“Play Me, I’m Yours”: i pianoforti “invadono” le strade di tutto il mondo!

In tutte le città del mondo centinaia di persone passano ogni giorno per le stesse strade, incrociandosi fra loro probabilmente moltissime volte, senza mai interagire o aver nessun tipo di contatto. L’artista britannico Luke Jerram ha trovato un modo per interrompere la routine quotidiana della gente, proponendo un modo di fare musica spontanea, che invita le persone alla comunicazione, con l’installazione di pianoforti all’aperto in spazi pubblici. “L’idea di Play Me mi é venuta andando alla lavanderia del quartiere”, spiega Jerram.

“Incontravo le stesse persone ogni fine settimana, ma nessuno parlava con gli altri. Improvvisamente mi sono reso conto che all’interno di una città, ci sono centinaia di queste comunità di sconosciuti, che passano il tempo regolarmente in silenzio uno con l’altro. La soluzione a questo problema era posizionare un pianoforte che, agendo da catalizzatore, stimolasse la conversazione e cambiasse la dinamica di uno spazio.”

Il progetto si è rivelato un enorme successo fin dall’inizio, quando nel 2008, Jerram ha installato 15 pianoforti in tutta la città di Birmingham per tre settimane. Si stima che circa 140.000 persone hanno suonato i pianoforti o ascoltato gli altri suonare, interagendo uno con l’altro e con i cittadini di passaggio.

Da allora, oltre 1.000 “Suonami, sono il tuo pianoforte”, sono stati installati in 38 città di tutto il mondo, raggiungendo un pubblico globale di circa 6 milioni di persone. I pianoforti di strada, spesso dipinti con colori vivaci e disegni suggestivi di artisti locali, si possono trovare fuori dalle stazioni ferroviarie, nelle piazze delle città, vicino a mercati, e in altri spazi pubblici.

Tutti, senza distinzione di razza, sesso, età o classe sociale, sono invitati a mostrare la loro abilità musicale. Con un flusso costante di interazione tra chi suona, chi ascolta, e la città, i pianoforti possono creare aggregazione attraverso l’auto-espressione e la creatività.

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.