Dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’ostilità fra Stati Uniti e Unione Sovietica era talmente forte da far temere l’esplosione di un terzo conflitto mondiale, che avrebbe portato inevitabilmente alla distruzione dell’intero pianeta, visto che entrambi i paesi erano dotati di armamenti nucleari.
Per descrivere questa situazione di tensione fra le due massime potenze mondiali, che non potevano arrivare ad un conflitto diretto, fu coniata l’espressione “Guerra Fredda”.
Nei primi anni ’60, negli Stati Uniti, un imprenditore di successo di nome Girard B. Henderson, ha usato la sua immensa ricchezza per portare avanti un progetto, che ha chiamato “Underground Home”, (casa sotterranea): si trattava di abitazioni molto moderne e alla moda, complete di tutti i comfort, che si distinguevano solo per un particolare: quello di essere completamente interrate.
Perché? Erano gli anni in cui la Guerra Fredda era al culmine, le persone credevano che un olocausto nucleare fosse uno scenario possibile e addirittura probabile, e queste case avrebbero fornito un comodo rifugio per i sopravvissuti. La Casa Sotterranea è stata anche esposta alla Esposizione Mondiale del 1964 a New York. Henderson ha costruito, e anche vissuto, in case sotterranee, in Colorado e a Las Vegas (Nevada).
L’ingresso della casa sotterranea può sembrare molto simile a qualsiasi altro ingresso di casa, tranne che si scende giù per una rampa di scale.
La porta a sinistra sembra condurre verso l’esterno, ma non é così.
Al suo interno la casa era molto moderna (per l’epoca), con rifiniture accurate.
Il rifugio antiatomico é decorato con molti murales di vita all’aria aperta, probabilmente per compensare il fatto che la casa non ha un reale accesso all’esterno.
Questa zona con i murales era destinata a sostituire l’aria aperta, e aveva anche un’illuminazione regolabile, per simulare i diversi momenti della giornata.
Ovviamente la finestra é finta, come l’immagine del giardino esterno. L’impressione di “esterno” è data anche da una luce regolabile.
A differenza di un bunker o di una cantina, il rifugio antiatomico era attrezzato con mobili, tappeti, lampade, e oggetti decorativi. Ma in caso di un disastro nucleare, le lampade avrebbero continuato a funzionare?
La casa comprendeva anche un campo da “shuffleboard”, nella zona “esterna”.
La casa era dotata di un pannello che forniva indicazioni sui livelli delle radiazioni nucleari, la temperatura, e altre informazioni sulla situazione all’esterno.
Vista dall’esterno la casa sembra quasi normale, con due garage e una porta, ma invece di estendersi in lunghezza, la casa si sviluppa in profondità. La porta avrebbe permesso agli abitanti di prendere una boccata d’aria fresca, se ancora ce ne fosse stata!
Il rifugio dispone di questo enorme camino, per il flusso d’aria attraverso la casa, ma non è chiaro come si sarebbe comportato in caso di radioattività all’esterno.
Non é facile immaginare come sia vivere sottoterra, e come questo potrebbe incidere sulla salute mentale delle persone, ma probabilmente non sarebbe una bella esperienza. Eppure alcune persone subiscono il fascino del rifugio antiatomico anche al giorno d’oggi, infatti una delle case sotterranee di Henderson a Las Vegas, é stata recentemente venduta per 1,7 milioni dollari. Il progetto di Henderson non durò a lungo, manco a dirlo, ma queste strane reliquie di un passato recente ricordano un tempo diverso, che sarebbe meglio non dimenticare.