La natura e i colori: un binomio inscindibile. Ogni sasso, pietra, minerale, pianta o fiore offre una varietà di sfumature praticamente infinita. Prima dell’invenzione della fotografia, per catalogare tutta la gamma dei colori occorreva fare uno studio approfondito su molti aspetti del mondo naturale.
Si cimentò in quest’impresa, nel 19° secolo, un geologo tedesco, Abraham Gottlob Werner (1749-1817), più conosciuto per le sue ricerche sui minerali e sulla stratificazione della crosta terrestre.
Forse proprio partendo dalle sue ricerche sui minerali, Werner stilò, insieme al pittore scozzese Patrick Syme, una Nomenclatura dei colori, che divenne una guida indispensabile non solo per i pittori, ma anche per naturalisti e antropologi. Il catalogo, pubblicato per la prima volta nel 1814, illustra i colori visibili in natura, suddividendoli in innumerevoli tonalità, ognuna delle quali è rappresentata solo da un piccolo riquadro.
Veramente fantasioso il nome assegnato ai diversi toni di colore (Rosso sangue arterioso o Nero velluto), mentre assume tratti poetici la descrizione, scritta a mano, che accompagna ogni colore, identificato anche da un numero.
Per ogni tonalità c’è l’indicazione di dove può essere vista in natura: il Verde Mela, oltre che sul frutto di cui porta il nome, può essere ammirato anche sulla “parte inferiore delle ali della falena Green Broom”; il Blu di Prussia è una “macchia di bellezza” sull’ala dell’anatra selvatica.
Le annotazioni a corredo dei colori rappresentavano una guida pratica per molti naturalisti, ma erano comunque utilizzate da molte persone in diversi campi d’attività. Charles Darwin, ad esempio, portò con sé la Nomenclatura dei colori di Werner durante il suo viaggio a bordo del Beagle HMS. Lo scienziato era all’epoca un giovane naturalista, che poi trasformò il suo diario di viaggio in un libro, pubblicato nel 1839: Viaggio di un naturalista intorno al mondo.
La Nomenclatura di Werner comprende 110 colori, che appaiono pochi se confrontati con le odierne palette di colori a disposizione di ogni imbianchino. Tuttavia, la guida non è una reliquia del passato, ma una dimostrazione di quanta poesia può ispirare l’osservazione della natura: di ogni tonalità vengono portati ad esempio elementi del mondo animale, vegetale e minerale. Il catalogo è talmente accattivante, che Smithsonian Book ha da poco deciso di ripubblicarlo. Il libro si può ordinare anche su Amazon.