Santa Starosta: la leggenda della Santa Barbuta di Praga

Santa Starosta, la santa barbuta: la leggenda della santa che pregò Dio di diventare brutta per non sposarsi, fu esaudita, ma venne crocifissa. A Praga, nel quartiere di Hradčany, a poca distanza dal castello, si trova la Loreta, un santuario fondato nel 1626 sul modello di quello italiano di Loreto, per volere della nobildonna Katerina di Lobkowicz e dell’arciduca Ferdinando II d’Asburgo.

Fotografia di Ludek condivisa con licenza CC BY-Sa 3.0 via Wikipedia:

La promozione del culto della Vergine Maria e la costruzione di santuari mariani aveva lo scopo di riportare i Cechi alla fede cattolica dopo le guerre religiose e la sconfitta degli hussiti. In Boemia e in Moravia furono costruiti in questo periodo molti santuari, e la Loreta di Praga è il più ricco e il più importante di essi.

Il centro del santuario è la Santa Casa di Nazaret, una riproduzione di quella che secondo la leggenda era stata portata a Loreto dagli angeli per preservarla dagli infedeli.

Sotto, La Santa Casa nel Santuario della Loreta. Fotografia di Krokodyl condivisa con licenza CC BY-SA 2.5 via Wikipedia:

Oltre alla Santa Casa, la Loreta custodisce il tesoro del santuario, con un ostensorio con più di 6.000 diamanti chiamato il Sole di Praga, oltre ad affreschi, stucchi, statue e altari.

Tra le tante opere d’arte della Loreta, la più curiosa è una statua lignea venerata con il nome di Santa Starosta, o Santa Vilgefortis, più comunemente nota come “la santa barbuta”.

Sotto, Santa Vilgefortis nel Santuario di Loreto a Praga. Fotografia di Hynek Moravec condivisa con licenza CC BY-SA 2.5 via Wikipedia:

La statua rappresenta una santa crocifissa, incoronata, vestita con un abito lungo di colore violetto decorato da una fascia rossa sul davanti, con il velo sulla testa e sulle spalle.

I lineamenti sono femminei, ma il volto è coperto da una folta barba

Santa Starosta, secondo il martirologio in cui fu compresa fino agli anni ‘60 del ‘900, era figlia di un re pagano e si era convertita al cristianesimo facendo voto di verginità. Il padre, che non sapeva della sua conversione né del voto, la promise in sposa a un principe pagano contro il suo volere. Starosta, la sera prima del giorno delle nozze, pregò Dio di farla diventare indesiderabile al promesso sposo, in modo da poter mantenere il suo voto.

La preghiera di Starosta, racconta la leggenda, fu esaudita, e la mattina delle nozze la giovane si svegliò con il volto irriconoscibile deturpato da baffi e barba. Il piano di Starosta riuscì, ma il padre infuriato la fece crocifiggere, punendola del rifiuto di obbedire e della conversione al cristianesimo.

Immagine di Santa Vilgefortis (o Kummernis) nel Tiroler Volkskunstmuseum di Innsbruck. Fotografia di Herman Hammer condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia::

La leggenda della vergine barbuta, venerata con nomi diversi (Starosta, Vilgefortis, Kummernis,…) si diffuse in molti paesi d’Europa, e sembra che questa santa venisse pregata soprattutto dalle donne che volevano sfuggire a mariti prepotenti e oppressivi.

La leggenda della vergine barbuta ha alcuni elementi in comune con altre narrazioni agiografiche (il contrasto con i genitori a causa della conversione, il voto di verginità, il martirio), ma l’elemento caratterizzante è quello della donna barbuta, una specie di donna/uomo che sembra oltrepassare il confine dei generi, tanto che è stato supposto un legame di questo personaggio con la figura mitologica di Ermafrodito, maschio e femmina contemporaneamente, rielaborata in chiave cristiana.

Ermafrodito dormiente. Ermafrodite: marmo greco, copia romana del II sec. d.C. da un originale ellenistico del II sec. a.C.; materasso: marmo di Carrara, scolpito e aggiunto dal Bernini:

La spiegazione della storia di Starosta, però, probabilmente è un’altra: si tratta di una errata interpretazione della iconografia del Volto Santo di Lucca o di una immagine dello stesso tipo.

Il Volto Santo di Lucca è un crocifisso ligneo a grandezza naturale che la tradizione ritiene acheropita (cioè prodotto senza l’intervento dell’uomo, per miracolo), di provenienza cristiano – orientale.

Lucca, Affresco di Amico Aspertini in San Frediano che raffigura il trasferimento del Volto Santo verso Lucca narrato nella leggenda leobiniana.

Mentre i crocifissi in occidente erano rappresentati con il perizoma, il Volto Santo indossa una tunica lunga fino ai piedi e con le maniche lunghe, che in occasione di particolari festività viene arricchita da una sopravveste decorata, manicotti e collana. Il culto del Volto Santo ebbe grande fortuna, tanto che le sue riproduzioni si diffusero in tutta Europa.

Con il passare del tempo, però, queste immagini persero il riferimento con l’originale: i fedeli, a causa delle veste che sembrava femminile, non riuscivano più a identificare Gesù crocifisso.

Da questo equivoco nacque la leggenda della santa barbuta, a Praga chiamata Starosta, che riprese elementi tipici delle narrazioni delle donne martiri, perseguitate per la fede ma anche oppresse per il fatto di essere donne.

In Italia il culto della santa barbuta non ebbe diffusione.

Paola Moro

Vivo in un paese di campagna, dove l’orizzonte piatto fa sembrare il mondo senza confini. Insegno italiano e latino in un Liceo. Amo i gatti. Leggo qualunque cosa, cammino e d’inverno nutro i pettirossi. Scrivo per condividere ricerche, pensieri, curiosità.