Ricostruito il volto di un Uomo Scozzese vissuto oltre 600 anni fa

E’ stato chiamato “SK125”, abbreviazione di “Skeleton 125”, ma l’uomo nell’immagine digitale visse realmente ad Aberdeen, in Scozia, e aveva un nome, un’identità, forse una famiglia e degli affetti e piaceri, passioni e desideri, come ognuno di noi. SK125 visse fra il 1050 e il 1410, durante la parte finale dell’epoca medievale, un’epoca in cui le difficoltà fisiche, anche non congenite, potevano condizionare enormemente la qualità di vita delle persone.

SK125 deve averne sofferte di tutti i colori

Sotto, fotografia di AOC Archaeology Group:

L’uomo aveva gravissimi problemi a denti e gengive, che gli causarono la quasi totale perdita della dentatura, un ascesso cronico, diverse cavità gengivali e la conseguente grossa difficoltà alla masticazione del cibo. SK125 era alto fra i 159 e i 166 centimetri e aveva 46 anni quando morì, ed è stato scoperto insieme ad altri 59 scheletri completi e oltre 4.000 frammenti di ossa umane durante gli scavi per l’espansione della Aberdeen Art Gallery nel 2015.

L’edificio fu costruito nel 1885 sopra un antico sito che ospitava un convento e una chiesa, entrambi edificati nel XIII secolo e distrutti attorno al 1560, durante la Riforma scozzese che tagliò i rapporti del paese con la chiesa di Roma e istituì una nuova chiesa presbiteriana.

Sotto, la Aberdeen Art Gallery. Fotografia di Stuart Caie condivisa con licenza Creative Commons via Flickr:

Gli operai che scavano all’esterno della galleria d’arte hanno scoperto moltissime sepolture, la più antica delle quali, risalente a un periodo fra il 1050 e il 1410, conteneva appunto anche i resti di SK125.

Paula Milburn, della società AOC, l’azienda che ha scavato il sito e ha condotto le indagini scientifiche, afferma: “SK125 è stato scelto per la ricostruzione poiché era uno degli scheletri in una tomba individuale con un cranio ben conservato. Il suo livello di conservazione garantiva che saremmo stati sicuri di ottenere numerose informazioni sulla sua vita“.

L’osteologa che ha seguito lo studio, Mara Tesorieri, ha composto un quadro generale della salute di SK125 esaminando il suo scheletro. Oltre ai sopraelencati problemi ai denti, comuni a moltissimi uomini antichi e presenti a diversi livelli anche negli altri scheletri rinvenuti ad Aberdeen, lo scheletro presentava i segni di una malattia degenerativa delle articolazioni nella parte centrale e bassa della schiena, causa probabilmente di forti dolori.

Per ricostruire il volto di SK125 l’artista forense Hayley Fisher ha fotografato e misurato il cranio, indagini volte a comprendere come e dove si attaccassero i muscoli del viso. Usando queste informazioni, è stata quindi in grado di sovrapporre la pelle e darci l’immagine della persona che vediamo oggi. Sebbene i suoi capelli e il colore degli occhi siano un’interpretazione arbitraria di Hayley, le misurazioni assicurano che ciò che stiamo vedendo è quanto di più accurato possibile.

Sotto, fotografia di AOC Archaeology Group:

La maggior parte degli scheletri rinvenuti nei pressi della galleria d’arte apparteneva ad adulti, fra i 18 e i 46 anni. Le nuove indagini condotte dai ricercatori tenteranno di datare in modo più accurato la data di morte di SK125 ma anche dei suoi compagni di cimitero, e verranno esaminate anche le ossa di animali e altri manufatti trovati nel sito, tra cui accessori per la bara, ornamenti personali e pezzi di ceramica e vetro, secondo la dichiarazione. Paula Milburn conclude: “Una volta analizzato tutto, saremo in grado di mettere insieme un quadro dettagliato delle persone che sono state sepolte qui”.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...