Riuscire a “cogliere l’attimo” a volte può costare anni di duro lavoro e dedizione, e un esempio pertinente di questa affermazione è certamente rappresentato dal fotografo scozzese Alan McFadyen. Egli ha infatti dedicato circa 4.200 ore e 720.000 fotografie al fine di immortalare un Martin Pescatore mentre si immerge nell’acqua e riflette perfettamente la propria figura. McFadyen è appassionato di ornitologia fin da quando era ragazzo, quando suo nonno lo portò a vedere il luogo di nidificazione del Martin Pescatore vicino Kirkcudbright, in Scozia, circa 40 anni fa.
L’esperienza non è mai stata dimenticata dal giovane McFadyen, che ha deciso di concentrarsi sulla fotografia al Martin Pescatore a partire dal 2009. Egli ha anche apportato dei miglioramenti alla zona di nidificazione dell’uccello, perché ogni anno i nidi si riempivano d’acqua a causa dei flussi delle maree. Il fotografo naturalista ha poi iniziato un’opera di ricerca fotografica che lo ha impegnato circa 100 giorni all’anno per 6 anni. La dedizione straordinaria del fotografo è frutto del comportamento imprevedibile degli uccelli: “I Martin Pescatore si tuffano così in fretta che sono come proiettili che si conficcano nell’acqua. Inoltre la femmina si tuffa solamente circa cinque volte al giorno, quindi è difficile sapere quando possa raggiungere l’acqua”.
Il 22 Novembre 2015, dopo sei anni di ricerca fotografica, McFadyen si è finalmente trovato nel posto giusto al momento giusto. Un Martin Pescatore si è tuffato e il fotografo ha premuto il pulsante di scatto esattamente quando il becco era appena entrato in acqua, con la figura dell’uccello riflessa perfettamente sopra lo specchio lacustre. La fotografia, tanto ricercata dall’instancabile fotografo, ha ripagato dei lunghi anni di attesa alla ricerca dello scatto perfetto, ed è stata ovviamente dedicata al nonno, che gli ha trasmesso la passione per l’osservazione del Martin Pescatore.