Qual è l’impatto della tecnologia sulle relazioni amorose

Le nuove tecnologie (smartphone, pc e tablet, nel concreto, social media e siti di incontri nell’astratto) hanno davvero cambiato la nostra vita personale e sentimentale, tanto che abbiamo spesso la sensazione di non poter più evitare di usarli.

In un mondo che si presenta come un impasto fluido e continuo di virtuale e reale, nel nostro cellulare risiede un piccolo mondo a parte, integrato nella nostra vita tanto profondamente da essere incredibile: attraverso di lui gestiamo rapporti con la famiglia, lavoriamo, trascorriamo il nostro tempo libero e… troviamo l’amore.

  • Ma come, esattamente, le nuove tecnologie hanno modificato il nostro modo di innamorarci?

Prima di tutto, i device influiscono sulla ricerca stessa dell’amore. Secondo un sondaggio di Trendevice relativo al rapporto tecnologia-coppia, il 27% degli intervistati asserisce che il motivo principale della loro presenza sui social è la ricerca dell’amore, il desiderio di iniziare una relazione. Se pensiamo a quanto questi social siano generali e multiuso, e quindi non specificamente dedicati alla ricerca dell’anima gemella, ci rendiamo conto che questa cifra è davvero alta!

D’altra parte, chi più si metterebbe a scrivere lettere d’amore in carta profumata, per poi inviarle a mezzo posta infilando magari qualche fiore in busta? Dobbiamo renderci conto che i social media hanno, sì, cambiato profondamente la nostra vita, ma nascono in risposta a domande che ci sono sempre state. Mi spiego meglio: gli uomini di un tempo trascorrevano ore a scrivere e leggere lettere (d’amore, d’amicizia o di affari che fossero), imbucandole e ritirandole anche tre volte al giorno.

Fin qui abbiamo parlato principalmente dei social media ma non dimentichiamo di prendere in considerazione i siti di incontri! Essi sono diventati nel tempo il vero fuoco d’artificio delle relazioni interpersonali: dai flirt ai matrimoni. Conoscere questo mondo è ormai obbligatorio per chiunque stia cercando la sua metà. I portali dedicati agli incontri sostituiscono in modo moderno i vecchi clubs o iniziative particolari come gli speed date o addirittura i viaggi per single. Essi sono l’antidoto a una modernità basata su casa, lavoro e solitudine e cercano di porsi come alternativa a un tessuto sociale disgregato.

  • Le relazioni a distanza, oggi, sono diventate più semplici

Grazie alla tecnologia, le relazioni a distanza durano generalmente più a lungo e sono più sostenibili. Secondo un sondaggio condotto su ben 1800 italiani nella fascia d’età 18-65 e datato 2015, addirittura il 71% degli intervistati ritiene che l’amore a distanza crei legami più solidi e duraturi nel tempo; e un 6% (cifra altissima, relativamente a ciò che diremo) ha affermato di preferire le relazioni a distanza a quelle tradizionali. Tutto ciò sarebbe assolutamente impossibile senza uno sviluppo tecnologico in grande stile e senza la sua penetrazione profonda all’interno della vita individuale. Grazie alla tecnologia, le coppie a distanza possono condividere messaggi WhatsApp continui, un abbonamento a Netflix, possono videochiamarsi.

Alcune coppie, anzi, possono addirittura nascere a distanza, gli esperti del sito https://top5sitiincontri.it, vi daranno una mano a scegliere un portale per conoscere persone nuove!

  • La paura di impegnarsi

È la faccia “negativa” della medaglia. Solitamente, la paura di impegnarsi in relazioni serie viene collegata a dei traumi della persona, che vanno dall’insicurezza personale a esperienze di abbandono. Ma la tecnologia, dal canto suo, ha contribuito a creare un sistema di rapporti fluido, basato sulla paura dell’impegno. Questa situazione, in atto nel mondo contemporaneo già da tempo ma esacerbata dalla diffusione del web, è stata descritta molto bene dal sociologo Baumann che ha parlato in molti dei suoi libri di “società liquida” e “amore liquido”. La continua, enorme disponibilità di profili, di possibilità, ci rende sempre più nevrotici e inquieti, incapaci di fermarsi su una sola delle mille occasioni offerte dal reale.

Ma la colpa, forse, non è solo della tecnologia, quanto piuttosto della società di massa.

  • La tecnologia ha distrutto la nostra abilità di sostenere conversazioni vere, faccia a faccia?

Se la tecnologia ha distrutto qualcosa, è forse la concentrazione. Il problema non è sostenere una conversazione faccia a faccia, ma farlo senza continue distrazioni. Ciò che è diminuito non è la capacità di stare nel reale, ma di stare in un tempo e in un ritmo umani e rilassati. Lo “scrolling” che facciamo continuamente su social media, l’interruzione continua di messaggi e notifiche, contribuiscono ad accrescere nel nostro cervello sensazioni di ansia, attivando le specifiche aree del cervello preposte alla fuga, alla reazione istintiva e irrazionale. Siamo abituati a vivere in questo modo, ma dobbiamo renderci conto che questo disturba la nostra calma interiore.

La cura? Dedicarci completamente alla situazione in cui siamo: che sia una conversazione reale o virtuale, sforziamoci di viverla completamente, dedicandoci all’altro senza continue interruzioni, insomma per un momento dimenticare di quello che ci sta succedendo intorno, ma semplicemente dedicarsi alla conversazione.

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