Scheletri del Sinai: gli Hotel abbandonati nel deserto Egiziano

Solitamente siamo abituati a pensare che le rovine appartengano a un lontano passato. Nella penisola del Sinai (ma anche in tanti altri luoghi al mondo) alcune rovine non provengono da lontani secoli dimenticati nella storia, ma da un passato recentissimo, appartenente addirittura al nostro millennio. Gli hotel abbandonati di questo luogo d’Egitto sono stranamente spettrali, metafora della bramosia di urbanizzazione globale e dello sfruttamento di ogni parte di risorse terrestri di cui l’uomo è in grado di disporre.

Le fotografe tedesche Sabine Haubitz e Stefanie Zoche hanno pubblicato un interessante libro fotografico che mostra tutti gli scheletri in calcestruzzo del Sinai, realizzati nel contesto di un progetto di espansione dell’offerta alberghiera finanziata dal governo egiziano e rimasti allo stato di (pericolosi) cantieri aperti. Gli edifici sono rimasti fermi nel tempo, bloccati a uno stato assimilabile a sculture in cemento, molto prima degli eventi rivoluzionari che hanno sconvolto l’Egitto e il Medio Oriente noti come “Primavera Araba”.

Di particolare effetto sono le forme degli edifici, che si potrebbero definire (almeno dallo scheletro) decisamente moderni. La maggior parte delle strutture è completo soltanto nella parte principale (è probabile che questo step di costruzione consentisse di incassare parte o tutto il denaro del finanziamento) mentre in altri sono presenti addirittura le piscine e un accenno delle altre strutture dell’hotel.

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