forse, se si troveranno i fondi per una campagna di scavi, i resti saranno prelevati e inviati a una collezione di qualche museo sulla terraferma.
Lo studio completo del relitto è disponibile sul Journal of Archaelogical Science.