Quando dici McDonald la prima cosa che ti viene in mente è uno dei franchising più noti ed internazionali del globo. Simbolo della globalizzazione e dell’America, la storia dietro il marchio re dei Fast Food, o, per meglio dire, la storia dei fondatori e del re-inventore di McDonald è incredibile e discussa, capace di dividere il pubblico ancora oggi.
La storia è quella dei fratelli Richard e Maurice McDonald, inventori del marchio e di Ray Kroc, creatore del franchising a livello mondiale.
Raccontata ed interpretata in maniera impeccabile da Michael Keaton nel film “The Founder” del 2015 (che interpreta proprio Ray Kroc), è una di quelle storie, o ancora meglio parabole, che ti fanno pensare molto se ti soffermi a rifletterci, più che altro per cercare di capire quale sia la morale finale.
Chi erano veramente i fratelli Richard e Maurice McDonald e chi era Ray Kroc, come si sono incontrate le loro strade e perché le loro storie sono così discusse e famose ancora oggi?
Dick e Mac
Richard e Maurice, conosciuti come Dick e Mac McDonald erano due fratelli nati rispettivamente nel 1909 e nel 1902 nel New Hampshire da una famiglia di immigrati irlandesi.
I fratelli McDonald, fotografia condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
La loro storia, come quella di Ray, è una di quelle storie molto tipiche di inizio ‘900, quando, grazie al fatto che il nuovo secolo si era presentato rampante alla porta, la gente decideva di sfruttare le occasioni che questo offriva per riuscire a fare qualcosa di grande nella vita.
Alcuni ci riuscivano, altri no, altri come Dick e Mac, a metà.
I fratelli McDonald, stando a quanto riportato dalle fonti, avevano deciso di trasferirsi in California in seguito ad una brutta esperienza vissuta dal padre. Quest’ultimo infatti, era stato licenziato dopo 42 anni di lavoro in una fabbrica di scarpe di Manchester, la G.P. Krafts e per di più lasciato senza pensione dopo anni di duro lavoro e fatiche.
Proprio questo diede loro la spinta per decidere di trasferirsi e cercare fortuna altrove. Ecco quindi che i due arrivano in California con in tasca solo il diploma e la loro ambizione di “diventare milionari entro i 50 anni” secondo quanto da loro stesso testimoniato in seguito.
La California allora era uno di quei luoghi che rappresentava (e lo farà per molto tempo in seguito) l’incarnazione umana e materiale dell’American Dream, una di quelle destinazioni da cui partire per scalare la montagna del successo, di qualsiasi tipo.
I due però non si erano recati lì già con l’idea di fare i ristoratori, il loro sogno era di entrare nel mondo del cinema e, per un po’ di tempo, ci provarono in maniera perseverante, prima lavorando per la Columbia, poi aprendo il loro proprio cinema poco lontano da Los Angeles, il The Beacon.
Il museo Mc Donald’s, fotografia di Bruce Marlin condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Come spesso accade in questo tipo di racconti, la sorte e la storia decidono di mettersi di traverso e così, complice anche la Grande Depressione, l’avventura cinematografica finisce del tutto dopo 7 anni.
Ecco che i due però, senza demordere, decidono di buttarsi nel business della ristorazione e poco tempo dopo aprono un drive-in restaurant, il McDonald’s Barbeque a San Bernardino.
All’inizio Il McDonald’s Barbeque è un semplice drive-in come altri dove le macchine arrivano, si accostano, la gente senza scendere ordina il cibo che viene consegnato e poi riparte.
Il menù è vario ma il prodotto più richiesto è proprio l’hamburger, e da li partirà l’idea di quello che sarà il primo McDonald in assoluto. Infatti una volta resisi conto che proprio questo è uno dei cibi più richiesti sul menù, dopo qualche anno, decidono di reinventare tutto. Per qualche tempo chiudono il drive-in e quando riaprono è tutto rivoluzionato, a partire dal menù, che comprende solo poche cose tra cui hamburger, patatine e frullati, segnatevi questi ultimi perché sarà proprio un frullato la connessione fra Dick, Mac e Ray.
Altro grande cambiamento è che non si tratta più di un drive in: la gente ora deve scendere dall’auto e recarsi al bancone per ordinare e questo, almeno all’inizio, non piace I clienti quando si rendono conto che devono scendere dall’auto se ne vanno scocciati.
Sono i tassisti, i camionisti e gli operai edili a salvare i due fratelli da un altro fallimento; questi ultimi, infatti, nelle pause di lavoro si recano proprio lì a mangiare; ed ecco che pian piano le cose cominciando ad andare bene e l’American Dream di Dick e Mac sembra finalmente decollare.
Grazie al meccanismo della catena di montaggio, da loro ripreso ed ideato per essere applicato alla ristorazione, riescono a servire un numero incredibile di persone in pochissimo tempo, e questo porta loro ad un fatturato di ben 100 mila dollari l’anno.
I guadagni li porteranno ad espandersi negli anni successivi, infatti, secondo quanto riportato dallo Smithsonian Magazine, nel 1953 aprono un secondo ristornate a Phoenix in Arizona e in seguito un terzo a Downey in California.
A questo punto però, lungo la strada dell’American Dream di Dick e Mac si presenta un personaggio destinato a cambiare tutto, non solo la propria, ma soprattutto quella dei due fratelli e del loro sogno: Ray Kroc.
Ray Kroc, il venditore di frullatori
Michael Keaton in “The Founder” lo interpreta in modo esemplare, facendo capire esattamente l’idea che Ray aveva di far diventare McDonald una vera e propria religione.
Ray Kroc:
Quando incontra i fratelli McDonald è un venditore di frullatori a cinque lame, il Multimixer.
Ma come ci è arrivato lì?
Raymond Albert Kroc nasce nel 1902 a Oak Park in Illinois, figlio di immigrati cecoslovacchi.
Come i fratelli McDonald e tanti altri ragazzi e ragazze di inizio ‘900, tentò in tutti i modi di approfittare delle possibilità che offriva il nuovo giovane secolo.
Appassionato di musica e pianista, da giovane apre un negozio di musica che non ha successo, come non ha successo la sua attività di venditore di gelati.
Durante la Prima guerra mondiale entra nel corpo della Croce Rossa come autista di ambulanze, e in seguito fa i lavori più disparati tra cui pianista e musicista jazz, venditore di bicchieri di carta e molti altri, Nel frattempo si sposa con la sua prima moglie Ethel Fleming, e in seguito si sposerà altre due volte.
Nel 1939 diventa venditore del Multimixer, un frullatore a cinque lame per fare il milkshake, e sarà proprio un frullato l’arteria che lo porterà sulla strada dei due fratelli.
L’incontro
Quando i 3 si incontrano, nel 1954, i fratelli McDonald sono nel boom della loro ascesa, mentre Ray ha 52 anni e si trova nel business della vendita dei Multimixer da ormai molto tempo, forse troppo, con la pensione ormai al di là della collina.
Il cambiamento arriva quando Dick e Mac gli ordinano alcuni suoi frullatori (c’è chi dice 6, altre fonti dicono 8). Ray, incuriosito, decide di andare a vedere; se un posto richiede una tale quantità di Multimixer vuol dire che gli affari funzionano.
Quando arriva resta sorpreso dall’efficenza della catena di montaggio creata dai due fratelli, non ci dorme la notte perché, avendo capito l’efficacia dell’idea, ha nella sua testa l’immagine di fast food McDonald ad ogni angolo di strada, come dirà lui stesso in seguito.
Ecco quindi che gli si accende la lampadina e propone ai fratelli di mettersi in società e di aprire altri McDonald in franchising.
Il più vecchio McDonalds ancora operativo, dal 1953, si trova al 10207 Lakewood Boulevard a Florence Ave a Downey, in California. Fotografia di Bryan Hong condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
I due all’inizio sono restii, alla fine però Ray riesce a convincerli a diventare il loro agente di franchising, pagando ai due una quota per ogni nuovo McDonald aperto e sfruttando così marchio e idea del fast food creata da Dick e Mac.
Il primo locale aperto da Kroc è a Des Plaines in Illinois e sarà da li che partirà la McDonald’s System Inc, futura McDonald’s Corporation, la catena di fast food più nota al mondo.
Per un po’ di tempo le cose sembrano scorrere bene, fino al 1961, periodo durante il quale Ray ha aperto in franchising più di 200 fast food (entro il 1963 arriveranno a 500), ma è proprio qui che le strade dei 3 si dividono, e con loro anche l’opinione pubblica.
Come mai?
La nascita del McDonald odierno
Nel 1961 Ray Kroc paga 2.7 milioni di dollari ai fratelli e compra il marchio diventandone di fatto il solo ed unico proprietario, nome compreso, acquisendo così il controllo totale di tutta la baracca.
A questo punto le versioni che furono date della storia non combaciano del tutto, e molto è stato scritto a proposito. Non si sa se, come si vede anche nel film del 2015, Kroc promise davvero con una semplice stretta di mano (e senza metterlo come clausola scritta) di dare ai fratelli l’1% dei guadagni, cosa che poi effettivamente non avvenne; ma la cosa certa è che se questo fosse avvenuto, i due avrebbero avuto diritto a molto ma molto di più dei 2.7 milioni di dollari che ottennero per il diritto sul marchio. Quell’1% sarebbe stata una vera e propria rendita fissa sia per loro sia per i loro eredi.
In seguito a ciò, infatti, quella di Ray fu una vera e propria scalata, nel 1965 la McDonald’s Corporation, con più di mille ristoranti, si quotò in borsa, e nel 1967 aprì i primi fast food oltre America e per la precisione in Canada e Porto Rico.
Il resto è storia
Nel frattempo i fratelli McDonald, che avevano tenuto per loro solo il primo ristorante fondato a San Bernardino, ne cambiarono nome e dopo poco tempo lo chiusero e tornarono nel New Hampshire.
Anche qui le fonti non concordano, perché Kroc si vantò in seguito di aver costretto i due a cambiare nome al locale e di essere riuscito a farli fallire, dopo qualche tempo, aprendo un McDonald nelle vicinanze di quello dei fratelli.
I due invece dicono che il nome lo avevano già cambiato molto prima che Kroc aprisse il McDonald, e per la precisione quando decisero di cedere la gestione ai loro dipendenti.
La morale della storia
Le varie versioni della storia hanno acceso una discussione animata riguardo i McDonald e Ray Kroc.
Richard ‘Dick’ McDonald morì nel 1998 mentre Maurice ‘Mac’ McDonald nel 1971. Nel corso degli anni si lamentarono spesso non tanto del fatto che Ray non avesse riconosciuto loro il famigerato 1% dei profitti, quanto del fatto che molte volte questi si fosse definito come il fondatore effettivo del marchio e dell’idea alla base di quello che poi divenne McDonald. La McDonald’s Corporation ha iniziato a dare le nuove versioni della storia, includendo i due fratelli come fondatori effettivi, solo dopo la morte di Ray avvenuta nel 1984.
La vera scorrettezza agli occhi dei due fu quella di non essere riconosciuti come inventori primari di quello che poi divenne un franchising mondiale
È qui che l’opinione pubblica si divide perché c’è chi giudica Ray un vero e proprio squalo e pensa alle sue azioni come una scorrettezza indicibile, chi invece lo giudica uno scaltro uomo d’affari che fu capace di creare un’impresa mondiale che i due fratelli da soli probabilmente non sarebbero mai stati in grado di fare.
La cosa certa è che entrambe le parti oltre ad avere in comune il noto fast food avevano in comune l’era in cui nacquero e vissero: l’inizio/metà del ‘900, una di quelle epoche che modellano le altre ed entrambe le parti la sfruttarono al meglio delle loro possibilità, nel bene e nel male.