Porsche Italia ha invitato la redazione di Vanilla Magazine a provare l’emozione di una giornata di adrenalina pura all’autodromo di Imola, in occasione della penultima tappa della Porsche Carrera Cup Italia. Descrivere nel dettaglio quale sia l’emozione nel vivere un ambiente tanto appassionante e divertente come quello del motorsport è difficile, e le immagini riescono a descrive molto meglio delle parole. La mattina di corse comincia con le vetture delle differenti categorie parcheggiate fuori dalla pista, e con i piloti che svolgono i propri riti scaramantici e si preparano alla gara.
Le vetture in mostra di fronte alla struttura Hospitality di Porsche sono quelle che andremo a guidare in pista, e vederle tutte in fila è una gioia per gli occhi.
Tutte le fotografie e i video dell’articolo sono realizzati con una Canon Powershot G1X Mark II.
L’Hospitality Porsche è un piccolo angolo di lusso e organizzazione perfetta all’interno dell’area motorsport.
Le vetture da gara hanno d’altronde alcune particolarità più affascinanti di quelle di serie, come cerchi modificati e il roll bar, disponibili sia biondi sia mori.
E le sfilate non finiscono di fronte alle vetture, ma in tutta l’area sportiva si assiste ad una passerella a cielo aperto.
I veri protagonisti però sono i piloti: sulla destra è Matteo Cairoli, che quest’anno ha già vinto la Carrera Cup all’età di soli 17 anni, il più giovane vincitore di un campionato monomarca Porsche al mondo. Il futuro sembra appartenere tutto al giovanissimo corridore di Como, anche se ancora non ha la patente per raggiungere l’autodromo..
A causa della nebbia mattutina le Carrera devono scontare un po’ di ritardo per l’inizio della gara, e per non scaldare troppo l’abitacolo vengono coperte con una argentea protezione.
La griglia di partenza è forse il posto più emozionante in cui vivere il pre-gara. Le vetture sono disposte ordinatamente sulle linee dello start, e l’emozione, l’adrenalina e la voglia di vincere si tagliano col coltello!
Gomme, meccanici e fotografi proprio come in Formula Uno, con la stessa voglia di dare gas all’uscita di curva!
C’è tempo anche per realizzare una fotografia sferica:
La partenza è un momento nel quale è fondamentale bruciare tutti gli altri, e per fortuna non ci sono incidenti.
Alla fine vince Postiglione, al secondo successo nel week-end imolese, che si porta dietro Cairoli in classifica generale. La giovane promessa italiana ha dovuto scontare un drive-through, che lo ha portato in ottava posizione, quest’anno per la prima volta fuori dal podio.
La premiazione è divertentissima, sopratutto se vissuta da vicino. Già prima che si apra lo champagne c’è un certo qual odore di alcool, il che rende il tutto molto…sopra le righe! Prima che ci inondino con gli spruzzi ci spostiamo di qualche metro, non si sa mai che la macchina fotografica non apprezzi gli schizzi con le bollicine.
A seguire, il podio della Michelin Cup, dedicata ai senior della competizione.
Dopo il pranzo, con una bella mousse ai frutti di bosco sullo stomaco, è il momento di partire per il test drive in pista sulla Porsche Carrera 4S da 400 cavalli. Quest’auto raggiunge quasi i 300 Km/h, siamo sicuri che un “blogger” sia in grado di guidarla?
Prima di entrare in pista due parole con i simpaticissimi istruttori Porsche, che ci insegnano cosa sia il “passaruota“.
Avvicinarsi all’auto è un’emozione, così come sedersi al posto di guida. Nonostante quello che pensassi prima di raggiungere l’autodromo l’istruttore non ha i comandi, quindi se si fa un errore si va a finire sulla sabbia o, ancora peggio, in faccia ad un guard rail. E’ anche vero che confrontarsi con i tempi di piloti professionisti (e anche molto più atletici) sarà una sfida che non vedrà protagonisti altri che se stessi, quindi ben vengano i comandi unici!
Arriva il momento in cui anche i meno duri devono scendere in campo, ma, grazie a casco e sottocasco, si acquisisce molta più sicurezza.
Il risultato è quello di provare l’emozione unica di un “calcio nel sedere” da parte dei 6 cilindri che ululano alle spalle del pilota, la forza di un motore che, per un principiante, è talmente potente da impaurire. All’uscita della curva prima del rettilineo della partenza si deve dare tutto gas, ma un guidatore da strada abituato ai limiti dei 50 all’ora fatica seriamente nel vedere il tachimetro toccare i 250 Km/h. Fatica a tal punto che è meglio che alzi un poco il piede destro dall’acceleratore onde evitare un infarto..
E poi, si arriva al momento più duro, quello in cui bisogna scendere dall’auto e lasciare l’adrenalina in mano al prossimo fortunato test-driver. Se fossi stato nel mio istruttore, Alan, sarei morto di paura almeno su un paio di staccate prese decisamente lunghe. Però dicono che i piloti hanno un sangue freddo invidiabile e quindi…Nessun problema!
Guidare una vettura di questo tipo su pista è un’emozione difficile da descrivere. La faccia intelligente del blogger all’uscita dall’auto la sintetizza in modo decisamente migliore rispetto alle parole.
Per farci provare anche l’altra metà del cielo delle vetture Porsche, il team decide di darci in pasto un Cayenne Turbo da 520 cavalli. Anche se all’apparenza potrebbe sembrare un SUV come altri, l’emozione nel guidare quest’auto è completamente differente da vetture simili. La sensazione è quella di stare su due binari, impossibili da piegare e che vanno precisamente dove il guidatore si aspetta.
Se con le altre auto avete bisogno di training per abituarvi alla guida, anche solo alla frenata o all’acceleratore, con questa non ci sarà necessità neanche di un minuto di adattamento: come ci si siede sul sedile di guida si è già pronti per qualsiasi tornante di montagna.
Vanilla Magazine e Matteo Rubboli, fortunato blogger protagonista di questa esperienza, ringraziano di cuore il team Porsche Italia e Digital Mind che hanno reso possibile vivere una giornata di gioia e adrenalina pura, di passione per i motori e di divertimento. Andrea e Anna di DM e Gemma, Sonia e Andrea di Porsche Italia hanno reso una domenica qualunque un ricordo speciale!