Prima dell’età del ferro, un’epoca che va dalla fine del II a tutto il I millennio avanti Cristo, le armi più letali venivano realizzate con metalli meteoritici, provenienti quindi da frammenti caduti dal cielo. Il ferro meteoritico era infatti l’unico tipo di metallo raccoglibile in forma naturale sulla terra, pronto da subito per poter essere lavorato. L’oggetto più conosciuto e prestigioso ad esser stato forgiato in acciaio meteoritico è certamente il pugnale di Tutankhamon, che si è mantenuto in uno stato di conservazione perfetto da oltre 3.500 anni di storia, senza mostrare segni di ruggine o di usura dovuta al tempo.
Sotto, il meteorite ferroso di Campo del Cielo, ritrovato in Argentina e conservato al Museo di Storia di Londra:
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Nel mondo, non solo gli Egizi avevano imparato a lavorare il ferro meteoritico, ma moltissime tribù e culture diverse e lontane fra loro. Gli Inuit utilizzarono parti del meteorite di Cape York, i Nama utilizzarono i frammenti del Gabaon per secoli, mentre in Tibet la statua di Vairsavana sembra fu scolpita a partire da un meteorite ferroso.
Sotto, una porzione di meteorite lucidata e incisa con l’acido mostra le “figure di Widmanstätten”.
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L’uso del ferro meteorico era così diffuso che, anche dopo l’invenzione della fusione, il ferro dei meteoriti veniva utilizzato dove la disponibilità di metallo era particolarmente scarsa. Ad esempio, nel 1854 venne realizzato un ferro di cavallo a partire dal meteorite di Cranbourne. Oggi alcune parti del ferro meteoritico vengono utilizzate per la gioielleria o la produzione di coltelli costosissimi.
Sotto, una lancia fatta con una zanna di Narvalo e impreziosita da una finitura in ferro meteoritico:
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