André Zucca (1897-1973) fu un fotografo francese e collaboratore nazista, noto per il suo lavoro con la rivista di propaganda tedesca Signal. Zucca nacque nel 1897 a Parigi, figlio di un sarto italiano. André trascorse parte della sua giovinezza negli Stati Uniti prima di tornare in Francia nel 1915. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò nell’esercito francese, dove fu ferito e decorato con la Croix de Guerre, e dopo il conflitto divenne un fotografo. Molto tempo dopo, durante gli anni ’30, effettuò diversi reportage in paesi come Italia, Grecia, Jugoslavia, Cina, India e Marocco, collaborando con il giornalista Joseph Kessel e arrivando alla celebrità in pubblicazioni come L’Illustration, Paris-Soir e Match.

Dal settembre del ’39 al giugno del ’40 coprì la “Strana Guerra” come reporter, e poi nel ’41, una volta che la Francia era divenuta tedesca, lavorò alla rivista Signal, un organo di stampa di propaganda della Wehrmacht.
Le sue immagini vennero utilizzate per promuovere un volto positivo dell’occupazione tedesca in Francia, nonché per incoraggiare gli uomini francesi ad arruolarsi nella Legione dei volontari francesi contro il bolscevismo, una milizia collaborazionista francese che operava sul fronte orientale.

Il lavoro di Zucca rimane controverso, e non si appurò mai se il fotografo fosse un simpatizzante del nazismo oppure se fosse un anarchico di destra.

A parte l’ideologia, il lavoro di Zucca è particolarmente significativo perché egli ebbe accesso ai rullini Agfacolor, pellicole rare e costose per l’epoca, grazie al suo rapporto con i “ricchi” tedeschi.

Dopo la liberazione alleata della Francia fu messo a processo nell’ottobre del ’44, e venne riconosciuto colpevole, con (similmente alle donne collaborazioniste) i privilegi di giornalista revocati permanentemente.

La corte stabilì di non intraprendere punizioni legali nei confronti del fotografo grazie alla testimonianza di un membro della resistenza che parlò in suo favore. Zucca fu quindi costretto ad abbandonare la carriera giornalistica e cambiò il nome in André Piernic, andando a vivere nel comune francese di Dreux. Passò il resto della propria vita come fotografo di paese, realizzando servizi per matrimoni e comunioni. Morì nel 1973.

Le sue raccolte fotografiche vennero acquistate dalla Bibliothèque historique de la ville de Paris nel 1986, costituite principalmente dalle sue fotografie della Parigi occupata scattate durante la seconda guerra mondiale. Nel 2008, Éditions Gallimard, una grande casa editrice francese, ha lavorato con la città di Parigi per organizzare una mostra delle fotografie di Zucca in tempo di guerra. La mostra ha suscitato molte polemiche per il ritratto che emerge di Parigi, apparentemente spensierata durante la drammatica epoca della Seconda Guerra Mondiale.





