Restrizioni ai viaggi in tempo di COVID

La notizia è di questi giorni: molti turisti rimangono fermi negli aeroporti a causa della mancanza della documentazione necessaria alla partenza. Non si tratta solo dei certificati verdi di avvenuta vaccinazione, oppure più banalmente dei passaporti, ma di documentazione relativa al viaggio e al pregresso del viaggiatore che possa interessare le autorità del paese che si è interessati a visitare. Così il 19 Luglio sono rimasti a terra molti ragazzi perché non hanno compilato il PLF, Passenger locator form, che è necessario per viaggiare in Grecia ma anche in molti altri paesi europei come Belgio, Cipro, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna, e fuori Europa ma immediatamente limitrofo il Regno Unito, da poco uscito a causa della Brexit. Per scaricare e compilare il PLF è sufficiente visitare il sito dedicato e seguire le istruzioni per i diversi paesi.

Se per viaggiare nei paesi Europei è sostanzialmente sufficiente un PLF, associato a un green pass di avvenuta vaccinazione, che potete stampare o salvare sul telefonino e mostralo alla bisogna, per recarsi in lontani paesi oltre continente le cose si fanno più complicate. Ad esempio per andare in Australia è assolutamente necessario avere un visto turistico, ma in questo periodo può non bastare. Salire sull’aereo e volare in Australia è consentito solo ai residenti, alle persone che hanno familiari nel continente e, caso abbastanza singolare nel mondo, a coloro i quali siano stati in Nuova Zelanda durante i 14 giorni precedenti.

Se prevedete quindi di fare un viaggio di qualche mese, magari addentrandovi nelle remote steppe australiane, dovete necessariamente avere dei parenti già nel continente oppure fare prima una sosta in Nuova Zelanda, attraverso la quale avrete accesso agli aeroporti di Sidney, Melbourne o Canberra.

Fare una richiesta di visto per l’Australia è abbastanza semplice, ed è sufficiente raggiungere il sito linkato. Il costo del visto Australia non è assolutamente proibitivo, e si attesta a 14,95 € a persona, una cifra abbastanza contenuta rispetto a molti altri paesi lontani.

Certo, viste le restrizioni verrebbe da pensare che sarebbe meglio rimandare ad altri momenti più “liberi” la visita alla lontanissima terra dei Maori e degli Aborigeni, ma si può pensarla anche da un altro punto di vista. Proprio grazie alle restrizioni i siti turistici e le città australiane sono molto meno affollate del solito, e i prezzi di hotel e servizi per i visitatori sono maggiormente convenienti rispetto ai periodi pre-covid.

Osservare i canguri in libertà, avventurarsi sulla Great Ocean Road, fare il bagno in spiagge cristalline, oppure se volete conoscere da vicino il “Diavolo della Tasmania”, una delle tante specie animali presenti solo in Australia, potrebbe essere una nuova frontiera del turismo d’elité, un lusso possibile grazie al Visto per l’Australia e a un periodo di vacanza in Nuova Zelanda di 14 giorni. Non sarà semplice come andare in Europa con un modulo compilato online, ma è pur sempre un’esplorazione agli antipodi del nostro pianeta. Che in questo periodo potrebbe essere molto più interessante e “naturale” che in tanti altri…


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