E’ notizia di queste ore il ritrovamento della leggendaria Endurance, la nave che portò gli uomini della spedizione di Ernest Shackleton in Antartide, a una profondità di circa 3.000 metri sotto la superficie del mare.
Il relitto è stato trovato precisamente a una profondità di 9.869 piedi (3.008 metri) sotto il Mare di Weddell dell’Antartide occidentale, posizione che ha fornito il Falklands Maritime Heritage Trust (FMHT), che ha sponsorizzato la ricerca.
Il luogo del ritrovamento è a sole circa 4 miglia nautiche (7 km) a sud della posizione fissata dal capitano della nave, Frank Worsley, che ha usato un sestante per registrare la posizione del suo affondamento dopo diversi mesi in cui la nave fu circondata e infine schiacciata dal ghiaccio. Shackleton scrisse che la nave venne schiacciata da masse di ghiaccio marino circostante nelle sue ultime settimane, che l’hanno ribaltata, spezzata in diverse assi a poppa e hanno fatto gemere, spezzare e “urlare” le sue travi.
Ma il relitto ritrovato della Endurance sembra straordinariamente ben conservato. Uno dei membri della spedizione, Mensun Bound ha scritto: “Questo è di gran lunga il più bel relitto in legno che abbia mai visto. È dritto e composto sul fondale marino, intatto e in un brillante stato di conservazione. Si può persino vedere [il nome] ‘Endurance’ ancora curvato a poppa“.
La riscoperta giunge alla fine di anni di ricerca del relitto dell’Endurance, divenuto famoso soprattutto per le drammatiche fotografie del suo naufragio e per lo stupefacente viaggio di sopravvivenza che ne seguì. Il relitto si trova a poche centinaia di miglia dalla costa dell’Antartide; la regione è spesso completamente ricoperta di ghiaccio marino che ha costretto i precedenti tentativi di ricerca a tornare indietro.
Alla fine, sabato 5 marzo 2022 una squadra di ricercatori a bordo della nave da ricerca polare sudafricana Agulhas II ha finalmente individuato il relitto, una data che, per coincidenza, è anche il centesimo anniversario del funerale di Ernest Shackleton nel 1922.
John Shears, capitano della spedizione, ha spiegato: “Abbiamo completato con successo la ricerca di uno relitti più difficili del mondo, combattendo contro il ghiaccio marino in continuo mutamento, con bufere di neve e temperature che scendono fino a -18 °C. Abbiamo raggiunto ciò che molte persone sostenavano fosse impossibile”.
Il relitto dell’Endurance è stato trovato da un veicolo subacqueo ibrido Saab Sabertooth controllato dagli operatori dell’Agulhas II. Le ricerche sono durate circa due settimane in un’area definita dalla posizione indicata da Worsley. L’FMHT rileva che il relitto è protetto come sito storico e monumento ai sensi del Trattato sull’Antartide, e ha affermato che non sarebbe stato toccato o disturbato in alcun modo mentre veniva ispezionato dall’Agulhas II.
Sotto, le immagini del relitto in un video di CBC News:
La Endurance
Shackleton usò la Endurance nella sua terza di quattro spedizioni in Antartide. Aveva già visitato il continenteo due volte, dal 1901 al 1903 come subordinato dell’esploratore polare Robert Falcon Scott – durante il quale aveva preso parte al primo volo in mongolfiera in Antartide – e poi dal 1907 fino al 1909, quando la sua squadra raggiunse la posizione del Polo Sud Magnetico.
Una squadra guidata dall’esploratore norvegese Roald Amundsen fu la prima a raggiungere il Polo Sud geografico il 14 dicembre 1911, poche settimane prima di una squadra guidata da Scott, che finì in tragedia.
L’obiettivo di Shackleton nel 1915 era quello di realizzare la prima traversata completa del continente antartico, con una slitta trainata da cani dal Mare di Weddell attraverso il Polo Sud fino all’Isola di Ross nel Mare di Ross, una distanza di circa 2.900 km.
L’Endurance doveva lasciare Shackleton e la sua squadra sulla costa meridionale del Mare di Weddell per poi proseguire con la spedizione via terra. Ma la nave rimase intrappolata nel mare ghiacciato nell’ottobre del 1915, e l’equipaggio la abbandonò e trasferì tutto ciò che poteva nel loro accampamento sui banchi di ghiaccio.
Dopo che l’Endurance affondò, Shackleton e gli altri 27 membri del suo equipaggio tentarono di raggiungere la terraferma con una slitta trainata da cani e infine su scialuppe di salvataggio che avevano salvato dalla nave.
Nell’aprile del 1915 raggiunsero Elephant Island all’estremità settentrionale della penisola antartica; Shackleton e cinque membri dell’equipaggio si imbarcarono su una delle scialuppe di salvataggio attraverso i mari tempestosi e gelidi, verso una stazione baleniera nell’isola sub-antartica della Georgia del Sud. Shackleton tornò a Elephant Island su una nave di salvataggio poco dopo e, cosa straordinaria per l’epoca, tutti i 28 membri dell’equipaggio sopravvissero al viaggio e al naufragio della Endurance.
Sotto, il servizio di Sky News: